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Il nostro viaggio comincia a Breslavia. Ridente
e pittoresca cittadina. Sviluppatasi sul fiume Oder,
la città di Breslavia si estende su una serie di isole di varia grandezza che
le è valso l’appellativo di “Venezia del nord”. Conta circa 600.000
abitanti. La sua storia risale al medioevo quando fu dominata dalla dinastia
dei Piast, che viene riconosciuta come la fondatrice della Polonia.
| Da Breslavia ci spostiamo a Cracovia. La città sorge sulle rive del fiume Vistola, in una valle ai piedi dei monti Carpazi. In passato è stata a lungo la capitale del paese e a tutt'oggi rimane il principale centro culturale, artistico e universitario. E’ sede, infatti, della più antica Università del paese ed una delle più antiche d'Europa. La città, una delle principali mete turistiche della Polonia, è iscritta nella lista UNESCO come patrimonio dell'umanità. Il cuore pulsa nella Piazza del Mercato. Essa rappresenta il principale punto d’incontro dei cittadini e dei turisti con i suoi bar e ristorantini che le fanno da corona e che offrono ai passanti la possibilità di sedersi ai tavolini per la degustazione e per godere delle bellezze della piazza stessa. È facile incontrare carrozze bianche trainate da una coppia di cavalli che accompagnano i turisti nel giro della città, ma il servizio non è affatto economico. Al centro della piazza del mercato si erge il Mercato dei tessuti, una costruzione inaugurata nel XIII secolo come una sorta di "centro commerciale”. Oggi al di sotto di esso si apre un grande corridoio bazar con ai lati due file di piccole botteghe di souvenir. Tra i tanti spiccano quelli tipici dell’artigianato del legno, della ceramica e dei gioielli con pietre in ambra. Su un lato della piazza si erge la Basilica di Santa Maria la cui facciata è fiancheggiata da due torri di differente altezza. La torre più alta, decorata con una corona dorata, è conosciuta come “Hejnalica” (Tromba) il cui suono, in passato, indicava l'apertura e la chiusura delle porte della città oppure il pericolo in caso d’incendio o d'invasione nemica. Ancora oggi la “hejnal” suona, in cima alla torre, ma solo per scandire le ore del giorno e della notte: ad ogni ora si affaccia un trombettiere che riproduce la melodia del “hejnal”, ed alla fine del motivo musicale, agita la mano in segno di saluto così da ricevere l’applauso cordiale dei turisti. La piazza è circondata dai palazzi di origine medievale, con le loro tipiche facciate dai colori pastello ed affrescate con motivi allegorici e floreali. Cracovia è sovrastata dalla Collina Wawel che sorge sulla riva sinistra del fiume Vistola. Luogo molto simbolico per gli abitanti perché alcuni resti archeologici la indicano come luogo di primo insediamento umano. Sulla collina sorge il Castello Reale e la Cattedrale. Il Castello di Wawel fu residenza reale e luogo in cui i reali di Polonia governarono lo Stato per cinque secoli, dal 1038 al 1596 . Dal 2012 a maggio 2017 ha ospitato il dipinto di Leonardo Da Vinci “La dama con l’ermellino”, ora ubicato al museo nazionale di Cracovia. Il castello conserva ben 155 arazzi di fattura fiamminga, ordinati da re Sigismondo Augusto, tra il 1520e il 1572, che scelse personalmente le illustrazioni e le dimensioni così da renderli adatti alle determinate stanze del castello waweliano. Un grandissimo cortile si apre all’interno del castello, con tre ordini di loggiate opera di due architetti rinascimentali italiani, Francesco Della Lora e Bartolomeo Berecci. Il castello di Wawel è legato anche al simbolo della città di Cracovia, il drago. Infatti la leggenda racconta che nei tunnel del castello si fosse annidato un terribile drago e che ogni settimana il popolo di Cracovia dovesse privarsi, a turno, di un capo di bestiame, in genere un bovino, per darlo in pasto all’abominevole creatura. Grakch, l’allora sovrano del castello, chiese ai suoi figli di porre fine a questa ingiustizia. I due giovani ebbero l’idea di riempire di zolfo lo stomaco del bovino, prima di darlo in pasto al mostro. Quando il drago inghiottì il bovino morì all’istante, perché la combustione dello zolfo lo fece esplodere. E fu così che il drago divenne il simbolo della città di Cracovia. La Cattedrale dei Santi Stanislao e Venceslao è stata la cattedrale di rappresentanza dei re in cui si celebravano le incoronazioni dei sovrani polacchi , ed inoltre fu nominata chiesa madre dell'arcidiocesi di Cracovia. All’interno della cattedrale, la cappella di Sigismondo è uno dei monumenti architettonici di maggior pregio di tutta Cracovia. E’ stata definita «il più bell'esempio del Rinascimento toscano a nord delle Alpi ». Si può accedere alla sommità del campanile della Cattedrale per ammirare il panorama della città. |
Foto Cracovia |
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Auschwitz e Birknau. Non
è certo facile, in un viaggio di piacere, affrontare un’atroce realtà storica,
non molto lontana nel tempo. Auschwitz I, durante il periodo dell'Olocausto, venne ampliato con altri complessi. Birkenau (detto anche Auschwitz
II) fu il principale campo di sterminio del complesso di Auschwitz.
Qui furono imprigionate parecchie centinaia di migliaia di deportati. Il campo
fu installato presso la località di Birkenau, che significa "campo di
betulle", a circa 3 km dal campo di Auschwitz I. Il luogo fu
selezionato per la vicinanza della linea ferroviaria che semplificava il
trasporto dei deportati. La vita di stenti e sofferenze dei deportati nel campo
è testimoniata dai blocchi di baracche che non erano altro che stalle in legno
per gli animali, ma fungevano da dormitori. All’interno solo file di larghe
brande in legno a castello da 5-6 posti l’una: una raccapricciante situazione di
promiscuità e putridume. I servizi igienici erano completamente assenti, nei
primi tempi, sostituiti da fosse scavate a cielo aperto usate anche d’inverno
quando le temperature si abbassavano di diversi gradi sotto lo zero. Solo più
tardi si costruirono dei capannoni con latrine sistemate su due file, ma sempre
comuni senza un minimo di apparato per la privacy. |
Il nostro viaggio procede verso Wieliczka per visitare la Miniera di Sale |
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Il nostro viaggio volge al termine e ci dirigiamo a Varsavia, capitale della Polonia, da dove ripartiremo per l’Italia, ma
non prima di averla visitata. Il Quartiere Ebraico FINE | Guarda le Foto |