La leggenda dell'agrifoglio

APPARATO DIDATTICO

1) Quali creature del bosco decisero d'andare da Gesù?

2) Quali doni portarono e perchè?

3) Come mai la processione è definita strana?

4) Cosa significa arrancare?

4) In che modo riuscirono a vedere il Bambino?

5) Come mai le bacche dell'agrifoglio sono rosse?

La grotta del Bambino Gesù brillava di lontano di una luce sovrannaturale.
Pastori, donne del popolo, bambini, tutti si recavano in visita…”Adeste, fideles- si sentivano gli angeli cantare-“ ed il suono delle zampogne pastorali riempiva il cielo notturno di armonia e di gioia.
Le creature del bosco si riunirono e decisero di andare anche loro a rendere omaggio al Celeste Bambino.
Radunarono i doni: nocciole, cappucci degli gnomi per il freddo, le scarpine appuntite degli elfi, i veli delle fate, i chicchi di grano messi al riparo dal freddo inverno dalle formiche, di tutto un po’…
E si avviarono, strana processione di bizzarre creature dalle vesti multicolori:
ecco le esili fate, i veli lunghi e trasparenti a fasciare i corpicini sottili…
E gli elfi, dalle ali trasparenti e poi gli gnomi, i buffi copricapo di panno rosso, arrancano sulle gambe muscolose e storte… Le formiche seguono, in lunga teoria… nere nere, ma con ai piedi chicchi di melograno per essere visibili e non essere calpestate…
Dall’alto li segue un gufo, con gli occhi fosforescenti illumina la notte… In mano ognuna delle creature del bosco reca una lucciola per far luce al sentiero.
Camminano in silenzio, ogni tanto un bisbiglio per vincere il gelo della notte.
Ed ecco, sono alla grotta, ma la folla di persone non lascia loro vedere il Bambino: sono tutte piccole di statura, le creature del bosco.
Accanto , un cespuglio di una strana pianta spinosa…le foglie verdi, dure. Non c’è altro da fare: bisogna salire se si vuole vedere il Bambino.
A fatica salgono, gli esserini del bosco.
Prima gli gnomi, con le gambe robuste, poi tirano su le fate, gli elfi con le ali salgono in alto, le formiche fanno una catena nera lunga lunga, le buffe scarpe di melograno ai piedi…
E sono in alto: il Bambino li vede, sorride loro!
E’ solo un attimo, ma anche la luna brilla più argentea.
Felici gli esserini scendono dalla pianta spinosa, quasi non sentono il dolore delle ferite fatte alle loro tenere carni dalla pianta spinosa… Ma un po’ del loro sangue è rimasto lì, sulle foglie .
Il Bambino sa di quel sangue e non vuole disperderlo…
Il sangue da liquido si fa solido, si condensa in palline di un vivido rosso e per sempre resta lì, ad ornare nei giorni del Natale le foglie verdi ,spinose, dell’agrifoglio.




a cura di Gisella Malagodi