Alcuni muri sono diventati famosi per l'impatto che
hanno avuto sulla storia dei popoli, sul contesto socio-politico o anche
solo sulla configurazione ambientale dei luoghi in cui sono stati
innalzati. Si tratta quasi sempre di muri "forzati", eretti per separare,
delimitare e quindi escludere. Ma ci sono anche i muri della memoria,
costruiti per ricordare o per celebrare; in questo caso il muro assume il
valore del monito, del sostegno e del simbolo di un passato che non si
cancella. |
I MURI CHE HANNO DIVISO I
POPOLI
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IL MURO DI BERLINO PRIMA DELLA
CADUTA |
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Nel 1945, al termine della II guerra mondiale, la conferenza di Yalta sancì
la divisione della Germania e quindi anche di Berlino in quattro settori
controllati da URSS, USA, Regno Unito e Francia. Di fatto i settori si
ridussero a due: Berlino Est e Berlino Ovest. Dal 1949 in poi, con lo
sviluppo della guerra fredda, i movimenti dei berlinesi dell’est vennero
sempre più limitati. Per fermare
l’emigrazione da est a ovest fu costruito il muro.
La costruzione iniziò nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961.
Il muro era lungo più di 155 chilometri. Dopo la costruzione iniziale, venne
regolarmente migliorato. Nel giugno 1962 venne costruito un secondo muro
all'interno della frontiera destinato a rendere più difficile la fuga verso
la Germania Ovest, fu così creata la cosiddetta "striscia della morte". Nel
1965 si diede inizio alla costruzione della terza generazione del muro che
avrebbe soppiantato le precedenti. Era composto da lastre di cemento armato
collegate da montanti di acciaio e coperti da un tubo di cemento. Il "muro
di quarta generazione", iniziato nel 1975, era in cemento armato rinforzato,
alto 3,6 metri e composto di 45.000 sezioni separate, di 1,5 metri di
larghezza, protetto nella "striscia della morte" da recinzioni, trincee
anticarro, oltre 300 torri di guardia, trenta bunker e una strada illuminata
per il pattugliamento lunga 177 Km.
Durante il corso dell'esistenza del muro ci furono circa 5000 fughe
riuscite a Berlino Ovest; un numero compreso tra 192 e 239 persone (a
seconda delle fonti) vennero uccise mentre cercavano di attraversare e circa
200 vennero ferite gravemente. |
LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO |
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Nel settembre1989 più di 13000 tedeschi dell’est fuggirono attraverso l’Ungheria, il primo paese ad
aprire la frontiera verso l’Austria. Iniziarono manifestazioni di massa
che costrinsero il leader della DDR Honecker a dimettersi. Il nuovo
governo decise di concedere permessi per recarsi all’ovest. Ma nella
confusione l’annuncio venne dato alla TV prima che si potessero
organizzare le procedure: i berlinesi in massa si precipitarono ai check
points e le guardie confinarie, prive di ordini e sopraffatte, li fecero
passare. Era il 9 novembre 1989, fu una grande e pacifica festa di
popolo, seguita in diretta dal mondo intero.
Nei giorni e nelle settimane
successive migliaia di persone si recarono al muro per abbatterlo e
staccarne souvenirs. Il 18 marzo 1990 si tennero le prime libere
elezioni nella DDR. Il governo eletto ebbe il compito di negoziare con
la Germania Ovest la riunificazione, che avvenne ufficialmente il 3
ottobre 1990.
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CHE COSA RESTA OGGI?
L'abbattimento ufficiale del Muro di Berlino fu
iniziato il 13 giugno 1990 dalle guardie di frontiera della DDR e
terminato dai soldati dell'esercito tedesco utilizzando bulldozer e
ruspe. Solo alcuni tratti vennero mantenuti come monumento. La parte
meglio conservata di ciò che resta oggi del Muro è sicuramente la
East-Side Gallery, lunga 1,3 km, situata sulla riva destra della Sprea,
in prossimità del ponte di Oberbaum.
È decorata da più di 100 pitture murali di artisti da tutto il mondo.
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IL MURO ISRAELO-PALESTINESE |
Per gli israeliani è una
"barriera di sicurezza", per i palestinesi e per gran parte del mondo è
un "muro della vergogna". Lunga 730 km, la barriera ingloba la maggior
parte delle colonie israeliane e la quasi totalità dei pozzi. È
equipaggiata nella sua parte più lunga di barriere elettroniche. Il suo
tracciato è stato modificato decine di volte nel 2004 e nel 2005, su
domanda dei Palestinesi, degli Europei e della Corte Suprema di
Giustizia israeliana. Il Vaticano ha preteso da Israele che fossero
inclusi monasteri e chiese dalla parte israeliana della barriera per
ragioni di sicurezza.
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Lo scopo era di ridurre l’infiltrazione di
terroristi nel territorio d’Israele e in parte sembra che abbia funzionato.
Non si sa se per questo o per il cambiamento di strategia dei movimenti
palestinesi, gli attentati dal 2003 in poi si sono drasticamente ridotti. I
suoi sostenitori sottolineano le centinaia di vite salvate. I suoi
detrattori mettono in evidenza i problemi e la mancanza di libertà di
movimento che essa comporta, la perdita dell'accesso alle terre coltivate da
parte degli agricoltori, l'isolamento di certi villaggi, il sentimento
d'imprigionamento, e la paura delle persone coinvolte che essa rappresenti
di fatto una futura frontiera di cui rifiutano il tracciato. |
La costruzione del muro è stata
condannata il 21 ottobre 2003 da una prima risoluzione dell’ONU e il 20
luglio 2004 da una seconda, che ha recepito il parere negativo della Corte
Internazionale di Giustizia dell'Aia. |
I MURI DELLA MEMORIA |
IL MURO DEL PIANTO |
Il Muro Occidentale, in ebraico
HaKotel HaMa'aravi , è un muro di contenimento risalente all’epoca del
Secondo Tempio di Gerusalemme, costruito da Erode il Grande e distrutto dai
romani nel 70 d.C. È anche indicato come "Muro del Pianto". Secondo la
leggenda l’imperatore Tito lasciò in piedi una parte del muro come monito ai
giudei che si erano ribellati a Roma. Gli ebrei invece lo fanno risalire ad
una promessa fatta da Dio, che avrebbe lasciato in piedi alcune parti del
sacro tempio, come segno del suo immutato legame con il popolo eletto. Da
duemila anni gli Ebrei vi pregano e lo considerano il luogo più sacro della
Terra. Anche la tradizione di infilare piccoli fogli di carta (fituch)
con preghiere nelle fessure del muro è antica di centinaia di anni. |
Anche per i musulmani il
luogo è importante: essi credono che Maometto abbia compiuto un viaggio
spirituale a Gerusalemme con un cavallo alato, al-Buraq, che poi avrebbe
legato a quel muro, il cui nome arabo è appunto "muro di al-Buraq". Nel
687 sul monte del Tempio vennero costruite la cupola della Roccia e la
moschea al-Aqsa.
Nel corso della prima guerra
arabo-israeliana (1948), l'area attorno al Muro fu conquistata
dall'esercito giordano e agli Ebrei venne negato l'accesso al Muro. Nel
corso della guerra dei sei giorni (1967) Israele lo riconquistò.
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Papa Giovanni Paolo II si
recò a Gerusalemme nel marzo del 2000 e pregò a lungo al Muro del
Pianto, infilando tra le antiche pietre la sua "fituch", in cui
chiedeva perdono per le sofferenze arrecate al popolo ebraico
"Dio dei nostri padri, tu hai
scelto Abramo e i suoi discendenti per portare il tuo Nome fra i popoli.
Siamo profondamente rattristati per il comportamento di coloro che nel
corso della storia hanno provocato sofferenze a questi tuoi figli e
chiedendo il Tuo perdono vogliamo impegnarci in una fratellanza sincera
con il popolo dell'Alleanza"
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WASHINGTON - The Wall - Memoriale dedicato alle 58.202 vittime della guerra
in Vietnam, i cui nomi sono incisi nel muro di marmo nero che costituisce il
monumento.
E' in assoluto il memoriale più visitato a Washington da quando venne
completato, nel 1982. In seguito è stato aggiunto anche un memoriale
dedicato alle donne che parteciparono alla guerra.
Riflesso sulla superficie del marmo si scorge l'obelisco del Monumento a
George Washington, poco lontano.
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SANTIAGO DEL CILE - Muro della Memoria. Il muro
mostra le fotografie e i nomi delle vittime della dittatura di Pinochet
(11.9.1973-11.3.1990). E' situato nei pressi del ponte Bulnes, sul fiume
Mapocho, nello stesso luogo in cui venne giustiziato il prete cattolico
spagnolo Juan Alsina.
Un "muro" simile, anche se
virtuale, si trova qui (vedi anche LA COMUNICAZIONE SUL MURO)
http://www.desaparecidos.org/arg/victimas/muro2.html
per ricordare i desaparecidos
dell'Argentina durante la dittatura militare (1976-1983). |
PRAGA - Sinagoga di
Pinka - Sul muro sono scritti i nomi dei circa 80 mila ebrei cechi morti
nell'Olocausto.
Gerusalemme,
Yad Vashem Holocaust Memorial's Museum.
Muro che riporta i nomi delle vittime. |
I MURI DELLA VERGOGNA |
BELFAST - Le decine di muri che ancora
caratterizzano Belfast sono barriere che sezionano il centro più
importante dell’Irlanda del Nord, separando i quartieri protestanti da
quelli cattolici. Benché ora i varchi siano tutti aperti, i muri sono
ancora visti come indispensabili da praticamente tutta la popolazione ed
è significativo che vengano chiamati "peace lines".
I muri di Belfast sono nati
nei primi anni Settanta, all’apice dei "Troubles" – i "guai", la fase
più acuta dello scontro tra le due comunità.
Il più famoso di questi muri
è quello che corre lungo Cupar Street, nella parte occidentale di
Belfast. Da una parte c’è il quartiere protestante di Shankill Road,
dall’altra quello cattolico che si sviluppa intorno a Falls Road.
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MURO DI CONFINE TRA USA E MESSICO - La frontiera tra
Stati Uniti e Messico è lunga circa 3000 chilometri, dall’Oceano Pacifico
all’Oceano Atlantico. Nel tratto che va da Tijuana, in Messico, a San
Yisidro, in California, è stata eretta una barriera di acciaio alta 3 metri,
lunga 22 chilometri circa, con telecamere a infrarossi, sismografi che
rilevano il movimento dei corpi umani, torri di osservazione, potentissimi
riflettori e filo spinato. Il muro è chiamato gatekeeper, guardiano
del cancello. È il risultato dell’operazione "Guardian", lanciata da Clinton
nel 1994, per arginare il flusso degli immigrati messicani nella zona più
permeabile del confine.
Il risultato immediato è stato di
spostare l’immigrazione clandestina verso altre zone molto pericolose, come
il deserto dell’Arizona. Ogni giorno decine di messicani rischiano la morte
per disidratazione o per annegamento nel Rio Grande del Norte. Non esistono
cifre ufficiali, ma le organizzazioni umanitarie parlano di circa 1600 morti
dal 1995 al 2002. |
APPARATO DIDATTICO
-
Eseguire una ricerca storica dettagliata su uno dei
muri presentati, a vostra scelta.
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Riflettere sui titoli dati alle varie sezioni della
pagina: "I muri che hanno diviso i popoli", "I muri della memoria", "I
muri della vergogna". Quali sono le differenze storico-politiche e sociali
tra le varie categorie? A vostro avviso, quale impatto hanno questi muri
sull'immaginario collettivo?
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