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PONTI FAMOSI
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Le sfide alla natura
Bracci di mare, fiumi e laghi
ampi e profondi, vallate scoscese... tutti ostacoli che per l'uomo potevano
sembrare insormontabili e che invece sono stati brillantemente superati
grazie ad architetture ardite dall'estetica avveniristica e dalla tecnologia
estremamente sofisticata. Ne diamo alcuni esempi tra i più famosi e
imponenti al mondo. |
S. FRANCISCO - GOLDEN GATE
San Francisco Golden Gate
Bridge is a suspension bridge over the Golden Gate, a strait between San
Francisco Bay and the Pacific Ocean, and
has become an internationally
recognized symbol of San Francisco.
It connects the city with
Marin County. The bridge was designed and built in 1929-1937; it spans
(including the approach) 1,7 miles (2,7 km) and when it was completed had
been holding the title of longest suspension bridge in the world for 27
years.
The name "Golden Gate" refers not to its colour (international orange), but
to its placement at the entrance to San Francisco Bay, which was dubbed the
"Golden Gate," because of the hopes of finding fields of gold beyond it. |
ISFAHAN (IRAN) - KHAJU BRIDGE
Situato sul fiume Zayandeh, il Khaju Bridge è uno
dei più begli esempi di architettura persiana. Fu costruito fra il XVI e il
XVII secolo dal sovrano Shah Abbas I e presenta una caratteristica
architettura con doppia fila di archi sovrapposti, interamente decorati a
mosaico, sia al livello inferiore che a quello superiore. Oltre ad essere un
ponte, il Khaju Bridge ha anche la funzione di diga per il contenimento
delle acque del fiume. Al centro del ponte si trova un piccolo
padiglione panoramico, fatto costruire da Shah Abbas I per suo puro piacere. |
VALENCIA - PUENTE ALAMEDA
Detto anche Puente de la Peineta (=del pettinino)
per la forma che ricorda un oggetto tipico delle ragazze di Valenza, fu
progettato dal celebre architetto Santiago Calatrava, il quale "recupera la
tipologia del ponte come monumento urbano, come definitore di nuovi rapporti
dell’uomo con l’ambiente circostante. Le sue soluzioni acquistano
protagonismo e spettacolarità. I ponti di Calatrava sono strade in cui chi
va a piedi è importante come chi va in macchina" (Manuel Blanco). In effetti
l'arco inclinato separa la zona pedonale da quella riservata al traffico. |
FRANCIA - LE VIADUC DE MILLAU
Le viaduc de Millau, en
Midi-Pyrénées, avec ses piles mesurant 343 mètres de haut est le pont le
plus haut du monde. Terminé en 2004, cet ouvrage imposant représente l'aboutissement
des efforts conjoints de l'ingénierie française et de la technologie
hispano-américaine. Plus de 500 personnes ont travaillé simultanément à
sa construction en période de pointe. Ce pont autoroutier à haubans
traverse la vallée du Tarn et le parc naturel régional des Grands
Causses, et garantit la continuité des autoroutes A75 e A71 entre Paris
et Béziers. Son tracé respecte les sites naturels majeurs, paysages
exceptionnels situés au confluent des vallées de la Dourbie et du Tarn,
tout en assurant une desserte facile de l’agglomération de Millau.
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BRASILIA -
PONTE JUSCELINO
KUBITSCHEK
Sorge sul lago Paranoà e presenta
soluzioni architettoniche nuove in quanto il fondale poroso e fragile del
lago non avrebbe potuto sopportare il peso di grandi piloni. L'idea è stata
quella di "bucare" il terreno in soli quattro punti, ma facendo scaricare il
peso su tre grandi archi che si intrecciano diagonalmente, tenendo in mezzo
la strada. È lungo circa 1200 m. |
GIAPPONE - PONTE DI AKASHI KAIKYO
Con la sua campata principale di 1991 m, è il ponte
sospeso attualmente più lungo del mondo ed è riservato solo al traffico
stradale. Costruito in zona sismica e soggetta a tifoni, ha finora
brillantemente superato le prove atmosferiche e i movimenti delle faglie
sottomarine. Il ponte collega la città di Kobe, sull'isola di Honshu,
all'isola di Awaji: è quindi un ponte marino e non fluviale. |
I ponti dell'immaginario
collettivo
Famosi perchè legati alla
storia, alla letteratura o a una canzone, famosi perché evocano
sentimenti o tradizioni... Si tratta quasi sempre di ponti antichi, che
conservano il fascino e la testimonianza di un significativo passato. |
SUL PONTE DI BASSANO
Eccole che riva
ste bele moscardine
son fresche e verdoline
colori no le ghe n'ha.
Colori no ghe n'avemo
e gnanca no ghe ne serchemo
ma un canto noi ti faremo
al ponte de Bassan.
Sul ponte di Bassano
là ci darem la mano
là ci darem la mano
e un bacin d'amor.
Per un bacin d'amore
successer tanti guai
ah no credeva mai
doverti abbandonar.
Doverti abbandonare
volerti tanto bene
Queste son le catene
che m'incatena il cuor.
Che m'incatena il cuore
che m'incatena il pianto.
Averti tanto amato
doverti da lasciar.
Che m'incatena il cuore
che m'incatena a vita.
Ahimè che son tradita
per un bacin d'amor.
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IL PONTE DI
BASSANO O PONTE DEGLI ALPINI
Nell’ottobre del
1567 una piena del fiume Brenta travolse lo storico ponte del 1209, una
struttura in legno su piloni e coperta da un tetto. La ricostruzione fu
affidata a Palladio. Nell’estate del 1569 Palladio presentò il progetto
definitivo di un ponte che richiamava in pratica la struttura precedente,
sebbene radicalmente rinnovata quanto a soluzioni tecniche e strutturali.
Unico rimando a un linguaggio architettonico è l’uso di colonne tuscaniche
come sostegni dell’architrave che regge la copertura.
Il ponte resistette per quasi duecento anni; fu ricostruito secondo il
disegno palladiano dopo una distruttiva piena nel 1748, così come avvenne
dopo l’ultima demolizione per mano delle truppe tedesche nella seconda
guerra mondiale. |
VENEZIA - PONTE DI RIALTO
È uno dei tre ponti che
attraversano il Canal Grande, insieme al Ponte degli Scalzi e a quello
dell’Accademia. Il primo passaggio sul Canal Grande fu un ponte di
barche costruito nel 1181. Attorno al 1250 fu sostituito da un ponte di
legno, mobile per permettere il passaggio delle navi. Inizialmente si
chiamava Ponte della Moneta, perché costruito nei pressi dell'Antica
Zecca di Venezia. La versione attuale, risultato della sua sesta
ricostruzione e primo ponte in pietra della città, risale al 1590 ed è
opera dell'architetto Antonio da Ponte. La struttura è molto simile a
quella del precedente ponte in legno. Due rampe inclinate, con negozi su
entrambi i lati, portano a una sezione centrale. Tutto il ponte è
coperto da un porticato. Il progetto fu da alcuni considerato fin troppo
audace dal punto di vista ingegneristico, al punto che secondo
l’architetto Scamozzi sarebbe crollato. Il ponte invece resiste tuttora
ed è diventato uno dei simboli architettonici di Venezia.
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VENEZIA - PONTE DEI SOSPIRI
Uno dei più celebri ponti di
Venezia. Il suo nome è ingannevolmente romantico, in realtà non ha
niente a che vedere con i sospiri degli innamorati che si fanno
fotografare in gondola nel canale sottostante. Ebbe questo soprannome
nell'Ottocento, poiché si immaginava che i prigionieri che di qui
transitavano andando dai tribunali ospitati in Palazzo Ducale alle
prigioni, guardando fuori la meravigliosa veduta sulla laguna e
sull'isola di S. Giorgio, sospirassero sapendo che molto probabilmente
non avrebbero mai più rivisto la luce del sole.
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FIRENZE - PONTE VECCHIO
Scavalca l’Arno nel punto più stretto ed è il più antico di Firenze.
Esisteva già in epoca romana, ma è documentato dal 996. Crollò nel 1117, fu
rifatto e distrutto nuovamente da una piena nel 1333, poi ricostruito, come
ricorda Giovanni Villani nelle sue “Croniche”, nel 1345, forse da Neri di
Fioravante, secondo Vasari da Taddeo Gaddi. È
a tre arcate tese a segmento di cerchio; comprende lateralmente due portici
ad arcate, nelle quali furono installate le caratteristiche botteghe.
Occupate inizialmente da pescivendoli, macellai e conciatori, furono poi
riservate a orafi e gioiellieri nel 1593, per ordine di Ferdinando I,
infastidito dagli odori sgradevoli sotto le finestre del Corridoio sospeso.
Nel 1565, infatti,
l'architetto Giorgio Vasari aveva costruito per Cosimo I il “corridoio
vasariano”, che mette in comunicazione Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti. Il
corridoio passa sopra la galleria degli Uffizi e sopra il ponte; oggi ospita
la galleria degli autoritratti. Il Ponte Vecchio fu l’unico ponte di Firenze
che non fu fatto saltare dai tedeschi nel 1944. Durante la disastrosa
alluvione del 1966 il ponte resistette, ma le botteghe degli orafi furono
gravemente danneggiate. Tra le tante leggende che girano sull’alluvione, una
racconta che alcuni di essi, unici tra gli abitanti di Firenze, furono
avvertiti dell’imminente disastro da una misteriosa telefonata anonima e
riuscirono, a rischio della propria vita, a mettere in salvo la preziosa
merce. |
LONDRA - TOWER BRIDGE
Tower Bridge has stood over the
River Thames in the heart of London since 1894 and is one of the finest,
most recognisable bridges in the world. It is the most famous example of
bascule bridge. Engineers were able to build this type of bridge without
interrupting traffic on the great commercial waterway. The hydraulic motors,
installed in 1974-75, drive the bridge through gears and the original final
pinions which engage the arcuate racks attached to the moving bascules. In
the horizontal position, some load is taken by resting blocks beneath the
bascules. Tower Bridge Walkways have specially designed windows, giving
visitors a unique opportunity to take photos of the views without them being
obscured by glass. |
AVIGNONE - LE PONT DE ST. BENEZET
Le Pont St-Bénezet est l'ouvrage le plus ancien
construit sur le Rhône entre Lyon et la mer au XIIe siècle. Sur les restes
du premier pont en bois d’époque romane, on bâtit un pont gothique en pierre,
devenu au XIVe siècle le lien le plus direct entre les multiples résidences
des cardinaux et le Palais des Papes. Pavé en 1377, il s’effondre au XVIIe
siècle: depuis lors, il n’a plus été restauré. Le pont porte le nom du
jeune berger âgé de 12 ans qui, selon la légende, aurait été envoyé par Dieu
à Avignon pour y construire un pont, en 1177. Pris pour un fou au début,
rallié par les Avignonais, il relève le défi que lui lance l'évêque de la
ville: charger sur ses épaules une pierre enorme et la jeter dans le Rhône.
Le jeune Bénezet, sans hésiter un instant, soulève la pierre et la
jette dans l’eau, aidé, dit-on, par une intervention divine et par des anges
baignés d’une lumière dorée. Convaincus par ce prodige, les Avignonais
apportent alors leur soutien à la construction du pont entreprise
immédiatement et durée 14 ans. |
SUR LE PONT
D'AVIGNON
1. Sur le
pont d'Avignon,
L'on y danse, l'on y danse,
Sur le pont d'Avignon
L'on y danse tout en rond.
Les beaux messieurs font comme ça
Et puis encore comme ça.
Sur le pont d'Avignon
L'on y danse tout en rond.
2. Sur le pont d'Avignon,
L'on y danse, l'on y danse,
Sur le pont d'Avignon
L'on y danse tout en rond.
Les belles dames font comme ça
Et puis encore comme ça.
Sur le pont d'Avignon,
L'on y danse, l'on y danse,
Sur le pont d'Avignon
L'on y danse tout en rond.
3. Les officiers font comme ça
4. Les bébés font comme ça
5. Les bons amis font comme ça
6. Les musiciens font comme ça
7. Et les abbés font comme ça
8. Et les gamins font comme ça
9. Les
Laveuses font comme ça
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ARTHUR
RIMBAUD, Les ponts, Illuminations, (1886) - «[...] Cette langue sera
de l’âme pour l’âme, résumant tout, parfums, sons, couleurs [...]» Lettre du voyant (1871). Dans cet extrait, le poète
emploie la musicalité des mots pour traduire les suggestions sensorielles
que lui donne la vision des ponts.
Des
ciels gris de cristal. Un bizarre dessin de ponts, ceux-ci droits, ceux-là
bombés, d'autres descendant ou obliquant en angles sur les premiers, et ces
figures se renouvelant dans les autres circuits éclairés du canal, mais tous
tellement longs et légers que les rives chargées de dômes s'abaissent et
s'amoindrissent. Quelques-uns de ces ponts sont encore chargés de masures.
D'autres soutiennent des mâts, des signaux, de frêles parapets. Des accords
mineurs se croisent, et filent, des cordes montent des berges. On distingue
une veste rouge, peut-être d'autres costumes et des instruments de musique.
Sont-ce des airs populaires, des bouts de concerts seigneuriaux, des
restants d'hymnes publics? L'eau est grise et bleue, large comme un bras de
mer. Un rayon blanc, tombant du haut du ciel, anéantit cette comédie.
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GUILLAUME APOLLINAIRE, Sous le pont Mirabeau, Alcools, 1913 -
Dans ce poème, Apollinaire évoque le
souvenir déchirant de sa liason avec Marie Laurencin, artiste peintre.
Sous le pont Mirabeau coule la
Seine
Et nos amours
Faut-il qu'il m'en souvienne
La joie venait toujours après la peine
Vienne la nuit sonne l'heure
Les jours s'en vont je demeure
Les mains dans les mains restons face à face
Tandis que sous
Le pont de nos bras passe
Des éternels regards l'onde si lasse
Vienne la nuit...
L'amour s'en va comme cette eau courante
L'amour s'en va
Comme la vie est lente
Et comme l'Espérance est violente
Vienne la nuit...
Passent les jours et passent les semaines
Ni temps passé
Ni les amours reviennent
Sous le pont Mirabeau coule la Seine
Vienne la nuit...
Apollinaire recite le Pont Mirabeau |
Le pont Mirabeau à Paris. Construit entre 1893
et 1896, reliant Grenelle à Auteuil, fleuron de l’architecture moderne, il
célèbre le progrès du commerce et de l’industrie.
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APPARATO DIDATTICO
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Quale dei ponti avveniristici vi impressiona
maggiormente, e perché? Provate a dare le medesime spiegazioni anche in una lingua straniera.
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“Sous le
pont Mirabeau coule la Seine” (vv. 1 et 22): que représente l’écoulement du
fleuve? Par quelles autres images est représenté le thème principal du poème?
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Quelles couleurs dominent dans l'extrait "Les ponts" d'Arthur
Rimbaud? Par quels adjectifs le poète décrit les ponts?
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Nella vostra città/paese esiste un ponte "famoso"
o al quale sono legate leggende o vicende particolari? Raccontate.
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