Diritto alla vita, ad un nome, ad una nazionalità

   

Apparato didattico

Lo sai che tutte le persone importanti del mondo
si sono riunite intorno ad un grande tavolo per scrivere i diritti dei bambini che nascono in ogni parte della Terra?
Lo sai che i bambini che nascono hanno dei diritti? Oltre a quello della nascita hanno diritto ad un nome e ad una nazionalità.
Anche questo fa parte del tuo benessere, necessario per farti crescere forte e sano.


Tu sai qual è il tuo nome?

*

Ti piace?

*

Sai dirmi come si chiamano la tua mamma ed il tuo papà?

*

Conosci i nomi dei tuoi compagni?

*

E quello delle tue maestre?

*

Secondo te, perchè ognuno di noi ha un nome?

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Sapresti dirmi in quale città sei nato?

*

Sai anche dove si trova?

*
Sarebbe opportuno avere in sezione/classe un mappamondo per fargli vedere  dove si trova esattamente la sua nazione, il bambino ne è sempre affascinato... ( un bel gioco  per far capire ai bimbi che non tutti sono nati in Italia per esempio;

 sicuramente in sezione/classe ci saranno bambini di altra nazionalità.), poi potrebbero divertirsi a disegnare il mappamondo.


I disegni dei bambini riguardanti il progetto, vanno tenuti separati da quelli di altre attività. Alla fine dell'anno verranno raccolti in un libricino insieme alle conversazioni e alle schede operative, così ognuno porterà a casa i propri lavori...

Tutte le conversazioni vanno trascritte e fotocopiate...una per bambino....
Si possono approntare delle schede sulla formazione di insiemi. Prima però saranno svolti tanti giochi in palestra.


*

 Forma un insieme di fiocchetti celeste e un insieme di fiocchetti rosa


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Forma un insieme di bambini europei e un insieme di bambini africani


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Forma un insieme di tanti bambini pellerossa e un insieme di pochi bambini cinesi


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 Forma un insieme di bambini e un insieme di mamme e papà
 


 

 

IL MOMENTO DELLA STORIA

Una bellissima storia la tua....

La tua mamma e il tuo papà ti hanno voluto.

Ti hanno aspettato per un lunghissimo tempo, durante il quale cercavano di immaginare il colore dei tuoi occhi e dei tuoi capelli.

Hanno preparato per te una culletta ed un soffice corredino.

La mamma sceglieva per te le cose più belle ed il tuo papà cercava di immaginare come sarebbe stato uscire con te per andare alla partita per esempio, le cose che ti avrebbe raccontato, quali giocattoli, quali libri, quale scuola avrebbe scelto per te.

Quando mancavano pochi giorni alla tua nascita mamma e papà, insieme, cominciarono a scegliere per te un nome, ma doveva essere il più bello, certamente...

Fra tanti nomi hanno scelto il tuo, bellissimo, sembra stato scritto apposta per te. (Qui la maestra può indicare a turno i bambini e far dire loro il proprio nome).

Ecco che una mattina il papà porta la mamma in ospedale.

Tu al momento della nascita avevi sicuramente bisogno di cure, i dottori avrebbero dovuto visitarti, vedere se tutto era a posto.

Ecco il tuo primo vagito.

Il mondo era tuo.

Avevi già conquistato il tuo primo diritto.

Il diritto alla vita.

Poi il tuo papà si è recato presso il comune di.....

Lì c'era un signore con un grosso registro sul tavolo.

Il papà si è avvicinato e gli ha detto. "Buongiorno signore, sono venuto a dirle che questa mattina è nato il mio bambino. Vuole cortesemente scriverlo sul registro?"

"Auguri! Come si chiama il suo bambino?"

"Si chiama.....

nome............................................

cognome........................................

nato il..........................................

a...............................................

nazionalità................................"

Il tuo diritto al nome

e il tuo diritto alla nazionalità

erano stati rispettati. Ora tu sei e sarai per sempre

.....................................................................

(Giovanna Corsi)

 

IL MOMENTO DELLE POESIE

Eccomi...

Sono nato
una mattina d’estate.
La mia mamma e il mio papà mi hanno voluto
ed eccomi qua.
I nomi che volevano darmi erano tanti
ma poi ne hanno scelto uno solo
il mio!
Se qualcuno non lo sapesse…..
Io mi chiamo…………………
Sono nato a………………….
In Italia!
Mi hanno detto che questo è un diritto
che qualcuno ha scritto per me.
Non so niente di tutto questo
ma sono contento
di essere qua

( Giovanna Corsi)


Sono nato!

Ora salirò sul trenino della mia vita
Riempirò ogni vagoncino
Di tutti i sorrisi, le carezze, le emozioni
Che raccoglierò lungo il cammino
Di ogni cosa farò esperienze
Che mi accompagneranno
Alla scoperta del mondo
Su ogni vagoncino farò salire
Le persone che mi vorranno bene
Quelle che mi ameranno
Quelle che mi aiuteranno a condurre
Il trenino fino al confine
Della mia vita.


(Giovanna Corsi)

 

IL MOMENTO DELLA CANZONCINA

La terra è una palla


Che bella
La terra è una palla
Che salta nell’aria in un cielo d’amore
Ha in testa
Foreste smeraldo
La neve sul naso e il mare nel cuore.
Che bella
La terra è una palla
Che salta nell’aria in un cielo d’amore
Ha in testa
foreste smeraldo
la neve sul naso e il mare nel cuore.
Figlio di un orso
Mia madre è una fata
La Forza di un treno
Che va a cioccolata
Son buoni i canguri
Mi piaccion le rane
Non da mangiare
Ma insieme saltare.
Che bella
La terra è una palla
Che salta nell’aria in un cielo d’amore
Ha in testa
Foreste smeraldo
La neve sul naso e il mare nel cuore.
Che bella
La terra è una palla
che salta nell’aria in un cielo d’amore
Ha in testa
foreste smeraldo
La neve sul naso e il mare nel cuore.
Dentro nell’acqua
L’azzurro di un gioco
Quanto mi piace
Io quando nuoto
Vogliono fare
Il mare d’inchiostro
Forza bambini
Noi contro il Mostro.
E vedrai che poi sarà
Tutta un’altra civiltà
Con la voglia di cantare le giraffe coi
pinguini.
E vedrai che poi sarà
Notte di felicità
Con la fiabe della mamma dentro al sonno
dei bambini.
Che bella
la terra è una palla
Che salta nell’aria in cielo d’amore
ha in testa
Foreste smeraldo
La neve sul naso e il mare nel cuore.
Che bella
La terra è una palla
che salta nell’aria in un cielo d’amore
Ha in testa
Foreste smeraldo
La neve sul naso e il mare nel cuore.
Milioni di stelle
Da noi anni luce
Milioni di mondi
Che avranno una voce
La voce biscotto
Che hanno i bambini
stringiamoci le mani
E stiamo più vicini.


Che bella
La terra è una palla
Che salta nell’aria in un cielo d’amore
Ha in testa foreste smeraldo
la neve sul naso e il mare nel cuore.
(Ripetere x 3 volte)

( Zecchino d'oro 1994)





Costruzione di un gioco



Trenino identificativo



Occorrente: Cartoncino bristol di vari colori, foto di ogni bambino: una di quando è nato e una recente, colla, forbici, pennarelli, stringa bi-adesiva (si vende in merceria)
Esecuzione: Ritagliare tanti rettangoli quanti sono i bambini; ognuno sceglierà un colore, incollerà le due foto dentro i finestrini del vagoncino. Su una striscia di cartoncino doppio, di colore contrastante, scrivere in stampatello il nome del bambino e fissarla al vagoncino con la stringa bi-adesiva. La grandezza dei vagoncini dipende dall’ampiezza dell’aula: è importante però che il trenino sia ad altezza di bambino.
I nomi dei bambini andranno riposti dentro una scatolina. Ogni mattina, quando il bambino arriverà a scuola, riconoscerà il proprio nome, lo prenderà e andrà a fissarlo sul suo vagoncino. La stessa cosa farà quando andrà via: lo riprenderà e lo riporrà dentro la scatolina.
Questo si presta anche ad altri giochi, come per esempio contare per contare e costruzione di insiemi. I bambini a turno conteranno sul trenino i presenti e i cartoncini rimasti nella scatolina: quali sono di più e quali di meno? Si può giocare sulle vocali e le consonanti che compongono ogni nome: ” La mia lettera iniziale è uguale a quella di…….” Cercare una o più rime per ogni nome.
I giochi da fare sono tanti, i bambini sono bravissimi ad inventarne sempre di nuovi.
I nomi serviranno anche come modello per la firma sul foglio del disegno. Appena finito il lavoro ognuno andrà a prendere il proprio nome dal trenino, lo porterà sul banchetto e lo ricopierà sul suo foglio, poi lo rimetterà a posto.
In questo modo il bambino avrà conquistato non solo una regola, ma anche una certa autonomia nel fare un lavoro, si sentirà partecipe alla vita scolastica e quindi importante, a scuola verrà più volentieri perché ha un compito specifico da svolgere.
Naturalmente questo è un lavoro di routine che accompagnerà i bambini fino alla fine dell’anno scolastico, altrimenti non avrebbe senso.