STORIE DI GATTI

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Montaggio audio Liliana Manconi

PROPOSTE DIDATTICHE

C'era una volta una piccola gatta molto curiosa ed anche un po' impicciona. Il suo pelo rossastro faticava a mantenere il suo colore originale per il fatto che si intrufolava ovunque scoprisse una fessura e si colorava facilmente con i materiali con cui veniva a contatto. Era anche molto coccolona e si infilava sotto tutte le poltrone, i mobili, le scarpe e le coperte che le venivano a tiro, giocando a rimpiattino anche con qualsiasi cane che incrociava, senza timore e senza scappare. Quando ne faceva una delle sue, aveva l'abitudine di rifugiarsi sotto un tappeto bianco e peloso che si trovava nel salotto della casa in cui viveva.

Un giorno Minù, questo era il suo nome, nella sua casetta di vimini aspettava la cicogna, ma ogni tanto usciva a fare delle passeggiate e guardava all' orizzonte con la segreta speranza di vederla spuntare.

In una di queste sue scorribande, mentre cercava tra l' erba qualcosa da mangiare, incontrò un uccellino:<< Sei tu la cicogna?>> chiese piena di speranza Minù. <<Ma no, non vedi quanto sono piccolo?>> rispose l'uccellino ridendo e, con aria spavalda, spiccò il volo, lasciando la povera gatta delusa e avvilita. Minù ci rimase un po' male, ma poi pensò:" E' solo un uccellino, lasciamolo andare" e tornò indietro, verso la sua cesta immaginando la cicogna un essere grande e grosso, magari con un enorme supporto per tenere i gattini.

Pensando, pensando si arrampicò su di un albero per essere all'altezza della cicogna qualora l'avesse incontrata. Ma forse esagerò con l'altezza ed ad un certo punto, benché fosse un  gatto, perse l'equilibrio e si ritrovò penzoloni.

Per fortuna sbucò da dietro l' albero il suo amico Cicci, bravo arrampicatore, che credette che Minù volesse scherzare così penzoloni e iniziò anche lui a giocare a nascondino. La povera Minù sempre più spaventata non aveva più fiato per chiedergli di smetterla, ma vuoi per caso, vuoi per un ramo che inaspettatamente le fornì un appiglio, con un gran salto riuscì a toccare terra sana e salva e si rifugiò dietro un cespuglio di more

Minù però era troppo vivace per stare ferma a lungo e, annoiata, si guardò intorno pensando: “Magari, mentre aspetto, potrei trovare un amico con cui giocare!” Così sbucò fuori dal suo nascondiglio e si avvicinò ad un bel cane di nome Gaio che, solo soletto, passeggiava sul prato. <<Ciao>> disse Minù al cane << Vuoi giocare con me?>>
<<Non sai che i cani e i gatti non possono stare vicini?>> rispose Gaio stupito.
<<E perché?>> ribattè Minù dolcemente <<cosa vuoi che succeda? Guarda!>>

<<Anzi>> ribattè Minù << vieni con me, che ti faccio conoscere la mia amica Clelia>>. E si avviarono verso casa dove Clelia li aspettava nella sua soffice scatola. L'accoglienza fu calorosa e restarono un po' a miagolare e abbaiare intrecciando piacevoli discorsi.

Clelia era una gran bella gatta col mantello nero, slanciata ed elegante, amava molto la sua splendida casa, e ogni tanto usciva per raccogliere qualche fiorellino con cui adornarla.

Clelia era anche molto vanitosa e spesso si divertiva a vestire Minù nei modi più bizzarri, ornandola con ciondoli, fiori e un bellissimo cappello di paglia che però era di una misura più grande e proprio non ne voleva sapere di stare su.

Amava circondarsi di amici e per questo organizzava spesso delle feste in casa che si prolungavano per tutta la notte. Cantavano e ballavano sotto la luna piena finché si addormentavano stremati! E fu proprio durante una di queste feste che Minù aveva incontrato l’amore della sua vita.........

Mentre era in simpatica conversazione con tutte le sue amiche micie fu distratta da uno strano rumore che la indusse a voltarsi e....che spavento! La tappezzeria della parete dietro di lei si stava gonfiando così tanto che alla fine si accartocciò lasciando intravvedere un buco nell'intonaco dal quale si intrufolava un musetto di micio davvero intraprendente che subito, o per togliersi la polvere dalle palpebre o perché anche lui sorpreso dalla vista di Minù, le strizzò l'occhio. Minù, visibilmente compiaciuta, si portò la zampina alla bocca, chinò leggermente il capo, abbassò timidamente lo sguardo e rispose con un sorriso accattivante accompagnato da uno dei suoi migliori miagolii.

Fuffy, questo era il nome del nuovo arrivato, le rispose subito e insieme si allontanarono e, per conoscersi meglio, si rintanarono in una tinozza che si trovava in giardino ove ebbero modo di miagolare e coccolarsi a vicenda.

Un giorno d'autunno, dalla finestra aperta.......finalmente arrivò la cicogna

che portò in una cesta .....tanti bellissimi gattini, piccolini piccolini che adagiò silenziosamente accanto a Minù che dormiva profondamente.

I gattini crescevano allegri e giocherelloni e ne combinavano di tutti i colori, mentre Minù cercava di insegnare loro a leggere dai libri.

Tutti in quella casa vivevano felici sotto lo sguardo di Minù e del cagnolino Gaio che ormai si era affezionato ai gattini e viveva anche lui in quella casa.

Testi: M.Luisa Di Paola- Lucia Maria Izzo-Liliana Manconi-Teresa Ducci- Maria Lidia Locci
Immagini: Gisella Malagodi-Teresa Ducci- Maria Pompea Coluzzi-Lucia Maria Izzo-Clara Stocco