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Accademia di Fanteria e Cavalleria di Modena e Parma
Scuola di Applicazione  - Diario 1934-1937 - di Giacomo Ferrera

 

I disegni che si trovano

in questa pagina sono stati

eseguiti dall'autore del testo

e rielaborati da Lucia Izzo

e Liliana Manconi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Jehova of the thunders,
Lord God of Battles, hear!
(R. Kipling:Hymn before action)


La battaglia di Venzone: fantasie sulle grandi manovre del 1935 - Melodramma

personaggi:

  • il Gallinaccio, comandante di compagnia

  • gli allievi della medesima

  • Bazèn, subalterno del Gallinaccio

  • Giove Pluvio, dio che bagna gli eserciti

  • Marte, dio delle guerre a tempo perso

  • il Silenzio, voci isolate eccetera

Preludio

nell'Olimpo: Marte e Giove Pluvio

Marte

Aiuterò del prode Gallinaccio
La audaci imprese e le opere brillanti.
Oh Giove, cambia un po' questo tempaccio!
Ferma le piogge e i fulmini guizzanti,
finché quel prode dopo lotta fiera
conduca alla vittoria la sua schiera.

Giove Pluvio

Vane son le tue preghiere;
l'opra mia nessuno arresta!
Nembi, fulmini e tempesta
giù dal cielo manderò.

Si accende una zuffa feroce tra le due divinità: Marte ha la peggio. Perciò piove su Gemona, Osoppo, Venzone, Cavazzo, Tolmezzo, Stazione della Carnia e ritorno. Sconto speciale per il dopolavoro.

Scena prima

Il Gallinaccio, all'accampamento di Venzone, dà le disposizioni seguenti:

Una raccomandazione
per il caso in cui si parta.
Fate un poco di attenzione
con la bussola e la carta.
Ognidune stiano attente
che facciamo orientamente!
Adesso con gran cura ognun si metta
a sistemar la propria bicicletta.
Fare i rotoli. L' armi ognuno prenda
e le riponga nella propria tenda.
Se suonerà l'allarme, qui davante
vi adunerete in fretta e tutte quante.

Tutti con la massima sollecitudine eseguono finché, calata la sera, suona il silenzio.

Silenzio

Discenda il sonno con i passi lievi
a riposar le membra degli allievi.

Scena seconda

Il Gallinaccio e Bazèn girano per l'accampamento. Scorgono i fasci d'armi fuori dalle tende.

Gallinaccio

Come mai vedo l'arme qui sul prate
se in proposito norme avevo imposte?
Ordini chiari e credo d'aver date:
fuori tutti e mettete tutte a poste,
perché tenere pronte è dover mie
le armi, tutte quante e che so ie!
Qualche brutta abitudine
taluno conservò;
nel voto di attitudine
io conto ne terrò.

Detto ciò, scompare nelle tenebre. Resta Bazèn.

Voce del solito spiritoso:

Quando l'armi saranno tutte al coperto,
Faremo i fasci d'uomini all'aperto.

Bazèn

se lo pesco, il tristansuolo,
io lo pìssico e lo bollo!

detto ciò, scompare a piccolo trotto. La pace ritorna sull'accampamento

Scena terza

Allarmi e partenza. Buio pesto.

L'allarme

Alzatevi, levatevi, vestitevi, bardatevi!
L' armi, lo zaino prendete in fretta
e raggiungete la bicicletta.

Voci isolate

Presto qui...... presto là......
cosa avviene? Che si fa?
Più non trovo le giberne......
accendete le lanterne!
Via di corsa, di volata!
Han suonato l'adunata.

Tutti si adunano mentre lampeggia. Il cielo minaccia.

Gallinaccio  (arrivato su di una motocicletta rombante)

Fuori i pastrane! Macchine alla mane!
Adesso partireme a gran carriera
perché dobbiamo andare assai lontane
mentre il cielo minaccia una bufera.
Sarà pioggia e tempesta un gran sollieve
tutte quante a vantaggio dell'agileve.
Avanti in sella! Con me si venga!
Giuste distanze ognuno tenga!
Al proprio posto ognuno stia
mentr' io col faro mostro la via.

Parte a razzo verso le linee nemiche. Audace! Temerario! Egli è la ricognizione, l'esplorazione tattica, la sicurezza in marcia, tutto.

Scena quarta

Coro degli allievi in bicicletta

Occhio! Attenti! Palo in vista......
Cala, cala! Pista, pista!
L'andatura non è questa;
stia più attento quello in testa!
Sembra faccia per dispetto,
Che la coda è un organetto!

Buio pesto sulla strada,
non si sa dove si vada.
Occhio! Attenti! Palo in vista......
Cala, cala! Pista, pista!

Il rombo del cannone
s'ode dal Tagliamento:
scoppi e fragori tuonano
dai monti a cento a cento
e, mentre procediamo
a celere andatura,
mille bagliori guizzano
in questa notte oscura.

Voci isolate

non ho più catena, ho rotto i pedali,
non riesco a fermarmi, ho perso gli occhiali......

nell'oscurità si odono tonfi e rumore di ferraglia.

Gallinaccio (si ferma e ordina)

Le biciclette ognuno lasci. Armi alla mano! Formate i fasci!

Tutti eseguono; intanto, qualcuno arriva a piedi con la bicicletta rotta per mano. Si odono intorno rumori sospetti.

Voci isolate

Con questo buio non si vede niente......
cosa saranno mai questi rumori?
Mi pare che all'intorno ci sia gente:
di fucilate guizzano i bagliori.
Abbiamo corso come disperati
ed in mezzo ai nemici siamo andati......

Gallinaccio (ritorna dopo aver fatto un sopralluogo)

Presto alle macchine, in un momento!
E raggiungete l'accampamento.
Avanti in sella, facciamo presto!
Io vi accompagno e in coda resto.

Giove pluvio

Ch'io acqua e fulmini metta in disparte
il fiero Marte lo speri invan!

Comincia a piovere mentre la marcia di ritorno procede.

Qualcuno, rimasto indietro, appiedato

Chi sarà mai che avanza
facendo un tal rumore?
Si sente sulla strada
il rombo di un motore.

Arriva il Gallinaccio in motocicletta e subito scompare nelle tenebre a tutta velocità, inseguito da un carroarmato.

Voci isolate

Vacca motorizzata!

Scena ultima

Coro degli allievi alla stazione per la Carnia

e la licenza
sarà la fine di ogni sofferenza!

 

Fine

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Nota:  forse il lettore non avrà capito. Si consoli. Non abbiamo capito neanche noi.
 


Giacomo Ferrera