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Missione negli Stati Uniti (agosto 1958 - giugno 1959) - di Giacomo Ferrera

 

 I disegni che si trovano

in questa pagina sono

rielaborati da 

Lucia Maria Izzo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo V: Riflessioni sulla Guerra Civile 1861-1865

I testi scolastici, nonché le dispense di storia militare dell'Accademia (anni 30), trattano l'argomento con un certo distacco, con superficialità, e non danno agli eventi e ai personaggi l'importanza che meritano. Lo stesso maresciallo inglese Montgomery, in occasione di una sua visita a quei campi di battaglia, non mancò di esternare un gratuito disprezzo per i condottieri del Nord e del Sud. Riuscì così a rendersi cordialmente antipatico a chi lo accompagnava e a dimostrarsi ingrato verso chi, nel secondo conflitto mondiale, accorse in armi in aiuto di un'Inghilterra ormai alle corde. E bravo, sei anche un bel maleducato!

Quella guerra civile fu spaventosa. I dati, riferiti alla popolazione bianca, sono eloquenti.
Nordisti: abitanti 19 milioni - caduti in guerra 360.000
Sudisti: abitanti 5.600.000 - caduti in guerra 250.000

Il Nord, industriale padrone del mare, finì per schiacciare il Sud, prevalentemente agricolo. Ma i sudisti per ben due volte furono sul punto di capovolgere la situazione ed espressero i loro migliori condottieri. Fra i tanti: i generali Longstreet e Bauregard, veri fulmini di guerra, il generale Jackson detto "Stonewall" ("muro di pietra"), il bastione del sud, il generale Stuart, irruente e astuto comandante della cavalleria, il generale Robert Lee, idolatrato dai suoi soldati, temuto e infine onorato dai suoi stessi nemici.

Ma chi fece i miracoli in terra fu Mallory, il ministro di una marina senza navi e con i porti bloccati. Non abbiamo navi? Ce ne facciamo subito e moderne! I cantieri navali? Al sicuro, sulle rive dei grandi fiumi, nei campi di granoturco. Venne recuperata a Norfolk la nave nordista Merrimac, ristrutturata e trasformata nella potente corazzata monocalibro Virginia, la prima nella storia navale di tutti i tempi; in allestimento altrove e al sicuro: la Mississippi, la Louisiana, l'Arkansas, la Tennessee, pronti o in cantiere incrociatori e naviglio minore, come gli arieti corazzati per il dominio dei fiumi e delle coste. Fra questi ultimi il Manassas, terrore del fiume Mississippi.

Fatte le dovute proporzioni, neppure la Germania durante le due guerre mondiali espresse tanta ingegnosità e tanta inventiva. Il Sud, sotto l'urgenza della necessità, dalle navi affondate dai nordisti nei suoi porti recuperò scafi, macchine, piastre, strumenti, attrezzature e riutilizzò tutto con perizia e con originalità da precursore. Creò dal nulla nitriere per fabbricare esplosivi, censì le miniere e ne reperì di nuove, produsse armi, munizioni, navi, tappeti, mine galleggianti, il primo sommergibile e mise in atto il primo siluramento che si ricordi. Insidiò il mare con gli incrociatori corsari, come fece la Germania mezzo secolo dopo, e organizzò una flotta per violare il blocco mediante navi basse, veloci e con tinta già mimetica. Attivissimo il suo servizio informazioni operativo, di gran lunga superiore a quello dei nordisti che era diretto, nientemeno, da Allan Pinkerton.

La mobilitazione fu uno dei problemi più delicati che le due parti in conflitto dovettero affrontare. Nel sud si svolse con rapidità, con ordine e permise di costituire dal nulla un esercito che combattè fino all'ultimo con la tenacia della disperazione; nel nord, la chiamata alle armi procedette disordinatamente con un ricorso al volontariato e ai premi di ingaggio temporaneo, e, quando si fece ricorso alla coscrizione obbligatoria (luglio 1863), i disordini a Chicago, a Buffalo e specialmente a  New York furono devastanti. Infine, il sud requisiva e  pagava, magari in moneta svalutata, mentre il Nord depredato distruggeva quel che non poteva portare via. Ci fu poi una guerra civile nella guerra, quella che si scatenò subito negli strati intermedi e che lacerò entrambe le parti: Kentucky, Missouri, Maryland, Virginia occidentale. I motivi furono ideologici, legali, economici, sociali... La questione della schiavitù ebbe poco peso, contrariamente a quanto si crede; nel Sud c'era già chi pensava di abolirla, ma fu preceduto dal Nord che peraltro non aveva questo problema. Una attesa rivolta di schiavi non ci fu, perché quella massa di negri non poteva certo esprimere uno Spartaco. Anzi, tutti gli uomini bianchi validi del Sud, prima di partire per i vari fronti, affidarono la famiglia e la custodia dei beni ai loro schiavi, se ne avevano, e con massima fiducia ben riposta.

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Approfitto della mia permanenza in questi paesi per osservare con interesse e con commozione musei, monumenti, campi di battaglia e tutto quel che riguarda quel periodo storico così tormentato.

La bella città di Macon in Georgia già all'epoca era tutta un ospedale militare; la vicina città di Andersonville era l'enorme campo di concentramento in cui venivano rinchiusi i prigionieri di guerra nordisti. Il cimitero è fin troppo eloquente per indicare quanti morirono di stenti e di epidemie. Osservo tutto e penso alle mie trascorse esperienze di prigioniero.

L'amico che mi trasporta con la sua famigliola va a deporre qualche fiore sulla tomba di suo nonno. Quando usciamo, approfitta per fare certe commissioni con sua moglie e mi affida i bambini di cinque o sei anni. Resto con loro in giardino e insegno certi giochi che facevo io da piccolo con i sassolini e con gli specchi: i piccoli si divertono felici e non vorrebbero più smettere. La loro gioia mi fa dimenticare la tristezza del posto. Quando torniamo, ci vuole del bello e del buono per staccarli da me.

Curiosità sulla guerra civile americana. L'opera più completa e più imparziale fra le tante consultate è costituita da un ponderoso volume di Raimondo Luraghi, già ufficiale con me a Valdieri (II settore di copertura) e poi attivissimo professore universitario in Italia e negli Stati Uniti.

Il testo della resa, firmato dal generale Grant per i nordisti e dal generale Lee per i sudisti, fu redatto da un Pellerossa di nome Parker, segretario di Grant.

 

Giacomo Ferrera