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Chiudete gli occhi ed
immaginate di entrare in un ambiente dove
esistono spazi a misura di alunno e
d’insegnante; l’unico rumore che si sente è il
proprio respiro. Anche l’uso della campanella
risulta superfluo.
Sembra fantasia, ma la scuola tedesca non si
discosta molto da questa realtà.
Prima di analizzare gli ambienti bisogna entrare
nella filosofia tedesca: ogni momento va vissuto
in serenità.
Per i ragazzi e i docenti sono previste zone di
ristoro in aula e fuori, dotate di tavolini e
bollitori per il tè.
Durante gli intervalli e le pause della
mattinata gli alunni hanno a disposizione, oltre
a tavolini e sedie nei corridoi, aule in cui
possono dare spazio al riposo e allo svago.
Ogni aula risulta accogliente come il salotto
della propria casa: quadri alle pareti, vasi di
fiori e piante sui davanzali, un tavolino con
teiera e tazze a disposizione anche dei
visitatori come noi.
Tutti i laboratori sono
spaziosi e ben attrezzati.
Ogni studente ha la possibilità di lavorare
singolarmente senza dover condividere il
computer o altra strumentazione.
Anche tra le scuole tedesche esistono livelli
differenti dovuti al budget di spesa, ma il
prodotto risulta sempre alto e comunque
superiore alla media italiana.
Ogni aula è chiusa a chiave e solo i docenti
preposti possono accedervi.
Uno o più insegnanti sono titolari dell’aula
dove svolgono la loro lezione. A spostarsi sono
i ragazzi che possono usufruire in piena
autonomia degli spazi comuni attrezzati senza la
necessità di alcun controllo.
A differenza delle scuole italiane la sala
insegnanti è dotata di una scrivania con
cassetti, ad uso esclusivo del docente, affinché
senta proprio il suo spazio di lavoro. Nella
medesima sala è presente un angolo-cucina dove
gli insegnanti possono conservare, riscaldare e
consumare i propri cibi.
In tutte le scuole visitate anche lo stato dei
servizi igienici risulta molto curato nonostante
la mancanza del personale ATA e un’unica pulizia
giornaliera; in questi locali si nota, inoltre,
il rispetto delle proprietà comuni.
Probabilmente è stato possibile raggiungere
questi risultati sia riducendo il numero degli
alunni per classe sia selezionando molto
l’utenza sia direzionando i casi problematici in
altre strutture specializzate.
Marco Terzi
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