I rapporti di una città con la sua storia sono sempre complessi,
soprattutto quando la città è una capitale e quando la storia è
lunga e travagliata. Ci sono città, come Berlino, che hanno superato
la loro storia e hanno girato pagina all'insegna della ricostruzione
e della modernità. Ce ne sono altre, come Vienna, che della loro
storia conservano gelosamente i fasti con orgoglio e con un pizzico
di dietrologia; altre, come Parigi o Londra, che mantengono intatto
il loro fascino di sempre, nella consapevolezza della propria
grandezza. Atene non rientra in nessuno di questi casi.
La storia di Atene è ben più antica delle storie di tutte le città
che ho nominato, e forse è proprio per questo che essa ha lottato
contro la propria storia e ne è uscita sconfitta. La Storia di Atene
comincia quasi 3000 anni fa e affonda le radici nel mito, quando
l’eroe Teseo raccolse in un unico agglomerato gli abitanti
dell'Attica dispersi nei villaggi tra le colline, oppure quando la
dea Atena, donando agli uomini l'ulivo, vinse la contesa con il dio
del mare Posidone e divenne la protettrice della neonata città. È
una storia che si snoda attraverso le guerre contro la Persia per la
libertà e le lotte per l'egemonia, che passa attraverso il pensiero
dei filosofi più importanti del mondo antico e attraverso i progetti
degli artisti che gettarono le basi dell'estetica occidentale; una
storia che segna l'inizio della moderna concezione politica basata
sulla partecipazione del popolo e sulla democrazia.
È una storia che oggi viene quotidianamente sbattuta in faccia alla
città da un'Acropoli fatiscente e in perpetua ristrutturazione, da
rovine recintate soffocate da edifici scalcinati e da squallide
bancarelle per turisti, da piccole e splendide chiese bizantine
incastonate come perle in quartieri sporchi e caotici.
Partiamo dall'Acropoli, un tempo simbolo della grandezza di Atene,
immagine della sua potenza e deterrente per i nemici che, arrivando
dal mare, ne notavano da lontano la perfezione e la maestosità. Oggi
essa conserva soltanto l'ombra dell'antico splendore: le rovine,
variamente bombardate nei secoli e saccheggiate dagli stranieri,
dominano la città come lo scheletro di un passato che un tempo fu
ricco e glorioso e che oggi è soltanto un ricordo. Bello, moderno e
opportunamente valorizzato è invece il nuovo Museo dell’ Acropoli,
che conserva visibili nelle fondamenta le tracce degli insediamenti
antichi, contiene materiale preziosissimo tra cui gli originali di
statue e di fregi sottratti all’Acropoli e presenta l'ultimo piano
costruito secondo le proporzioni del Partenone, di cui riproduce i
frontoni e le metope.
Anche i siti archeologici "minori” (l’Agorà, La Biblioteca di
Adriano, il Tempio di Zeus, il Foro sono poco valorizzati, restano chiusi ai turisti nei
giorni di festa e sono soltanto l'ombra di quello che doveva essere
lo splendore di un tempo. a esposizioni museali, come ad esempio la Stoà di Attalo, il
piccolo museo del Ceramico e l’enorme e splendido Museo Archeologico
Nazionale, che conserva gli originali marmorei e bronzei di numerose
statue greche e una ricchissima collezione di reperti minoici, tra
cui la famosa cosiddetta maschera funeraria di Agamennone e oggetti
vari di raffinatissima oreficeria.
Sconfitta dunque e quasi presa a schiaffi dalla sua storia, Atene
risponde con uno sviluppo urbanistico caotico e povero, pressoché
privo dei palazzi grandiosi ed eleganti che ci si aspetta di trovare
in una capitale, con strade sporche e trafficate, con pochissime
anche se abbastanza vaste oasi verdi, come quella intorno alla
collina di Filopappo o sotto il Licabetto. La crisi si fa sentire
notevolmente nella quantità impressionante di gente che vive per la
strada, che spaccia droga o che se la inietta in vena in pieno
giorno, nei negozi strapieni di ciarpame difficilmente vendibile,
nelle automobili sgangherate, nelle persone mal vestite che girano
per le strade, quasi esclusivamente uomini, negli imbonitori che
cercano di accalappiare i non troppi turisti all'esterno dei
ristoranti.
Per il turista che abbia anche soltanto annusato il profumo della
classicità, una vera delusione. Unica almeno parziale consolazione:
con 12 euro si visitano per 4 giorni l’Acropoli e altri 5 siti
archeologici cittadini a scelta nella città; con poche decine di
euro si pranza o si cena splendidamente in locali carini e con cibi
di ottima qualità.