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Canada
Settembre 2015   
a cura di Teresa Ducci                                                                          

Appunti di Viaggio







Il Canada, terra di laghi, fiumi e… Montagne Rocciose, offre al visitatore una delle più belle opportunità di scoprire bellezze naturali. Offre un’infinita varietà di panorami e paesaggi dove la natura incontaminata impera incontrastata.

Il nostro viaggio si è svolto, principalmente nel Canada occidentale. Da Vancouver all’ omonima isola, diretti a Victoria. Abbiamo risalito l’isola fino ad Ucluelet e quindi a Tofino per la navigazione con vista orsi. Proseguito fino a Port Hardy, punta Nord dell’isola, da dove ci siamo imbarcati per l’Inside Passage, navigazione che, risalendo la costa canadese, ci ha portato fino a Prince Rupert. Lì abbiamo proseguito in auto per arrivare sulle Montagne Rocciose e visitare i bellissimi parchi di Jasper e Banff. Infine siamo volati a Toronto con meta Cascate del Niagara dove si è concluso il nostro viaggio.

Cartina Canada
In rosso
il nostro percorso di viaggio







Foto Vancouver
Vancouver
Città costiera della provincia della Columbia Britannica, terza metropoli del Canada dopo Toronto e Montreal, è inserita in un ambiente naturale assolutamente fantastico. Le montagne costiere costituiscono infatti un’imponente cornice per i grattacieli di vetro e acciaio che degradano con dolcezza nella baia. Subito abbiamo avuto l’impressione di essere atterrati in un paese civile, ricco di strutture per i turisti, con tanti Tourist Centre, bagni pubblici puliti e forniti di tutto. Il traffico tranquillo e poco rumoroso. Il centro città è ricco di grattacieli, grattacieli con balconi fino al cinquantesimo piano.
 Il cuore della città pulsa a Canada Place, una struttura multi-uso, che include il Porto di Vancouver, terminal delle navi da crociera; il World Trade Center, una  torre di uffici; ma senza dubbio, l’edificio più attraente, situato sul  lungomare è “Le Vele”, un complesso costruito nel 1986 per esposizioni, fiere e convention caratterizzato dal tetto a forma di vele bianche che, con il calar della notte,  si illuminano gradualmente di azzurro. Dal porto è facile imbattersi in partenze ed arrivi di idrovolanti che sono molto rumorosi, almeno nella fase di decollo ed atterraggio, ma sembrano essere molto ecologici. Utilizzati per i turisti, fanno giri panoramici della città o arrivano fino all’Isola di Vancouver per osservare orche e balene.
 Se si vuole assaporare l’atmosfera dei primi coloni inglesi con costruzioni tipiche old English bisogna recarsi a Gastown, il quartiere più antico di Vancouver. Deve il suo nome a “Gassy” Jack, marinaio e capitano di battello a vapore, che si stabilì lì nel 1867 aprendo il primo saloon. Un monumento in bronzo è a lui dedicato proprio alla confluenze delle due vie principali. Altro famoso emblema di Gastown è l'orologio a vapore. Collocato all'angolo fra Cambie Street e Water Street, è un vero e proprio gioiello. Dotato di sfiatatoi sul tettuccio del quadrante, emana sbuffi di vapore suonando lo stesso motivo del Big Ben di Londra per segnare il tempo.
Merita una visita anche lo Stanley Park, situato ai confini con il centro storico della città. L'area del parco apparteneva a diversi popoli aborigeni, fra cui gli Squamish e i Musqueam. Fra i monumenti più noti del parco, infatti, i totem
dei nativi americani, costituiscono una delle attrazioni turistiche più visitate. I totem nel parco sono, però, soltanto delle copie degli originali che sono stati trasferiti in diversi musei del Canada per essere conservati.
Per incontrare gente, fare shopping ed entrare un po’ nelle abitudini degli abitanti, è interessante una visita al Public Market di Grandville Island. Una fiera di colori ed odori si innalzano dalle numerose bancarelle di frutta e verdura, pesce, carne, formaggi e non solo. Il mercato è fornitissimo anche di tanti prodotti artigianali locali, come ad esempio il famoso sciroppo di acero ed altri manufatti in argento, pietre, stoffa, lana ecc. Un luogo, accogliente e allegro dove dedicarsi anche all’acquisto di souvenirs.


Il secondo giorno di permanenza a Vancouver abbiamo noleggiato un auto per continuare il nostro viaggio alla scoperta delle bellezze canadesi.
In auto ci siamo diretti verso Tsawwassen (il nome è aborigeno e significa “di fronte al mare”)
per imbarcarci verso l’isola di Vancouver, sbarcare a  Swartz Bay e continuare in auto fino a Victoria
 

Victoria
Victoria è la capitale della provincia federale della British  Columbia, è considerata la città più inglese di tutta l’America Settentrionale. Il suo stile vittoriano, infatti, colpisce subito.
Primeggia sulla piazza principale  il Palazzo del Governo, che di sera si illumina disegnando i suoi contorni. Davanti ai giardini del palazzo si erge la statua della regina Vittoria. Città molto apprezzata per il porto, la bella costa, i giardini in stile inglese ed il clima mite. Con il suo porto e l’Embess Hotel, albergo prestigioso, è una città dal turismo raffinato. Vicino al British Columbia Museum si estende Thunderbird Park con le costruzioni molto antiche la St. Anne's Schoolhouse una scuola che risale alla metà dell’800; Helmecken House una delle case più antiche e Mungo Martin House una tradizionale “Big House” Indiana Kwakwaka'wakw contornata da alcuni totem.
 
Ma il nostro obiettivo sono I parchi e così ci fermiamo a Victoria un solo giorno.
L’indomani proseguiamo per Ucluelet e sulla strada ci fermiamo a visitare Butchart Garden, considerato uno dei più bei giardini al mondo.
La famiglia Butchart, nei primi anni del 900, decise di abellire una cava di calcare ormai esaurita con arbusti e fiori spesso raccolti, dai Butchart stessi, durante i loro viaggi. Il giardino è diviso in 4 settori: il giardino Incavato, il giardino Giapponese, quello Italiano e Mediterraneo. Nel punto più profondo della vecchia cava si erge una fontana zampillante dai mille giochi d’acqua.




Foto Victoria Butchart Garden










MappaVancouver Island
Carina dell'Isola di Vancouver
Continuando sulla strada per Ucluelet, vicino a Port Alberti, visitiamo uno dei parchi più naturali e selvaggi: Cathedral Grove. Questo ambiente naturale dall’aspetto incantato per le forme strane di alberi e arbusti che sembrano quasi delle vere e proprie sculture in legno, è un raro esempio di ecosistema boschivo. Gli alberi Douglas del bosco hanno circa ottocento anni ed arrivano a misurare anche 75 m di altezza e 9 di circonferenza. Sono i superstiti di un incendio che ha devastato la zona circa 350 anni fa e dell'invasione, ancora più devastante, dei colonizzatori europei alla metà dell’ottocento. "Cathedral Grove"  (il bosco cattedrale) è un nome che vuole significare proprio il profondo rispetto della Natura e delle sue leggi che impone alla mano umana di non intervenire o manipolare la sua naturale evoluzione.

    Ucluelet
 Ucluelet è posizionata a sud-ovest della costa occidentale dell’Isola di Vancouver. Destinazione preferita dagli amanti del surf.
Questa è una parte di isola molto naturalistica, ricca di foreste pluviali con sentieri tracciati per le escursioni e passeggiate. Noi ci siamo inoltrati nel Lighthouse Loop, un percorso circolare che arriva fino al faro. Durante la passeggiata, tra gli alberi della foresta pluviale si intravede la costa ed il mare, ma il percorso è ricco anche di tanti punti panoramici che si aprono sull’oceano e sulle scogliere con una visuale più ampia.
Quel giorno il tempo era un po’ nebbioso e piovigginava, certo non era l’ideale per spingere lo sguardo lontano, ma quell’atmosfera velata comunque ci è apparsa molto suggestiva. La foresta lasciata, alla sua evoluzione naturale, sembrava disegnare corpi innaturali ed i rami intrecciati, sembravano trine e merletti meravigliosi.

   

Foto di Ucluelet



Foto di Cathedral Grove

Costeggiando l’oceano, questa volta in auto, diretti a Tofino, sono state molte le soste Lungo Long Beach, la lunga spiaggia che collega Ucluelet a Tofino che fa parte del “Pacific Rim National Park Reserve”, la Riserva del parco Nazionale della costa.
La bassa marea aveva disegnato sulla spiaggia delle ondine di sabbia tra le quali giacevano conchiglie, chele di granchio, corazze di crostacei e dei lunghissimi filamenti vegetali, forse alghe, che l’oceano aveva abbandonato sulla spiaggia nel retrocedere con la bassa marea. A far da cornice, sulla sabbia, lontani dalla riva, giacevano scomposti una miriade di tronchi d’albero ormai scortecciati e secchi. Dietro di essi la fitta foresta.

Tofino
Il Pacific Rim National Park Reserve è un  paradiso incontaminato. Le coste oceaniche sono abitate da balene e tanti altri cetacei mentre le sue foreste pluviali ospitano una ricca varietà di  animali selvatici.
Tofino è la base ideale per 
effettuare escursioni in barca per l’avvistamento di orsi che con la bassa marea si spingono sulla costa per mangiare ciò che il mare ha lasciato loro.
Siamo partiti per la nostra escursione marina dal Bear Watching Centre dove, prima di avventurarci, ci hanno preparato all’escursione con informazioni sul luogo e raccomandazioni sul comportamento. Ci hanno forniti di una tuta rossa molto spessa e quasi fosforescente che avrebbe dovuto proteggerci dal freddo in mare aperto, ma anche servito come giubbotto salvagente. Dopo aver indossato la tuta che per la sua pesantezza impediva quasi di muoversi, con passo un po’ goffo e maldestro ci siamo avviati sul pontile che ci conduceva all’imbarco. Un gommone enorme ci attendeva per l’escursione. Il cielo velato dalla foschia rendeva l’atmosfera misteriosa e l’avventura sembrava essere ancora più azzardata. In mare aperto il vento era tanto ed anche la temperatura dell’aria era sicuramente più bassa che sulla terra ferma, ma la nostra eccitazione per avvistare gli orsi era più forte. Dopo più di mezz’ora di navigazione intorno a queste coste così ricche di isole ed isolette che rendono il paesaggio molto vario e ed incantevole, finalmente sentiamo i motori decelerare e veniamo avvertiti che, sulla costa, un Black Bear, orso nero, sta passeggiando alla ricerca del cibo. Gli orsi, si sa, non sono molto socievoli per cui avvicinarsi troppo avrebbe potuto farlo ritirare. Ci siamo dovuti accontentare di osservarlo con i binocoli e vedere la sua bella pelliccia nera, lucida, folta e morbida.
Intanto la foschia si addensava sempre di più e siamo tornati alla base in tempo per non farci sorprendere dalla nebbia fitta
.



Foto Tofino Bear Watching












Campbel River e Elk Falls
 Riprendiamo il nostro cammino verso il Nord dell’isola e facciamo tappa a Campbell River.

Cittadina deliziosa
annidata sulla costa centro-orientale dell’isola dove è facilissimo incontrare qualche bamby e cerbiatto pascolare proprio sul ciglio della strada. Ma la specialità di Campbell River è la pesca al salmone che le ha conferito il titolo di Capitale della pesca di questo delizioso pesce.
A pochi chilometri dal centro città ci rechiamo nel parco provinciale alla scoperta delle Elk Falls, le cascate dell’alce, che si tuffano nel fiume Campbell da un precipizio di circa 25 metri formando un incantevole canyon roccioso. Un ponte in ferro è sospeso sul fiume e le cascate. Vale la pena superare la paura che incute nel vederlo e percorrerlo tutto perché offre uno spettacolo del canyon molto bello. Altrettanto bella e suggestiva la passeggiata lungo il bosco per discendere fino al fiume in cui, si dice, sia possibile vedere i Salmoni risalire la corrente, ma ahimè a noi non è stato concesso.


Ripartiamo alla volta di Port Hardy dove ci imbarcheremo su un traghetto per risalire la costa canadese all’interno, tra la costa e le isole sparse sul Pacifico. Di mattina a buon’ora ci troviamo all’imbarco per l’Inside Passage. Risaliremo la costa canadese, fino ai confini con l’Alaska. Rientreremo nel Canada continentale a Prince Rupert, dove lasceremo i Parchi naturali marini per dirigerci verso le Montagne Rocciose, le mitiche Rockies, per godere della bellezza dei parchi dei laghi e dei fiumi montani.

 Inside Passage
Alle 5,30 del mattino eravamo già pronti al punto d’imbarco di Port Hardy. La fila di auto e camion da imbarcare non ci ha permesso di partire prima delle 8,30.
Da Port Hardy Si snoda un percorso, via oceano, lungo il quale centinaia di piccole isole inesplorate, ricoperte di fittissime foreste verdi, proteggono la costa dalle intemperie dell’Oceano Pacifico. La nostra crociera ci porterà verso nord fino a Prince Rupert. Ben 15 ore di navigazione, tra panorami bellissimi ed esaltanti. Sul traghetto abbiamo visto sorgere e tramontare il sole.
Nonostante gli esaltanti panorami, non consiglieremmo questo passaggio. Ci è sembrato che non ne sia valsa la pena di passare un’intera giornata sul traghetto. La traversata è veramente lunga e, mentre di giorno il paesaggio può apparire entusiasmante, di notte le isole disabitate non sono illuminate per niente e si continua, per almeno tre ore, a navigare nel buio più completo. Non ci è rimasto che aspettare l’approdo all’interno del traghetto ammazzando il tempo con un interminabile burraco. Alle 23,30 finalmente “Terra!” Siamo sbarcati a Prince Ruper
t.

Port Hardy Inside Passage

Jasper
L’indomani si riparte  in auto per Prince George, dove abbiamo pernottato per rimetterci in cammino subito il giorno seguente, diretti a Jasper, la cittadina all’interno del Parco nazionale delle Montagne Rocciose.
Jasper
Una ridente cittadina della regione federale di Alberta. Tanto per misurare l’ ampiezza del Canada basta pensare che in questa regione c’è un’ora di differenza di fuso orario dalla British Comumbia.
Le temperature sono di gran lunga più basse e le fanno da cornice le cime innevate delle Rockies.
Dopo una visita alla cittadina che merita molto con le sue costruzione rigorosamente in legno dai tetti spioventi e sempre ornate di fiori coloratissimi, ci addentriamo nei dintorni, nel Parco Nazionale..
 
Ci troviamo di fronte ad una terra incantata, ricca di leggende e ricordi di indiani, un paesaggio immenso dove la natura è la vera ed unica regina che offre spettacoli straordinari e mozzafiato. Le Rockies con la loro altezza, le loro strane forme, i versanti corrugati e pieni di  calanchi profondissimi, appaiono, a volte, inquietanti ed incutono rispetto. Siamo ormai nella terra dei laghi, dei fiumi e delle Montagne Rocciose. La Natura qui si impone con prepotenza.
 La nostra prima tappa è al Maligne Canyon considerato il canyon più profondo ed interessante delle Montagne Rocciose canadesi. Il nome “Maligne” fu conferito al fiume da un missionario gesuita belga che descrisse il luogo come maligno per le tante sventure e avversità capitategli durante l’attraversamento a cavallo nel 1846.
Un
Canyon spettacolare scavato dall’ erosione dell'acqua che raggiunge circa sessanta metri di profondità. Una serie di ponti permettono di godere al meglio la vista di questi impressionanti sprofondi con cascate e sorgenti d’acqua.
Dopo il Canyon, visitiamo il Maligne Lake. Una immensa distesa di acqua coronata da montagne innevate che le fanno da cornice.
La strada che porta al lago è un trionfo di colori: le foglie degli alberi sul ciglio della strada cangiano dal giallo all’ arancione, seguite da conifere dalle mille gradazioni di verde sovrastate dal bianco delle cime innevate e dalle tante sfumature della roccia nuda. Un Paradiso!!!
A Jasper facilmente si hanno incontri ravvicinati con la fauna locale. Gli scoiattoli scorrazzano numerosi in ogni giardino, parco o foresta; le alci si spingono fino ai villaggi senza timore. Io stessa ho avuto un incontro ravvicinato con un paio di alci che sono passate vicino alla porta del mio bungalow. I mufloni, i Big Horn Sheep, passeggiano sulle strade e si avvicinano addirittura alle auto costringendole a fermarsi, ammesso che gli autisti non si fermino spontaneamente per fotografarli. Una varietà di uccelli ravvivano i cieli e le fronde degli alberi; è possibile ammirare anche qualche Bald Head Eagle, l’aquila dalla testa calva, una razza che si accontenta di più modeste altezze. Solo gli Orsi si fanno vedere da lontano dimostrandosi poco socievoli, almeno con noi.

 Maligne Canyon e Lake





Il nostro Viaggio continua. Ci spostiamo a sud delle montagne Rocciose verso
Banff, altra località turistica situata sempre nel Parco delle Rokies.
 
Sulla strada, ci fermiamo ad Athabaska per ammirarne il Ghiacciaio e le Cascate. Il Ghiacciaio di Athabasca fa parte del Columbia Icefield, uno dei più gandi campi di ghiaccio a confine delle regioni Columbia e Alberta. Noi abbiamo visitato il versante Alberta. Saliamo a più di 2800 metri ed il freddo si fa sentire seriamente, ma davanti ad uno spettacolo così bello, proseguiamo sfidando le basse temperature. La miglior vista del ghiacciaio è dalla terrazza del Icefield Centre proprio di fronte. Da lì si può partire con gruppi organizzati per fare passeggiate sul ghiacciaio stesso, ma quel giorno il tempo non era ideale. Abbiamo optato di recarci ad un altro punto d’osservazione: Glacier Skywalk. Un' opera di alta ingegneria umana. Una passerella semicircolare con il pavimento di vetro che sporge da una scogliera lasciando ammirare le altezze proprio sotto i propri piedi. Sicuramente l’effetto del pavimento di vetro scatena un po’ di adrenalina, ma la vista del panorama del ghiacciaio e del canyon mozzafiato ne vale la pena.
Infine le cascate di Athabasca, molto affascinanti non tanto per l’altezza del salto quanto per l’abbondanza e la potenza dell’ acqu
a.

 Banff e Athabaska Glacier
Con tanta bellezza negli occhi ed un po’ di freddo, continuiamo il nostro percorso verso Banff.
Banff
Banff, cittadina situata nella Bow River Valley è considerata il luogo di nascita dei parchi del Canada. Si racconta che nell'autunno del 1883, tre operai edili della Canadian Pacific Railway mentre lavoravano per la realizzazione di una ferrovia sui pendii orientali della Montagne Rocciose dell'Alberta, si imbatterono in una serie di sorgenti di acqua calda intorno alle quali iniziò il primo traffico turistico che, aumentando sempre di più, ha dato sviluppo  al Banff National Park, il primo parco nazionale del Canada e il terzo nel mondo: 7.000 Spanning 6,641 square kilometres (2,564 square miles) of valleys, mountains, glaciers, forests, meadows and rivers, Banff National Park is one of the world's premier destination spots.chilometri quadrati di valli, montagne, ghiacciai, foreste, prati e fiumi. Da quell’evento la cittadina di Banff, cominciò a costruire alberghi per i turisti e divenne il centro più importante del National Park, l’unico comune canadese istituito all’interno di un’area protetta.
Lago Peyto:
Raggiungiamo il lago attraverso un breve sentiero nel bosco bianco di neve, con gli alberi carichi che si scrollano la neve  con l’aiuto del vento. Il sentiero porta ad una piattaforma che si apre di fronte al lago. Quello che sorprende è il colore turchese intenso delle sue acque. Ci spiegano che è dovuto alla sedimentazione del limo glaciale, detto farina di roccia, trasportata dallo scioglimento dei ghiacciai e che, a contatto della luce, dona al lago quel colore stupendo. Con le cime innevate che circondano il lago, la veduta è veramente amena.
Lago Moraine:
Anche questo lago di origine glaciale, sfoggia un colore turchese intenso. Inserito nella valle dei Dieci Picchi, maestose vette delle Rokies, offre al visitatore un panorama davvero scenografico. Molti sono i sentieri che, partendo dal lago si inoltrano nei boschi circostanti dove è sempre facile trovare animali ed uccelli selvatici e dove si leggono cartelli che avvisano della presenza di orsi e consigliano il comportamento da tenere nel caso di un incontro.
Lago Louise:
Altro lago creato dai ghiacciai delle Rokies, forse uno dei più grandi della zona.
Posizionato ai piedi del Ghiacciaio Vittoria, offre un effetto ottico sorprendente poichè sembra che il ghiacciaio finisca direttamente nel lago. Molto bello!!!
Sulla riva orientale del lago si erge il 
Chateau Lake Louise, uno dei più grandi alberghi della zona. Si tratta di un resort di lusso costruito all’inizio del ‘900 dalla Canadian Pacific Railway.



Banff, oltre che dai monti, è circondata da tantissimi laghi di origine glaciale.















Gondola:

 Infine per salire alle altezze dei picchi, ed avere una visione panoramica di tutta la Bow Valley, abbiamo preso una funivia, la Gondola, che porta ad un’altezza di circa 2000 metri. Il vento ed il freddo erano notevoli, ma non abbiamo rinunciato.
In cima, una serie di comodi camminamenti in legno permettono di continuare fino alla cima del picco più alto e ammirare il panorama. Durante il percorso stesso si aprono punti panoramici, sia a destra che a sinistra che permettono di avere una visione aerea di tutta la valle.
Con la visione panoramica della Bow Valley, abbiamo lasciato il Canada ovest. Ci siamo recati all’aeroporto di Calgary per volare a Toronto, nella regione dell’Ontario,nel Canada Sud-Est.














Toronto

                
                     

 Foto Toronto Cascate del Niagara

Alle Cascate del Niagara termina il nostro viaggio. Ripartiamo con tante visioni negli occhi e nella mente e la conferma che la Natura è sorprendente, potente, a volte inquietante, ma si rivela sempre con tanta fantasia e creatività.

A pochi chilometri da Toronto, finiamo il nostro tour naturalistico con....

Le Cascate Del Niagara

Queste cascate note in tutto il mondo sono l’ultima nostra esperienza della potenza della Natura. Nonostante il loro salto si limiti a circa 52 metri, la forza e la quantità d’acqua intimorisce, ma offre uno scenario spettacolare: spruzzi d’acqua che si dissolvono nell’aria come nebbia o vapore dando origine a più di un arcobaleno ed il rumore della cascata sembra attutito da questa atmosfera velata.
Un complesso di tre cascate distinte iniziano dal versante canadese con le Horseshoe Falls (ferro di cavallo), dette anche Canadian Falls; le  American Falls, sul lato statunitense, ed una terza, la più piccola, Bridal Veil Falls (velo da sposa).
Le cascate si possono ammirare da una piazza-terrazza proprio frontale, ma gli spruzzi arrivano a bagnare più della metà della piazza per cui, se si vogliono ammirare le cascate ci si deve aspettare di inzupparsi per bene.
Altra possibilità, la più attraente, è prendere uno dei barconi che portano proprio vicino ai getti d’acqua. Gli organizzatori dei battelli forniscono i turisti di mantelle di plastica per ripararsi, ma non fateci troppo affidamento, vi bagnerete comunque.

              FINE