Palmira : un miraggio nel
deserto
Palmira
è senz’altro il più suggestivo sito siriano. Sorge in un oasi della
steppa (che d’estate è simile al deserto). Dopo aver attraversato km e
km di arido paesaggio, appare una enorme macchia verde: un’ oasi di
ulivi e palme da dattero. Al di là di questo mare verde, si stagliano
colonne ed archi quasi a disegnare un merletto sullo sfondo azzurro del
cielo:
Palmira
Le
rovine di Palmira risalgono al II secolo d.C., ma la città era già
fiorente sotto gli Assiri. Per un certo periodo fu un importante
avamposto greco e nel 217 fu annessa all'Impero Romano, diventando così
un centro ricchissimo. La personalità più nota di Palmira fu la regina
Zenobia, che vi governò a partire dal 267. Zenobia cercò di ribellarsi
al dominio romano, ma nel 271 subì una dura sconfitta. Due anni dopo
Palmira fu distrutta da un incendio e il terremoto del 1089 completò
l'opera di distruzione.
Iniziamo la nostra visita dalla
necropoli
che è
uno degli esempi più importanti di arte funeraria di epoca romana.
Esistono tre tipi di sepolcri collettivi :
torri funerarie; ipogei o tombe sotterranee ed i templi funerari.
Le più antiche sono le torri che avevano una
duplice funzione. Infatti, poiché erano molto alte (a volte potevano
raggiungere i 4 piani), venivano usate anche come torri d’avvistamento.
In ogni piano, da una stanza centrale si diramano stretti corridoi con
ripiani di loculi.
Sulla collina domina il Qala'at ibn Maan, un castello arabo del XVII
secolo dal quale si gode una meravigliosa panoramica di tutta l’oasi e
tramonti stupendi.
Da Palmira ci siamo diretti verso il
Crak dei Cavalieri,
una fortezza sull'unica
strada che univa la città turca di Antakya a Beirut. Fu costruito dai
crociati fra il 1100 e il 1300 circa per ospitare una guarnigione di
4000 uomini, che lo difesero da numerosi attacchi, fino alla conquista,
nel 1271, da parte del sultano Baibars. Il castello è costituito di due
parti: un muro esterno con tredici torri e un muro interno che
circonda il castello vero e proprio; i due ordini di mura sono separati
da un fossato. Entrando dall'ingresso principale, un'imponente apertura
nel muro spesso cinque metri, si passa alle torri e al cortile. Il
corridoio, rivestito di fini intarsi, porta a una grande sala con
soffitto a volta, nella quale sono rimasti un forno immenso, un pozzo e alcune
latrine. Dopo la conquista del sultano Baibars, la cappella del cortile
fu convertita in moschea; all'interno è da vedere il pulpito della
preghiera.
All'ultimo piano della Torre della Figlia del Re si accede ad una grande
terrazza dalla quale si ammira un
panorama stupendo
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Palmira Foto
Crak dei Cavalieri
Interno Crak dei Cavalieri |