Berlino è una
città dalle mille sfaccettature. Girando per le sue strade capita
continuamente di ammirare palazzi supermoderni e tecnologici accanto a
edifici antichi che trasudano la storia del paese a partire dalla più
lontana reggenza prussiana.
Uno dei più antichi edifici, restaurato dopo la II guerra mondiale, è Il
duomo di Berlino, maestoso e pomposo. Un tempo era la cappella reale,
riedificata in stile rinascimentale italiano nel 1905. Alla base della
cupola centrale in rame si possono ammirare i mosaici che rappresentano
il Sermone di Gesù e una splendida veduta della città. Le facciate
esterne del duomo si possono apprezzare anche navigando la Sprea, il
fiume principale della città. Un’altra chiesa, altrettanto antica e tra
i simboli di Berlino, e la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche. Si trova
nel quartiere di Charlottenburg. Dopo la sua distruzione nella seconda
guerra mondiale, il tetto è rimasto in rovina intenzionalmente come
monito contro la guerra. Fu costruita in stile neoromanico e arricchita
con mosaici e bassorilievi in marmo.
Charlottenburgh è un borgo di Berlino noto per la residenza estiva di
Sophie-Charlotte, moglie di Federico III di Brandeburgo. Il palazzo
iniziato come piccolo palazzo, fu poi ampliato durante gli anni sul
modello di Versailles. All’interno si evince la ricchezza dei suoi
proprietari. Di particolare impatto la sala delle porcellane cinesi e
giapponesi di cui Sofia Carlotta era una cultrice tanto da fare
costruire la stanza in modo da potere accogliere una parte della sua
ricca collezione. Alle spalle del palazzo c’è un lussureggiante parco in
stile francese.
Un misto di antico e moderno lo si trova nel palazzo del Parlamento (Reichstag).
É un grandioso edificio costruito nel 1894 e dove il parlamento federale
tedesco prende le sue decisioni. Il suo restauro fu completato nel 1999
e mantenne inalterate le strutture esterne, aggiungendovi la
scintillante cupola di vetro. Essa si trova sopra la Sala plenaria e
rappresenta una metafora del controllo cittadino sui politici.
Altro simbolo di Berlino è rappresentato dalla famosa porta di
Brandeburgo che risale al 1791 e che divenne la porta di ingresso alla
città per i reali che la attraversavano nella parte centrale più larga
rispetto agli altri spazi adiacenti tra le colonne. La porta è
sormontata da una scultura: “la quadriga” che rappresenta la dea
Vittoria che guida una carrozza tirata da 4 cavalli. Napoleone si
impadronì di questa scultura e la portò in Francia, finché un generale
prussiano riuscì a liberarla e riportarla a Berlino. La piazza è
circondata da Ambasciate, banche e alberghi.
Il Muro di Berlino è, in epoca moderna, il più famoso simbolo della
Guerra fredda e ha diviso per circa 28 anni la città, ma nel 1989
finalmente il portavoce del partito unico della DDR annunciò la fine
delle restrizioni che impedivano il passaggio dei cittadini da un lato
all’ altro della città. Così tutti quelli che si recarono immediatamente
al muro dalla Germania Est furono accolti con sorrisi, abbracci e
champagne da quelli della Ovest. Di quel muro resta solo un tratto di
circa 1200 mt., adorno di murales dipinti ad Ovest nel corso degli anni.
Nella parte Est si vede il fiume che costituiva un ulteriore ostacolo al
passaggio da un lato all’altro della Germania.
La parte ultramoderna della città si trova, indubbiamente, in Alexander
platz. É, forse, la piazza più grande di Berlino dove il turismo di
massa può accedere ai grandi centri commerciali per lo shopping non
specialistico e dove poter trovare una gran quantità di prodotti in un
unico posto. È, infatti, una piazza alquanto anonima, tutta asfalto e
niente natura, caratterizzata, sullo sfondo, dall’ altissima torre della
televisione (Fernsehturm) di 368 mt. Essa convertì la piazza, negli anni
60, in un testimonial dell’architettura socialista e, come spesso accade
di vedere a Berlino, si trova accanto a un’ antica chiesa.
Ovviamente il periodo nefasto del nazismo non è stato dimenticato e uno
dei monumenti più significativi è quello commemorativo alle vittime
ebree in Europa (Denkmal für die ermordeten Juden Europas), noto anche
come holocaust-Manhmal. Si tratta di una vasta griglia di blocchi di
cemento rettangolari di varie altezze, disposti come un labirinto.
Stazionano come sarcofagi in ricordo del genocidio nazista durante la II
guerra mondiale.