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di Paola Lerza

Quella sera, quando una di noi (io? Ada? Laura? E chi se lo ricorda? O forse tutte e tre contemporaneamente? … boh?) tirò fuori l’idea di un incontro fra tutti d’estate, ci guardammo con un misto di incredulità e di speranza, come il naufrago che vede brillare una luce lontana nella solitudine del mare di notte. Eravamo a casa mia, dopo una giornata trascorsa al TED di Genova. Nello studio, al pc, sul forum. Era il novembre del 2004. Avevamo incontrato Lory e Pat, Ivana… Laura aveva anche preso il caffè con loro, e c’era anche il dottor Biondi… avevamo sentito al telefono Sonia, Daniela, Alberto, Cristina…avevamo visto gli stands, sentito alcune conferenze… avevamo sacchetti pieni di dépliants raccattati qua e là e cervelli pieni di entusiasmo e di idee confuse. Ma una su tutte si faceva largo tra i nostri neuroni provati: INSIEME SI PUO’.
Come procedere? A chi chiedere? La prima persona che ci venne in mente fu Loredana. L’avevamo appena incontrata, aveva uno spazio per il GranCaffè allo stand dell’Indire, era supportata dalla competenza e dalla simpatia di Pat… insomma, qualche giorno dopo, quando le idee cominciarono a prendere una forma un po’ meno caotica, decidemmo di scriverle. Nel frattempo, telefonammo ad Alberto, il supertutor, che da sempre significava per noi professionalità, affidabilità, competenza, ma anche e soprattutto amicizia e cuore.
Loredana ci incoraggiò, si offrì per fare da portavoce tra noi e l’Indire (doveva incontrare Biondi di lì a poco), perché l’Indire era l’unica istituzione che potesse dare una veste ufficiale alla nostra idea. Aveva ragione. Quanto ad Alberto… temevamo che ci prendesse per visionarie, invece si buttò a capofitto nell’impresa, se ne fece carico, cominciando subito a organizzare il da farsi con la razionalità che lo contraddistingue e che ce lo ha fatto apprezzare tanto.
La prima mossa, dopo qualche tentativo maldestro di cui mi ritengo l’unica responsabile, fu quella di lanciare la proposta sul forum. Ne venne fuori un filo, postato nel forum D e cross-postato negli altri, dal titolo che voleva essere tra l’accattivante e il provocatorio: PROPOSTA: UN CONVEGNO ESTIVO, dove era chiaro che l’iniziativa avrebbe riguardato argomenti professionali, ma ci avrebbe anche tagliato via una fetta d’estate, implicando che ciascuno di noi si organizzasse, pianificasse, buttasse “il quore oltre l’ostacolo”, secondo un’espressione che mi piace tanto.
Era il 22 gennaio 2005.
Non restava che aspettare.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E le reazioni non si fecero attendere. Entusiastiche, immediate. Tra le prime a rispondere ci furono proprio quelle che poi, per venire, avrebbero fatto i salti mortali e valicato ostacoli insormontabili, sobbarcandosi viaggi pazzeschi e ritmi organizzativi frenetici: Alida, Cristina, Pina…Alberto, da organizzatore previdente qual è, aveva messo a punto un questionario, che tutte compilammo diligentemente indicando ruoli e funzioni, periodo di preferenza, argomenti sui quali si sarebbe voluto discutere. Va detto che, preventivamente, con l’aiuto di Maria e di Loredana tutti avevamo stilato un elenco di “cose” che avremmo voluto trovare su un sito nostro; va detto anche che il nostro spirito di gruppo era stato messo a dura prova, con successo, da un lavoro – non utilissimo sul piano pratico, ma certo molto cementante su quello della coesione – di archiviazione di tutto “il meglio del forum”… insomma, ci sentivamo pronti per il salto di qualità, per concretizzare qualcosa che portasse le nostre aspirazioni dal virtuale al reale.
Si partiva col progetto. O almeno, ci si provava. Ma… chi ci provava? Alberto e io ci eravamo dentro fino ai capelli (io, almeno, perché Alberto avrebbe avuto qualche difficoltà…coi capelli, intendo...
Bisognava coinvolgere qualcuno a stilare una bozza. Così, venne fuori l’idea del comitato organizzatore… subito si fecero avanti Alessandra, Maria, Pina… insieme mettemmo a punto un documento che trovate qui e lo spedimmo al dottor Biondi, in attesa di risposta, dopo che tutti lo avevano approvato e condiviso con entusiasmo.
Era il 22 febbraio 2005.
Intanto, raccogliendo i desideri espressi un po’ da tutti, Loredana postava una lettera al direttore Biondi per Community permanente, portando avanti in parallelo lo stesso discorso. Si remava, e tutti nella stessa direzione.

 

 

Contemporaneamente, le grafiche e le frattaliste si mettevano al lavoro per la creazione di un “logo” per il meeting. Si avvertiva, infatti, la necessità di un simbolo che ci rappresentasse, che partisse dai colori e/o dalle forme di Puntoedu ma che fosse più personalizzato e più nostro. Una commissione superefficiente e affiatata formata da Gisella, Teresa e Marisa si mise all’opera e lavorò nell’ombra, giorno e notte, fino a sottoporci tre soluzioni, all’interno delle quali scegliere.
Una era la scritta Puntoedu deformata su un prato verde che sembrava estendersi all’infinito; un’altra era un albero, bellissimo e ramificato, un po’ associato all’idea del fuoco che va verso l’alto, e che dava l’idea della vita, del movimento, del gruppo. La terza era una specie di “medaglia” con la scritta in verde. Tutte bellissime.
Ma la cosa più bella era che dalla mente delle grafiche (credo sia stata Teresa) era nata la parola FORUMLIVE, quella che avrebbe definito da quel momento in poi l’iniziativa.
Discutemmo, votammo… alla fine chiedemmo altre prove grafiche, e le tre instancabili non si tirarono indietro: ci sottoposero ancora tre prove: una colomba, simbolo di movimento, di pace, di libertà nel volo, una nuova versione dell’albero, e una stupenda scala a chiocciola, che si innalzava verso il cielo partendo dalle praterie di Puntoedu. A quel punto non avemmo dubbi, e il voto fu quasi unanime. Potete vedere le proposte di logo raccolte qui.
Non restava che affrontare i gradini, uno a uno, sapendo bene da dove si partiva, ma non sapendo bene ancora dove si sarebbe arrivati…
Il filo di presentazione e discussione del logo potete visionarlo qui. E’ stato aperto il 24.2.05.

 

 

Certo, con il logo l’intera questione faceva tutto un altro effetto. Un logo è come una bandiera, è la coscienza di un’identità, e noi, in qualche modo, sentivamo di averla acquisita in quella palestra virtuale durata più di due anni, e in quella scala che stava a significare saliamo, saliamo insieme e andiamo avanti…
Si aspettava, ma si “friggeva”. Si aspettava la risposta dell’Indire, ma si scalpitava per la voglia di fare, e il tempo non passava mai. Finalmente, ad aprile, arriva la notizia: IL GRANDE CAPO HA DETTO SI’!!! Sì a tutto, su tutta la linea: alle date che avevamo proposto (20-22 luglio), alla concessione gratuita dei locali e delle strutture, alla partecipazione diretta dell’Indire nelle persone del direttore Biondi e del “padre di tutti i forum” Mazzella. Euforia, frenesia… avevano un bel dire Alberto con i suoi “c’è tempo” e Laura con i suoi proverbiali “calma, ne’?”… personalmente, non stavo più nella pelle e li stressavo, poveretti…
Le tre grazie…oooppss… pardon, le tre grafiche misero a punto i masters per locandina, cartellina, carta intestata e programma; poi alcuni del comitato organizzatore (eh sì, ci avevamo anche il comitato, noi…: Bertola, Brancatelli, De Acutis, Ducci, Galiani, Malagodi, Sparacino, Zeno e la sottoscritta, in ordine rigorosamente alfabetico) si diedero da fare a chiedere in giro preventivi per la realizzazione a stampa del tutto.
Nel frattempo, il mitico Brancatelli apriva un nuovo filo, questo, per raccogliere le adesioni “sicure”. In fondo, mancavano tre mesi… era il 18 aprile 2005.
Dire che le risposte furono entusiastiche è dire poco. Andate a vedere…

 

                                

 

Quello che successe nei tre mesi successivi si riassume nella frenesia di valutare i preventivi, prenotare gli alberghi, telefonarsi per sapere chi viene e chi no, e ovviamente, per i relatori, di preparare gli interventi. E finalmente il gran giorno arrivò, e a Firenze c’eravamo in tanti. Arrivati alla spicciolata, in treno, con la nave, in macchina, in pullman… tutti, comunque, con viaggi avventurosi e levatacce all’alba, ma con la gioia enorme, palpabile, di ritrovarsi, di stare insieme… e tre giorni erano maledettamente pochi, ma l’avremmo capito solo dopo. In quel momento ci sembravano lunghissimi, ci sembrava davvero l’inizio di un’avventura nuova... E davvero lo fu, ma questa è un’altra storia.
 

 

 

 

 

a cura di Paola Lerza e Laura Bertola