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Genova terra di emozioni

di Sebastiana Schillaci

 

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Non ci credevo, quasi non ci credo ancora… sono e mi sento parte di un gruppo… di bellissime persone… gente animata dal piacere di esserci, dalla gioia di confrontarsi, di condividere emozioni e… battute… di sentirsi accettata, senza aspettative e pretese, che si incontra, ed il piacere di essere lì è palese in vari modi: gli occhi lucidi, ridenti, “sbrilluccicanti”, il sorriso pronto di chi aspetta un gesto qualsiasi per comunicare le proprie emozioni … il calore di una donna formidabile che ci accoglie nella sua magione… offrendoci uno spettacolo ineguagliabile della sua Genova e dal suo “poggiolo”… il porto sfavillante di luci nell’aria calda della sera del 24 luglio 2006…

Una donna speciale che, nella frenesia dei preparativi e dell’imminenza, apre le porte di casa sua a pervenuti da ogni parte d’Italia, li accoglie con il calore di cui è capace e con i modi raffinati che la contraddistinguono.

Io arrivo dalla lontana, più grande e assolata isola del Mediterraneo, ho lasciato Catania ed ho voluto esserci ad ogni costo, mi rendo conto di essere… quasi… l’ultima arrivata a Forumlive, almeno in ordine di tempo; sono cordiale e un po’ timida; rimango sorpresa già a Catania, in Aeroporto: mi aspettavo una Caterina più massiccia e alta, invece è piccolina e delicata, poi il cugino Alberto, a Genova (non avevo pensieri particolari… gentile, informale, un po’ ironico, ma…! …entro un paio d’ore sarebbe cambiato radicalmente il mio modo di… vederlo…!!!). Che bella persona anche Alberto… per cui ero pronta a tutto!!!

Subito dopo, l’incontro con Paola, “l’anima e il cuore del Forumlive II”, e la sera a casa sua. Qualcuno è già arrivato, in molti si conoscono da prima, io li incontro per la prima volta: ho il cuore in gola, individuo per prima Giovanna e mi rendo conto che stavo cercandola… è identica alla foto, con uno sguardo bellissimo, ci abbracciamo a conferma del feeling che già nel sito si è creato tra di noi, saluto tutti gli altri: Marisa, Teresa, Alessandra, Ada, le sorelle di Giò… da tutti sono accolta con calore e simpatia.

Si parla, si assaggiano le leccornie preparate da Paola, si sta bene insieme… ad un tratto noto sulla chiara parete della bella cucina di Paola, a fare bella mostra in tutta la sua imponenza, la “sponda di un antico carretto siciliano”, finemente istoriata con predominanza del rosso: non so perché, ma mi crea una forte emozione (una testimonianza delle tradizioni della mia terra sono in quella casa: Paoletta me ne narra la provenienza, da Acireale…) ed io non ho più riserve… in cuor mio sto bene, sento di essere non estranea a quella casa, tra quella “gente”… non sono più “l’ultima arrivata”, ma una di loro, scherziamo e ridiamo insieme, come se ci conoscessimo da tempo… le mie preoccupazioni sono svanite… “c’è una bella realtà, quella di Forumlive… pian piano prende corpo un’idea… Forumlive… mi fa pensare al lievito, quello del pane di casa, di ieri, di oggi e forse di sempre… quello vero… quello buono… che ha panificato e continuerà a farlo…”.

Genova ha cominciato ad emozionarmi così…!

Di buon mattino, nell’afa mattutina, raggiungiamo il “Colombo”, un rinomato Istituto nel cuore della vecchia Genova, poco distante dall’Helvetia, l’albergo che ci ospita.

Un laboratorio stretto e lungo ci accoglie, le postazioni informatiche dislocate nel corridoio centrale e, in fondo, su di un’antica pedana (di quelle che non si vedono più nelle scuole) la postazione di “comando”, pardon… di controllo della rete, insomma il server.

E’ il giorno del grande incontro, sono arrivati quasi tutti gli amici di Forumlive e l’ampia sala antistante il laboratorio è un risuonare di gridolini, saluti, abbracci; si appongono le prime firme, si espletano le formalità di rito e vengono offerti dei cadeaux (Adele ci raggiunge con gioiellini da lei approntati); l’atmosfera è festosa, pregna di emozioni non sempre palesate e di aspettative.

Incontro per la prima volta Gisella, fino a qualche giorno prima abbiamo dialogato attraverso il forum, adesso è qui, davanti a me, l’impatto fisico è notevole: l’immaginavo diversa, meno timida, più “aggressiva”, invece è deliziosa, quasi schiva, mi dico che forse anche lei è un po’ incerta e preoccupata come me, magari anche lei si chiede “cosa penseranno di me i nuovi?”, “mi accetteranno, mi criticheranno, mi riterranno inadeguata, farò brutta figura?”

Non è vero che ce ne infischiamo di cosa pensano gli altri, ce ne importa e molto… di fare “buona figura”… di raccogliere “apprezzamento, stima e consenso” nello sguardo degli altri!

Dicevo, l’impatto fisico è notevole, Gisella è magra, forse un po’ troppo, come io sono grassa, decisamente troppo – insomma vi è un “troppo” che, paradossalmente, ci unisce e poi… mi dà l’impressione di una donna di spessore, ma che non “ostenta”, quasi si nasconde agli altri; gli occhi grandi cui fanno cornice tanti ricci ed una leggerezza, un’armonia nelle movenze da eterea ed elegante libellula.

Anche Ivana è una sorpresa, carina, affabile, premurosa, cordiale. Passo da un’emozione all’altra. Ivana non lo sa, ma ci siamo conosciute virtualmente già prima, quando entrambe frequentavamo il forum di Indire ed io, un’allieva del corso B, mi cimentavo in discussioni on line e lei era lì, si notava la sua presenza ed importante era il suo apporto: una professionista di spessore e tutti ne eravamo consapevoli. Francamente la immaginavo più austera ed altezzosa, macchè, invece è semplice, porta scarpe di tennis, fresca come una ragazzina dal viso di bambola.

Insomma sono tutte lì... elegante e raffinata Clara; bella, cordiale e innamorata Lucia, deliziosa Antonella, profonda Sonia, amica discreta e attenta Giovanna… e poi… c’è la schiva Ada, c’è Maria, quella timida roccia della D.S.… e cosa dire di Adelina?… una forza della natura… puro fuoco vesuviano! Che gente… che gente… e quante ancora!

Attenzione… silenzio… tutti seduti… si inizia.

Il suono della campanella di cristallo agitata da Teresa ci richiama all’ordine.

Ci accomodiamo davanti ai calcolatori, pronti e attenti come ragazzini il primo giorno di scuola, in attesa…

Paola fa gli onori di casa, introduce il corso e accoglie il Preside che ci raggiunge giusto il tempo di darci il benvenuto ed augurarci un proficuo lavoro. Ultimati i convenevoli e la fase di accoglienza, con lo stile di Paola, senza pompa e retorica, ma con genuina simpatia, subito dopo segue un attimo di rilassamento ed esplode un corale “che caldo!!!”… possibile che non ci sia un ventilatore a darci sollievo? Sarà così per tutto il corso? Caspiterina… i giorni più caldi dell’estate genovese attendevano proprio noi? Cosa fare?… solo pazienza… il coinvolgimento e la gioia di stare lì sono più forti e per un momento dimentichiamo gli abiti zuppi, i rivoli di sudore che scivolano lungo il viso fino al collo e più giù… ma ecco che pian piano fanno la loro apparizione i ventagli. Funzioneranno a tutto regime per tre giorni, non ci lasceranno fino alla fine, tanto che ci siamo riconosciute unanimemente sotto la bandiera delle “sventolone”.

I lavori iniziano. Si parla di grafica, di piattaforma, di web… ed ecco che le “cape” sono in piena attività (sotto l’occhio vigile del super Alberto), con una peculiarità: una di loro guida, parla, illustra, invita all’interattività, coinvolge i convenuti… gli altri fanno da supporto con la loro presenza, con i loro interventi di “cucitura”, con lo sguardo vigile e pronto a cogliere qualche perplessità tra noi corsisti per fugarla immantinente. Mi dico che c’è feeling tra di loro, tra di noi, si sente il piacere, la soddisfazione di essere lì, è una forza che si sprigiona, si diffonde, si percepisce, ci avvolge: è un gruppo coeso il nostro… lo spirito è quello di “uno per tutti e tutti per uno”, spirito che avevo colto già da prima in Forumlive. Ci stiamo dentro tutti e credo di non peccare di presunzione affermando che nelle mie emozioni, sicuramente, si riconosceranno anche altri.

Nulla ho ancora detto di Marialuisa, la mia splendida cognata, quanto vale io lo so da tanto tempo e quanto bello sia averla vicina, adesso lo sapete anche voi. Dopo la sua relazione, Giovanna ebbe a dirmi “la immaginavo proprio così”, ed io aggiungo: coinvolgente, forte, volitiva, intelligente, preparata, generosa – adesso è palese a tutti – ha coinvolto me, come è capace di coinvolgere tutti.

Si va con fatica, ma si va, malgrado il caldo soffocante, e si scherza pure, si fanno battute salaci, ci si intrattiene piacevolmente per le vie e… si rientra volentieri in albergo. Già, l’albergo… l’approssimarsi fa mentalmente pregustare il piacere di spingere “quella porta”… il lasciapassare per il paradiso dell’aria condizionata… una semplice porta separa la calura esterna da forno acceso dalla paradisiaca frescura della hall: uno shock che si ripete ogni qualvolta si esce per immergersi nell’aria di fuoco della via.

La saletta conversazione dell’Helvetia diventa sempre più frequentata dai corsisti ed i rientri in camera avvengono ad ora sempre più tarda.

E’ l’una di notte, Marialuisa domattina dovrà relazionare al grande gruppo e propone la registrazione nel suo computer portatile di un brano in francese con vivavoce: tra i presenti serpeggia un certo imbarazzo e qualcuno si defila, ma non hanno ancora fatto i conti con quella gentil donna di acciaio temperato della mia cognatina. Antonella ed Elisabetta ci accompagnano in camera, si discute sugli aspetti tecnici e poi Antonella si cimenta in una doppia lettura: una scandita ed una espressiva e gesticolata. Sono risate, battute goliardiche e a doppio senso, insomma un gran bailamme notturno. Si riascolta, si mette a punto il tutto per l’indomani e, il giorno dopo, per Antonella è la notorietà, il successo, ha un nuovo avvenire davanti a sé… qualora volesse cambiare mestiere!

Nel pomeriggio siamo impegnati a farci belli, a scegliere la mise per la cena ufficiale, mentre un gruppo di coraggiosi visita Genova, quella dei vicoli e dell’arte. Si va poi al ristorante, qualcuno ha portato qualche dolcetto tipico della sua terra, dai dolci di mandorla arrivati da Catania alla pasticceria napoletana preparata personalmente da Adelina, elegante nel suo abito di chiffon, come il liquore al caffè dedicato al Convegno Forumlive II, a vari tipi di torrone e a svariati lavori ad uncinetto che ha regalato a tutti, senza dimenticare nessuno.

Cena sontuosa dunque, risate, brindisi, foto, sventagliate e l’animatrice di tutto ciò è sempre lei, Paola Lerza, la nostra Wonder Woman.

Le amenità non sono però finite con la cena ufficiale: nel primo pomeriggio del giorno dopo si parte in battello per San Fruttuoso, chi vuole può proseguire per Portofino. Finalmente un po’ di brezza, il tragitto via mare ci dà sollievo e l’occasione è l’ideale per gli scatti, per qualche attimo di tenerezza, di riposo per qualcuno e di scambio di confidenze per altri. C’è chi poi è immerso nei propri pensieri o incantato ad ammirare il porto di Genova e la splendida costa ligure. Un’altra occasione per accorgerci di quanto si sta bene insieme (il battello è pieno quasi esclusivamente di persone del nostro gruppo, perché ci siamo tutti, nessuno manca!).

Sbarchiamo a San Fruttuoso, un luogo incantato, un castone nella costiera, con una splendida Abbazia, il ricco museo, le tombe dei Doria, il chiostro e nella chiesetta attigua un calco ridotto del Cristo degli abissi.

Il caldo ci “prova”, ci “tormenta”, ci “fiacca” e, ultimata la visita, ci apprestiamo ad attendere il battello per il rientro seduti sulla terrazza del piccolo bar dove, con qualche gelato e numerose sventagliate, cerchiamo di ricomporci, con scarso successo. E’ proprio qui che viene coniata, messa appunto e pennellata l’autodefinizione di “sventolone”, la sentiamo appropriata e giusta.

Adalberto è stato presente durante i lavori del mattino, la sera è di nuovo con noi in pizzeria. La giornata è stata frenetica, intensa, pregna di novità, ma la sera siamo affamati e alla pizza si accompagna volentieri della birra mentre si confabula cordialmente. Alla fine siamo un po’ ebbri e, tra i fumi della birra, Adalberto si chiede e ci chiede qual è la magia di questo forum, com’è possibile tanta vivacità, entusiasmo, vitalità in un gruppo così composito, variegato, di persone che si spostano da ogni parte d’Italia e dalle isole, con il caldo che fa, per incontrarsi e stare insieme. Sembra frastornato, abbiamo parlato, ma non so se poi ha trovato la risposta che cercava, perché la sera stessa è andato via. Noi, invece, tra le amenità conserveremo il ricordo della cena dell’indomani, quella dei saluti che precedono la partenza, con gli occhi lucidi, con la promessa di rincontrarci quanto prima e di conservare gelosamente nel cuore il ricordo di Forumlive II fino all’anno prossimo. Qualcuno suggerisce “perché il prossimo corso non lo facciamo a Catania?”… L’idea piace, è condivisa, ma c’è ancora tempo per decidere!

“Ciao, mi sei simpatica, sono contenta di essere venuta, ne valeva la pena”… “sì, anch’io”… “Ci sentiamo, cosa ne dici se qualche volta ti telefono?”… “Perbacco, il tempo è volato!… abbiamo aspettato così tanto… e adesso…” “Ciao, a presto, buon viaggio”… “Grazie, anche a te”.

Genova mi ha emozionato così

e non me ne vogliano quelli che non sono stati menzionati, nel mio cuore è caro il ricordo di ciascuno di voi, nessuno escluso.

Affettuosamente Sebastiana