Parte 1
In principio la Terra era tutta sbagliata, renderla più abitabile fu una bella faticata.
Per passare i fiumi non c’erano ponti.
Non c’erano sentieri per salire sui monti.
Ti volevi sedere?
Neanche l’ombra di un panchetto.
Cascavi dal sonno?
Non esisteva il letto.
Per non pungersi i piedi, né scarpe né stivali.
Se ci vedevi poco non trovavi gli occhiali.
Per fare una partita non c’erano palloni:
mancava la pentola e il fuoco per cuocere i maccheroni, anzi a guardare bene mancava
anche la pasta.
Non c’era nulla di niente.
Zero via zero, e basta.
C’erano solo gli uomini, con due braccia per lavorare, e agli errori più grossi si poté
rimediare.
Da correggere, però, ne restano ancora tanti:
rimboccatevi le maniche, c’è lavoro per tutti quanti.
Tanto tempo dopo
Dopo tanto tempo gli uomini occuparono le caverne. Gli uomini delle caverne sapevano costruire lance dalle punte aguzze indurite al fuoco,sapevano scagliare pietre taglienti che loro stessi affilavano e che utilizzavano per uccidere gli animali. Erano diventati cacciatori. Sapevano accendere il fuoco, si vestivano con le pelli degli animali uccisi, vivevano in piccoli gruppi. Nelle caverne abbiamo trovato le prime forme di pittura in quanto intere pareti, spesso, in luoghi bui e difficilmente accessibili, sono state dipinte con figure di animali, cervi, cavalli, bisonti, mammut e di uomini. Queste figure, frutto di un lavoro lungo, accurato e impegnativo facevano parte probabilmente di un rito magico per assicurarsi il successo della caccia, si credeva forse che colpire l'animale rappresentato durante il rito avrebbe favorito la sua cattura.
Passarono migliaia di anni e impararono ad addomesticare gi animali : divennero pastori. I pastori erano nomadi. Utilizzando canne, ramaglie, paglia, sterpi e altro materiale costruivano capanne leggere che spesso ricoprivano con zolle di terra o con pelli di animali per renderle impermeabili alla pioggia e al vento.
Le capanne degli agricoltori
In alcuni luoghi crescevano spontanei il grano e altri cereali selvatici, alcuni uomini impararono a coltivare la terra e divennero agricoltori, sedentari.
Costruirono capanne più
solide: piantarono pali, intrecciarono rami, rivestirono tutto con
zolle e argilla. Poi addossarono le une alle altre le capanne e dettero
vita ai primi villaggi.
Rispondi sul quaderno alle seguenti domande:
Perchè l'uomo primitivo si spostava sempre?
Dove si rifugiava, dove riposava?
Quando divenne socialmente organizzato e dove si riparava?
La palafitta
La palafitta è un'abitazione primitiva risalente al periodo compreso tra il Neolitico e l’età del bronzo in Europa,in particolar modo in Svizzera, in Austria, nella Francia orientale e nell'Italia settentrionale ma tuttora in uso presso alcune popolazioni africane, asiatiche esudamericane.
È costruita su una piattaforma di legno strutturale appoggiata su pali sempre in legno infissi specialmente nel fondo o sulla riva di fiumi, lagune, paludi o talvolta anche su terreno asciutto, che sostiene una o più capanne di paglia, legno, canne o altro materiale.
Si distingue inoltre per il tipo di realizzazione tra Palafitta su bonifica (o semplicementeBonifica)[1], costruita in sponda allo specchio o corso d'acqua su un impalcato appoggiato al terreno con tronchi infissi nel limo per consolidarlo, e vera e propria Palafitta aerea, arrampicata su impalcature aeree sospese sopra il pelo dell’acqua.
In Italia il primo ritrovamento di una palafitta risale al 1860 ed avvenne a Mercurago, nei pressi di Arona (NO - Piemonte), nella zona dove attualmente è presente il Parco naturale dei Lagoni di Mercurago, assieme ai resti della costruzione, tornò alla luce anche una piroga intagliata nel legno.