L’insegnante
divide gli studenti in gruppi di due (per questo lavoro è necessario
formare gruppi piccolissimi, preferibilmente appunto composti solo da
due studenti, per evitare caos nella realizzazione) e distribuisce a
ciascuna coppia le stesse fotografie (due vedute aeree di San
Francisco). Per comodità, qui le immagini sono state ridotte, ma per
un’ottima riuscita delle attività in seguito proposte è necessario
utilizzare immagini molto grandi.Dopo aver distribuito le fotografie,
l’insegnante invita gli allievi ad osservarle attentamente per un paio
di minuti.
Trascorsi i due minuti, l’insegnante detta le seguenti consegne:
- i due studenti della coppia scelgano una foto a testa;
- ogni studente disegni uno schizzo del paesaggio raffigurato nella
fotografia (può essere utile far tracciare lo schizzo lucidandolo sulla
fotografia);
- dopo aver eseguito il disegno, lo studente ripassi con un colore
diverso gli elementi visibili del paesaggio urbano che più colpiscono la
sua attenzione;
- gli studenti della coppia si scambino poi fotografie e schizzi,
discutendo soprattutto degli elementi posti in rilievo con diverso
colore.
Lo schizzo geografico consente di fissare meglio nella mente ciò che si
osserva e soprattutto di notare particolari e posizioni relative degli
elementi che ad un primo sguardo potrebbero sfuggire. In questo caso,
potrebbe sembrare superfluo, essendovi già una fotografia del paesaggio.
In realtà è utile poiché costringe ad osservare, senza tralasciare nulla
o quasi. Molto spesso infatti «si guarda senza vedere» (1).
(1)
A. A.
Bissanti, La fotografia come strumento di lettura del paesaggio,
8, 1986, p 35.
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foto n. 1 |