APPARATO
DIDATTICO
Chi è lo Spupazzatore?
Che aspetto ha la bambina?
Perché Dio l'ha mandata sulla terra?
Che cosa ha offerto la Bambastrega?
Cosa si può fare con la zucca?
Quando si regalano dolcetti di zucca ai bambini? Perché?
Secondo te, la Bambastrega è una streghetta dispettosa o sa anche
essere generosa?
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C’era una volta un bel campo
di rose e cavoli sotto cui nascevano i bambini e le bambine: cavoli per
i maschietti, rose per le femminucce.
Le cicogne portavano con il lungo becco i fagottelli caldi di bimbi e il
giardiniere, lo gnomo Spupazzatore, annaffiava cavoli e rose, toglieva
spine alle rose, foglie appassite ai cavoli e tutto il giorno girava con
secchi d’acqua e secchi di letame, perché… come disse qualcuno… dal letame
nascono i fior (e quindi i bambini!).
Una mattina, Spupazzatore vede, tra cavoli e rose, uno strano fiore... o
tubero? O cavolo marcito, o anguria o che?!
Un enorme zuccone dalla scorza dura! Impressionato, si avvicina e…uhè
uhè !!!
"Oddio - urla Spupazzatore - che sortilegio!? La zucca piange…" E fece per
darsela a gambe levate.
Ma la zucca urlò: "Uhè!!! Sono una bambina!!!"
Il cuore tenero di Spupazzatore si commosse, si avvicinò e dietro
l’enorme zucca c’era una buffa bambina… Niente di simile ai teneri fagottelli delle rose e dei cavoli, ma carina! Lentiggini sotto gli
occhietti verdi un po’ spiritati, il vestitino viola scuro, calze troppo
lunghe e scarpacce scalcagnate, le punte aperte… Ma più buffi di tutti
erano i capelli che si intravedevano sotto un cappellaccio nero a punta:
arancione , incredibilmente vivi come una fiamma e ribelli a qualsiasi
pettine - pensò lo gnomo, ma non lo disse.
"Chi sei?" - disse Spupazzatore
"Sono la Bambastrega" - rispose con sussiego la creaturina pulendosi
poco elegantemente il naso con la manica troppo larga di un’ enorme
maglia di lana viola come la gonnellina.
"Che!?"
"La Bambastrega, sì! Domineddio, stanco di sopportare i miei scherzi a
tutto il paradiso, mi ha detto di venire a fare un viaggio sulla terra,
a vedere come vivono gli uomini! E devo stare a casa tua!"
"Eh?!"
"Sì!"
E Spupazzatore, una buona pasta d’uomo, si avviò a casa con la bizzarra
bambina. Lo gnomo viveva con la madre, vecchia e malandata e non è che
fossero ricchi, anzi!
Si dà il caso che quel giorno il cibo scarseggiasse e la vecchina, nel
vedere che le bocche erano tre da sfamare, un po’ si risentì, ma la
Bambastrega offrì la sua culla, la zucca, da cucinare.
Era una cosa che nessuno ancora conosceva, ma come fu bella appena
tagliata: arancione, piena di polpa, semini, e come sfrigolava profumata
nel grande pentolone, con le erbette aromatiche e l’aglio!!!
Ne mangiarono a sazietà e c’è chi dice che ancora un po’ di zucca stia
nella dispensa di Spupazzatore e della madre, per i periodi di magra…
Sazi, andarono a dormire, mentre il fuoco del caminetto mandava le
ultime faville e piano piano la brace si spegneva.
Al mattino, la Bambastrega non c’era più, ma al suo posto un tripudio
di… dolcetti e pietanze ricavati dalla grande zucca e, appesi al filo
del paiolo sul caminetto, scopettine di saggina, festoni, una festa di
poveri, graziosi arredi ed un biglietto sulla tavola:
"Ogni anno, il 1° novembre, regalate dolcetti e piccoli oggetti ai
bambini! Il colore della zucca ricorderà loro l’estate e il sole, che a
novembre va a riposo!"
Spupazzatore e la madre si guardarono per un attimo, poi capirono!
I dolcetti, i giochi, le povere cose della Bambastrega furono donati ai
bambini del villaggio e Spupazzatore si mise a coltivare anche le
zucche.
Eh già, da allora, oltre a maschietti e femminucce nascono anche
streghette… buone, sagge, abili nel manipolare erbe medicinali, allegre
quanto basta a non far sentire la tristezza e la noia… Anche loro ogni
tanto sono malinconiche, ma, nei casi più gravi, la loro scopa scaccia
via anche le nebbie della vita! |