La tua mamma e il tuo papà ti hanno voluto.
Ti hanno aspettato per un lunghissimo tempo, durante il quale cercavano di immaginare il colore dei tuoi occhi e dei tuoi capelli.
Hanno preparato per te una culletta ed un soffice corredino.
La mamma sceglieva per te le cose più belle ed il tuo papà cercava di immaginare come sarebbe stato uscire con te per andare alla partita per esempio, le cose che ti avrebbe raccontato, quali giocattoli, quali libri, quale scuola avrebbe scelto per te.
Quando mancavano pochi giorni alla tua nascita mamma e papà, insieme, cominciarono a scegliere per te un nome, ma doveva essere il più bello, certamente...
Fra tanti nomi hanno scelto il tuo, bellissimo, sembra stato scritto apposta per te. (Qui la maestra può indicare a turno i bambini e far dire loro il proprio nome).
Ecco che una mattina il papà porta la mamma in ospedale.
Tu al momento della nascita avevi sicuramente bisogno di cure, i dottori avrebbero dovuto visitarti, vedere se tutto era a posto.
Ecco il tuo primo vagito.
Il mondo era tuo.
Avevi già conquistato il tuo primo diritto.
Il diritto alla vita.
Poi il tuo papà si è recato presso il comune di.....
Lì c'era un signore con un grosso registro sul tavolo.
Il papà si è avvicinato e gli ha detto. "Buongiorno signore, sono venuto a dirle che questa mattina è nato il mio bambino. Vuole cortesemente scriverlo sul registro?"
"Auguri! Come si chiama il suo bambino?"
"Si chiama.....
nome............................................
cognome........................................
nato il..........................................
a...............................................
nazionalità................................"
Il tuo diritto al nome
e il tuo diritto alla nazionalità
erano stati rispettati. Ora tu sei e sarai per sempre
.....................................................................
(Giovanna Corsi)