OSTACOLI
alla municazione |
CONSEGUENZE
|
1)
La non piena consapevolezza di sé
|
Comporta la
non sufficiente conoscenza dei propri stati interiori
e
precisamente:
· Il non riconoscimento
delle proprie emozioni e dei loro effetti
- La mancanza di
autovalutazione dei propri punti di forza e dei propri
limiti. Ecco l’elenco dei
più comuni punti deboli, sottolineati da Robert E. Kaplan:
ü
Ambizione cieca (l’individuo che ne soffre
vuole primeggiare a tutti i costi; compete invece di collaborare, è
arrogante e classifica gli altri in amici e
nemici)
ü
Obiettivi poco realistici (l’individuo che presenta
questo punto debole tende a proporre obiettivi esageratamente
ambiziosi e irraggiungibili)
ü
Lotta implacabile (chi lavora senza alcuna
tregua e in modo compulsivo, tende a svuotarsi e a essere
vulnerabile all’esaurimento)
ü
Pressione sugli altri (chi esercita una pressione
esagerata sugli altri, appare villano o spietato ed è insensibile al
costo che questo comporta emotivamente per gli
altri)
ü
Sete di potere (chi tende a soddisfare
solo interessi propri, non tiene conto delle prospettive
altrui)
ü
Insaziabile bisogno di
riconoscimento (chi ne soffre tende a
scaricare sugli altri la colpa dei propri errori)
ü
Preoccupazione per le apparenze (costui è eccessivamente
interessato alla cura della propria immagine pubblica ed auspica
manifestazioni esteriori di prestigio)
ü
Bisogno di apparire perfetto (costui reagisce con rabbia
alle critiche e non sa ammettere errori o debolezze
personali)
·
la
mancanza di fiducia nel proprio valore e nelle proprie capacità
|
2)
La scarsa padronanza di
sé
(Per “padronanza di sé” si intende la
capacità di dominare gli impulsi e i sentimenti
negativi.) |
Il non
sufficiente controllo dell’impulso e del turbamento implica la
mancanza di una o più delle seguenti competenze emotive, esplicitate
da Goleman, tutte necessarie per una COmunicazione
efficace:
- Autocontrollo: capacità di gestire efficacemente
emozioni e impulsi negativi
- Fidatezza: capacità di preservare onestà e
integrità, costruendo un clima di fiducia, attraverso la propria
affidabilità e autenticità
- Coscienziosità: capacità di mantenersi leali e
responsabili nell’adempimento dei propri obblighi, rispettando gli
impegni e mantenendo le promesse
- Adattabilità: capacità di essere flessibili
nell’interpretazione degli eventi, nella gestione del cambiamento
e nella risposta agli stimoli
- Innovazione: essere aperti a idee, approcci e
informazioni nuove, sapendo cogliere le opportunità, assumendo
prospettive inedite e correndo nuovi rischi nel proprio modo di
pensare
|
3)
La mancanza di motivazione
|
Essa
implica:
-
Il non impulso a migliorare
-
Il non impegno in un dialogo costruttivo
-
La non prontezza nel saper cogliere le occasioni
-
Il pessimismo di fronte a ostacoli e insuccessi
comunicativi
|
4) La
mancanza di
empatia
|
Essa comporta
la non consapevolezza dei sentimenti, delle esigenze e degli
interessi altrui,
cioè:
-
L’incapacità di
ascoltare gli altri
-
L’incomprensione dei
sentimenti e delle prospettive altrui
-
Il
non saper anticipare e riconoscere le esigenze altrui
-
L’incapacità di
valorizzare le potenzialità e le abilità, cioè i punti di forza,
degli altri
-
L’incapacità di mettersi
positivamente in relazione con le diversità, valorizzandole, sfidando il pregiudizio e l’intolleranza
-
L’incapacità di saper
leggere e interpretare correttamente le correnti emotive, politiche
e sociali che intervengono in una COmunicazione
|
5)
La carenza delle cosiddette “abilità
sociali” |
Tale
carenza comporta:
-
L’incapacità di inviare messaggi chiari e
convincenti alla ricerca della reciproca comprensione in
un’atmosfera di aperta comunicazione
-
L’incapacità di esporre il proprio punto di vista
in un linguaggio neutrale, senza usare toni polemici
-
L’incapacità di tollerare le frustrazioni
-
L’incapacità di dimostrare la propria
disponibilità a risolvere la situazione, affrontando pacatamente
il problema, senza esacerbarla con l’aggressività verbale
-
L’incapacità di usare tattiche di persuasione
efficaci, tenendo conto degli indizi emotivi nel sintonizzare il
proprio messaggio sul pubblico
-
L’incapacità di portare avanti una COmunicazione
rispettosa dei diversi stili cognitivi e di pensiero
-
L’assunzione di atteggiamenti scettici,
egocentrici, intimidatori, arroganti, accusatori e sospettosi
-
La mancanza di sollecitudine (non essere
interessati, o non prestare attenzione, ai bisogni degli altri)
-
Fare il processo alle intenzioni, disconoscendo
l’onestà intellettuale degli altri, ricorrendo alle illazioni
senza chiedere chiarimenti
-
L’incapacità di evitare la flame, consistente in
attacchi personali violenti che conducono a critiche negative
-
L’incapacità di negoziare e risolvere situazioni
di disaccordo e/o conflittuali
-
L’incapacità di iniziare e di gestire il
cambiamento
-
L’incapacità di favorire e alimentare discussioni
costruttive
-
L’incapacità di trovare elementi comuni, per non
interrompere bruscamente una COmunicazione che sta diventando
irritante
-
L’incapacità di prendere decisioni e di essere
concludenti
-
L’incapacità di creare una rete di relazioni
mutuamente benefiche
-
L’incapacità di mettersi in discussione, di
continuare ad apprendere e di trarre vantaggio dalla diversità
-
L’incapacità di creare una sinergia nel gruppo di
discussione, rimuovendo barriere comunicative per perseguire un
obiettivo comune
|
6)
L’incapacità di impostare una critica
costruttiva
|
Harry Levinson
dà i seguenti consigli sull’arte della critica, affinché si evitino
sterili polemiche:
ü
Essere specifici (dire esattamente, senza
alcun sarcasmo, che cosa c’è di sbagliato nella situazione e come
potrebbe essere modificata)
ü
Offrire una soluzione (la critica deve indicare un
modo per risolvere il problema, altrimenti lascia chi la riceve
frustrato, demoralizzato e demotivato)
ü
Essere presenti (la critica è più efficace
se comunicata in privato, evitando raggelanti
umiliazioni)
ü
Essere sensibili (è un invito a entrare in
sintonia con l’altro, percependo l’impatto di ciò che si dice e di
come lo si dice sulla persona che riceve il
messaggio) |
7) La ricerca
di consensi al di fuori di un gruppo di discussione, offuscando
leadership emergenti |
- Incapacità di accettare serenamente
pareri discordi per acquisire un pensiero divergente
- Incapacità di
interagire
costruttivamente per una crescita personale
|
8) Il seguire la “morale dell’ostrica”di verghiana
memoria |
Ci si chiude
in sé stessi, rimanendo attaccati al proprio scoglio, senza muoversi
incontro agli altri, perché a uscire nel vasto mondo si incontrano
pesci più grossi e ci si sente già “vinti”. |
9)
L’uso improprio del cosiddetto “settimo
senso (senso dell’umorismo)” |
Un uso
improprio del “senso dell’umorismo”può trasformare aforismi arguti
in stilettate capaci di ferire
profondamente. Per evitare conseguenze
negative, occorre che il senso dell’umorismo si accompagni con il
senso dell’opportunità.
Giovannantonio Forabosco indica i casi generali in cui non è
opportuno essere spiritosi:
ü
Quando
lo scopo è sbagliato (per esempio, quando si vorrebbe rabbonire chi
è molto irritato, perché l’effetto potrebbe essere simile al
tentativo di spegnere il fuoco con la benzina)
ü
Quando è
in quantità eccessiva
ü
Quando
l’interlocutore non ha abbastanza senso
dell’umorismo |