L'orsetto Bianchinogiallino

 

 

Non lontano dal bosco Tuttifrutti  viveva Grin, un vispo e allegro orsetto.

Grin, quando era ancora un piccolo, piccolo cucciolo, gustava con molto piacere tutto il latte che la sua mamma gli preparava nel suo piccolo, piccolo biberon.

Nel bosco Tuttifrutti, ad ogni primo compleanno, tutti i cuccioli iniziano a mangiare nuovi e gustosi cibi; anche Grin, il giorno del suo primo compleanno, iniziò ad assaggiare e a mangiare di tutto un po’.

Il suo cibo preferito diventò ben presto pasta in bianco e petto di pollo, a tal punto che ogni giorno l’orsetto rifiutava di assaggiare qualsiasi alimento non fosse giallino o bianchino, al gusto di pasta o di pollo.

 

 

 

Tutti, anche i suoi amici più cari, quando giocavano con lui non lo chiamavano più Grin, ma Biachinogiallino. Nessuno chiedeva a Bianchinogiallino cosa avesse mangiato a pranzo o a cena, perché la risposta  era sempre la stessa:

Ho mangiato petto di pollo e pasta in bianco.

 

L’Orsetto cresceva, giocava e faceva dispetti come tutti i cuccioli del mondo, nuove scoperte lo attendevano ogni giorno: tutto cambiava intorno a lui, solo il suo cibo non variava mai.

 

 

Persino suo nonno Martino piantava solo fiori nel suo orto;      il suo amato nipotino ormai non mangiava più  né frutta, né verdura e la sua mamma non andava più al mercato a comprare il pesce.

Avvenne però che, passa oggi e passa domani, il nostro amico orsetto divenne pallido pallido  e sempre più il nomignolo di Giallinobianchino gli stava proprio a pennello. Le sue forze iniziarono a calare e si rifiutava spesso di uscire a giocare con i suoi amati amici trovando ogni giorno una scusa;  quando suo nonno lo invitava a fare qualche lavoretto rispondeva:

Ho sonno! Sono stanco!

 E… quando la sua amata cugina gli faceva qualche buffo scherzetto non rideva neanche più.

La sua mamma non sapeva proprio come fare per rivedere il suo orsetto vispo e allegro giocherellare negli angoli più nascosti del bosco.

Chiese allora consiglio alla saggia orsina Caterina di ritorno dal mercato.

Caterina, dopo aver ascoltato con commozione le pene della mamma di orsetto Grin, sentenziò con voce sicura:

Qui ci vuole una festa!

Una grande festa!

Una festa? pensò perplessa  la mamma di Grin.

Di feste e merenda-party ne aveva date tante nella sua tana, quindi replicò:

Solo una festa?

Il giorno dopo Bettina, così si chiamava la mamma di Grin, e l’orsetto si recarono all’appuntamento.

Orsetto, ormai  diventato  ancor più debole, non riusciva neanche a tenere il passo della mamma e chiedeva spesso di riposare, ma… quando superò il colle fiorito, rimase ad occhi aperti e a bocca spalancata: sotto il grande albero c’era un gran concerto di suoni, colori e profumi provenienti da tutti i cibi variopinti  che, appoggiati sulla grande tovaglia apparecchiata, aspettavano ansiosi l’arrivo dell’ invitato speciale Grin.

Orsetto rimase veramente incantato da tutti quei colori e profumi, soprattutto dall’allegria festosa di tutte quelle pietanze, ed esclamò sbalordito:

Ma come siete variopinti!

Tutti fecero spazio a Grin al centro della tovaglia, invitandolo a sedersi come quando si va a fare un pic-nic. Poi pomodoro Tondotondo disse:

Sai ti aspettavamo già da molto tempo! Se ci fai entrare, faremo una bellissima danza nel tuo stomachino, ognuno di noi ha un bellissimo dono per te che potrai scartare solo nel tuo pancino.

Poi la carotina Lina con voce liquorina continuò:

Dai facci entrare, apri la tua bocchina ed ognuno di noi potrà festeggiare senza sciuparsi o, quel che è peggio, senza  finire in qualche puzzolente cestino per gli umidi!

Io  darò forza alle tue  ossa! disse un piccolo pezzetto di parmigiano.

Noi ti aiuteremo a vedere bene e lontano! dissero le carote e i mirtilli.

Ed io potrò farti diventare un vero scienziato!. esclamò un piccolo merluzzo impanato

 

Orsetto Grin,  commosso da tanti piccoli amici venuti  apposta per lui da tutti i mercati della zona, aprì subito la porticina della sua bocca e... meraviglia delle meraviglie, assaporò con nuovo appetito tutta la festa di sapori preparata per lui!

Ed è così che orsetto Grin diventò un bellissimo, grande e forte orso.

Ogni giorno, ancora oggi, corre sempre più veloce all’appuntamento ai piedi del grande albero e, con l’acquolina in bocca, aspetta che tutti i colorati alimenti festosi  danzino nel suo pancino, portandogli sempre nuovi e favolosi doni.

 

 

 

(Lucia Carretta)