Questionario indirizzato ad alunni della
scuola primaria
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In quale stagione si raccolgono le olive?
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L'olivo è una pianta mediterranea?
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In quali regioni d'Italia è maggiormente coltivato?
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Viene indicato con precisione il luogo dove si svolge la
vicenda?
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Viene indicata con precisione l'epoca in cui si svolgono
i fatti?
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Chi sono i personaggi principali?
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In quale località era stata acquistata la giara?
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Hai notizie di popoli dell'antichità che lavoravano
l'argilla?
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Chi erano?
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Cosa ne facevano?
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In grammatica cos'è conciabrocche?
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Conciabrocche è variabile o invariabile?
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Atto Primo
I° Narratore: Siamo piccoli, ma abbiamo
voluto lo stesso
avvicinarci ad un grande scrittore della nostra Sicilia, Luigi
Pirandello.
Con l’aiuto delle nostre insegnanti ci siamo impegnati per rappresentare
una delle sue novelle: La giara.
Il nostro, in realtà è un adattamento della novella e chiediamo scusa al
grande scrittore, se maltratteremo la sua opera e a voi, se non saremo
abbastanza bravi.
II° Narratore: Siamo in Sicilia alla fine
del 1800, in un ambiente contadino e nella stagione della raccolta delle
olive, ossia in autunno.
Lo Zirafa è il proprietario di un uliveto e, prevedendo che la raccolta
sarebbe stata abbondante, pensò che le cinque giare di coccio che aveva
in cantina non sarebbero state sufficienti a contenere l’olio, ne aveva
ordinata un’altra a Santo Stefano di Camastra.
Era arrivata: era bella, alta, panciuta.
Neanche a dirlo don Lollò Zirafa aveva litigato anche con il venditore
della giara. E con chi non attaccava don Lollò?
Per ogni cosa gridava: “Sellatemi la mula” che sarebbe andato
dall’avvocato per risolvere la questione.
III° Narratore: E a furia di carta bollata
e spese legali si era mezzo rovinato.
Infine l’avvocato si era seccato di ascoltarlo e gli aveva regalato un
libricino con le leggi, perché se la sbrigasse da solo.
Prima le persone con cui litigava gli dicevano: “Sellate la mula” adesso
invece gli dicevano:” Leggete il librettino”.
La bella giara nuova era nel magazzino con le altre.
(Entrano tre contadini)
I° contadino: “Totò, guarda, la giara nuova
è rotta e ora chi lo sente a don Lollò?”
II° contadino: “ Chi sarà stato? E’ meglio
che usciamo e stiamo zitti”.
III° contadino: “No, è meglio dirglielo
subito, altrimenti potrebbe incolpare noi.
I°, II°, e III°: “Don Lollò, oh, don Lollò!”
(don Lollò sta parlando con alcuni operai)
Don Lollò:” Che c’è? Che avete da
strillare?” ( intanto si avvicina e appena vede la giara rotta, si mette
le mani ai capelli, afferra un contadino per la camicia e grida):
“ Me la pagherete!”
(Scaglia a terra il cappello e pesta i piedi gridando):” La giara nuova!
Non ancora usata!
“ Quattr’onze l’avevo pagata! Chi è stato? Quando? Come?”
I° contadino: “Non siamo stati noi! Giuro
che quando siamo entrati era così…”
II° contadino: “ Ma si può riparare…infine
si è rotta solo in un punto”
III° contadino: “ Io conosco un bravo
conciabrocche, che può rimetterla a nuovo”
Don Lollò:” Ma non sarà più la stessa…”
II° contadino: “ Lo zi’ Dima Li Calsi ha
scoperto un mastice miracoloso e tiene il segreto. Dicono che neanche il
martello rompa più una giara riparata con quel mastice”.
Don Lollò: “ La mia giara è ormai rovinata”
III° Narratore: Ma dopo le insistenze di
tutti, don Lollò si lasciò convincere e mandò a chiamare lo zi’ Dima.
(Arriva lo zi’ Dima)
Don Lollò: “Fatemi vedere questo mastice”
Zi’ Dima: “ All’opera si vede”
Don Lollò: “Ma verrà bene?”
III° Narratore: Zi’ Dima posò il cestino a
terra, aprì un fazzoletto e tirò fuori un paio di occhiali tutti rotti e
cominciò a pulirli, mentre tutti ridacchiavano.
Zi’ Dima: “Verrà bene”
Don Lollò: “ Col mastice solo non mi fido,
ci voglio anche i punti”
Zi’ Dima : Me ne vado, allora”.
Don Lollò: (lo prende per un braccio) Ma
dove andate? Asino che siete…una spaccatura così lunga…e solo il
mastice! Io olio ci devo mettere! Io pago, mastice e punti ci voglio! Io
pago e io comando!”
Zi’ Dima (con aria rassegnata torna
indietro e dice fra sé): “ Mai nessuno che mi permetta di fare un lavoro
pulito (rivolto a don Lollò) Se la giara non suona più come una
campana…”
Don Lollò: “ Non sento niente, mastice e
punti ci voglio. Quanto vi debbo dare?”
Zi’ Dima:” Se è soltanto col mastice…”
Don Lollò : “Che testa!…Come parlo? Vi ho
detto mastice e punti. Basta ne parleremo a lavoro finito, non ho tempo
da perdere” (si cala il cappellaccio in testa e se ne va).
IV Narratore: Zi’ Dima, rimasto solo con i
contadini, cominciò a lavorare, a tagliare i fili di ferro e a fare i
fori col trapano e poi mise il lembo staccato della giara al suo posto.
Chiamò un contadino:
Zi’ Dima: “ Ehi, tu vieni ad aiutarmi. Ma
che seccatura lavorare così”
Contadino: “ Coraggio zi’ Dima, che ci volete fare…il padrone è
padrone…lui paga!”
Zi’ Dima: (prende un barattolo, lo apre e
comincia a spalmare col dito sul lembo staccato, poi prende i fil di
ferro, le tenaglie e si infila nella giara e dice ai contadini) “Ora
appoggiate il lembo e ora tirate”
( i contadini fanno finta di tirare, il lembo non si muove)
Zi’ Dima:”Avete visto? Che dicevo io? Mai
nessuno che si fidi! Suona, sì o no come una campana anche con me qua
dentro? Andate a dirlo al padrone!”
Contadino:” Chi è sopra comanda zi’ Dima e
chi è sotto si danna”
Contadino: “Date i punti, che ci volete
fare!
IV Narratore: zi’ Dima si mise al lavoro,
ogni foro il suo fil di ferro. Quando finì chiamò
Zi’ Dima: “Ehi voi, aiutatemi ad uscire,
chè ho finito”
IV Narratore: Ma la bocca della giara era
stretta e zi’ Dima non ci passò e intanto i contadini si piegavano in
due dalle risate e intanto chiamavano altri
Contadini:”Venite a vedere! Calò, Mariano,
venite, venite (e tutti arrivano, guardano e scoppiano a ridere)
Zi’ Dima: “Fatemi uscire! Voglio uscire,
subito! Aiutatemi!”
IV Narratore : A questo fracasso, arrivò
don Lollò
Don Lollò: “ Ma come? Si è cucito là
dentro? Non posso crederci!…(avvicinandosi alla giara) Aiuto? E che
aiuto vi posso dare? Dovevate prendere prima le misure, vecchio stolido,
avanti datemi un braccio…così…e la testa. Così no… Ma come avete fatto?
E la giara adesso? Calma, calma! Mi fuma la testa! Questo è un caso
nuovo…(rivolto ai contadini) Sellatemi la mula! (guardando la giara)
Bella…come nuova! (rivolto a zi’ Dima) Fermo lì (ferma la giara che
oscilla perché zi’ Dima si muove.) Fermo lì! Caso nuovo, qua ci vuole
l’avvocato. Vado e torno. (Fa per andarsene e torna indietro) Intanto vi
pago il lavoro, cinque lire vi bastano?
Zi’ Dima: “ Non voglio nulla! …Voglio
uscire!”
Don Lollò: “ Intanto io vi pago!” ( prende
i soldi dalla tasca e li butta nella giara) Avete fatto colazione?
(Rivolto a una contadina) “Pane e companatico subito” e esce.
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