Strega: Pure uno
scheletro? Ma insomma, quanti mostri stanotte!
Scheletro: Scusate, io mi stavo facendo i
fatti miei, ma ho sentito che qui c’era una festa e sono venuto a
partecipare. Mi annoiavo tutto solo.
Vampiro: Tu non mi
servi, sei pieno di ossa: non c’è nulla da bere.
Lupo mannaro: Mi fai
una paura, perché sei venuto?
Scheletro: Ve l’ho
detto: mi annoiavo!
Lupo mannaro: Mamma
mia, quanto sei brutto…
Scheletro: Perché, tu
chi credi di essere, Miss Italia?
Strega: Insomma siamo venuti qui per mettere
paura a tutti e invece siamo noi i paurosi, che vergogna.
Scheletro: Io non voglio far paura, voglio
solo divertirmi. E poi paurosi sarete voi, io non sono un fifone.
Ululato di fantasma
Fantasma: Sono il fantasma Formagginoooooo…
Bambino: Ma tu sei quello della barzelletta, lo so come va a finire: ti spalmano su un panino.
Fantasma: Ma come, la barzelletta la sanno anche qui?
Lupo mannaro: Sì, la sappiamo. Ci dispiace se non fai paura, caro fantasma.
Scheletro: Tanto ormai i bambini sono troppo furbi e non hanno più paura di noi
Fantasma: E allora chi andiamo a spaventare adesso?
Lupo mannaro: Proviamo da un altro bambino?
Strega: È inutile, sono tutti diventati furbissimi e fanno solo finta di spaventarsi.
Vampiro: Sono gentili, lo fanno per non offenderci.
Fantasma: Una volta, quando i genitori di questo bambino erano piccoli, erano più paurosi.
Vampiro: Anche io ero un bravo mostro, in una notte riuscivo a spaventare anche mille persone.
Fantasma: E io vivevo nei castelli e non facevo avvicinare nessuno.
Vampiro: Sì, mi ricordo di te, sei venuto anche nel mio castello.
Scheletro: Io invece stavo nei sotterranei di un bel castello, ma poi mi sono venuti i reumatismi e me ne sono andato.
Lupo mannaro: Io, quando c’era la luna piena, ululavo così forte che mi sentivano da tutte le parti.
Fantasma: Che bei tempi, adesso ci facciamo paura tra di noi, che tristezza.
Scheletro: Sapete che vi dico? Qui io non mi diverto, me ne vado.
Lupo mannaro: Hai ragione, amico mio, meglio se ce ne andiamo.
Fantasma: Sì, torniamo nelle pagine dei libri di favole, almeno lì c’è ancora qualcuno che ha paura.
Tutti i mostri: Andiamocene.(mentre vanno via fanno rumore, i genitori si svegliano e vanno nella camera del
bambino)
Mamma: Tesoro, che cosa succede?
Papà: Che cos’è tutto questo fracasso!
Bambino: C’erano i mostri…
Papà: Ancora con i mostri?
Mamma: Lo sai che non devi avere paura.
Papà: Ci siamo noi a proteggerti e comunque non esistono.
Mamma: Se tornano ancora, chiamaci!
(mentre parlano sistemano la coperte del bambino)
Papà: Su, ora dormi, mettiti giù e chiudi gli occhietti.
Mamma: E cerca di essere coraggioso, non ti può succedere nulla con noi vicino a te.
Papà: (guarda per terra e trova un libro) Guarda, il libro di favole è rimasto per terra. E’ il libro che si intitola “Streghe, vampiri, orchi eccetera”. Hai solo sognato.
Mamma: Sai cosa mi diceva mia nonna? Che il vero posto dei mostri è nei libri di favole, è lì che vanno a riposare quando sono stanchi.
Papà: Beh, lo metto a posto, così possono dormire.
Mamma e papà: Sogni d’oro! (escono)
Bambino: (prende il libro e lo sfoglia) Ma chi l’ha detto che i mostri delle favole fanno paura? Io non mi sono mai divertito tanto in tutta la mia
vita. (posa il libro e si rimette a
letto, sbadiglia e si stiracchia) Meglio dei cartoni; buonanotte a tutti!
Musica. (entrano tutti i personaggi e ringraziano il
pubblico)
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