L'avaro
Il Piccolo Principe, dopo aver attraversato tanti pianeti, arrivò su di un
Pianeta d'oro che era dieci volte più grande di quello del geografo.
Una volta atterrato lì camminò ed entrò in una casetta d'oro dove, dopo aver
attraversato tante stanze, trovò un uomo seduto su una sedia ed appoggiato
ad un tavolo d'oro.
Era vestito d'oro ed era tanto occupato a scrivere che non si accorse di
lui.
Il Piccolo Principe allora chiese : "Che cosa stai scrivendo?"
Lui alzò lo sguardo con aria minacciosa e gli disse seccato :"Ma bravo! Mi
hai fatto perdere il conto!!".
Il Piccolo Principe allora gli richiese : " Che cosa stai scrivendo ? ".
L'uomo gli rispose che stava contando i suoi miliardi di soldi.
Il Piccolo Principe si accorse che un bagliore gli stava illuminando il
viso; si voltò di scatto e vide un'enorme cassaforte , anch'essa tutta
d'oro.
Allora chiese:" Che cos'è questo affare ?".
Il riccone rispose, con un sorriso : "E una cassaforte ".
Poi la aprì e da lì uscirono un'immensa montagna di lingotti d'oro e delle
monete in oro bianco, oro rosso e ora giallo.
Il Piccolo Principe, incredulo, tastò un po' di tutto.
Il
padrone
, al vederlo toccare i suoi preziosi, si arrabbiò e gli pestò le mani
Ancora un tipo strano gli era capitato d'incontrare!
Il Piccolo Principe, prima di partire da quel pianeta disse:
" Questi grandi sono così …
…avari! non si può toccar loro proprio nulla".
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L'egoista
Il settimo
pianeta era grandissimo e abitato da un egoista.
"Non sederti su quella sedia! E' mia!" ordinò al Piccolo Principe.
"Ma non è occupata!" gli rispose quest'ultimo.
L'uomo si alzò, andò sulla sedia e ribattè: "Ora sì!"
"Oh! Che bella questa penna!"
"Non toccarla, è privata!"
Il piccolo principe chiese: "Chi ti ha regalato tutti questi oggetti?"
"Sono miei e basta! Non aprire quel cassetto!" rispose arrabbiato l'uomo.
"Allora, chi te li ha regalati?" insistette lui.
L'egoista non rispose per paura che il piccolo principe scoprisse il suo
segreto.
"Scusa, ma ora devo uscire; adesso mi vesto, poi vado."
"Posso venire con te? Per piacere!" azzardò un po' deluso.
"Non ce la faresti, sei troppo stanco! E per di più troppo piccolo."
"Stanco io? Mi spiace, non sono mai stanco."
Continuarono così e alla fine l'egoista urlò: "Moscerino, la festa è finita
da mezz'ora!"
"Ma chi avevi invitato alla tua festa se su questo pianeta sei solo?"
L'uomo tirò fuori la sua agendina rossa, la sfogliò: "Vediamo....... mmm........
una persona molto importante e ti posso dire che è davanti a te!"
Il Piccolo Principe si guardò intorno e cercò dappertutto: sotto il tavolo,
sotto i mobili, ma non vedeva nessuno tranne l'egoista e disse: "Ma ci sei
solo tu!"
"Infatti!" rispose l'egoista "Alla mia festa avevo invitato solo me, così
tutti i dolci, le torte e le altre pietanze non li avrei divisi con
nessuno!"
Il piccolo principe si stancò dell'egoista, lo salutò e
riprese il viaggio.
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Il buffone
Il settimo pianeta era molto piccolo ed era abitato da un buffone.
Appena il piccolo principe arrivò, l'uomo gli disse: "Ah! Ecco un minorenne!
Ehi, tu! Piccoletto! Come ti chiami?". Il piccolo principe rispose: " Io mi
chiamo Piccolo Principe e non piccoletto, tu invece?".
"Niente! Io non ho un nome preciso, vago da solo a raccontare le mie
barzellette sul mio pianetino!" rispose l'uomo variando argomento.
"Ma come fai a raccontare le barzellette sul tuo pianeta se vivi da solo?"
chiese il piccolo principe ansioso di sapere la risposta.
"Ah, beh! Me le dico da solo e mi piacciono molto!" rispose l'uomo.
"Vuoi sentirne una?" domandò il buffone.
Il piccolo principe rispose: "Sì, ne voglio sentire una bella!".
Il buffone allora gli disse: "Beh! Piccoletto, non me ne ricordo neanche
una! Ah, ah, ah!!".
"Ma io la voglio sentire! Perché non me la racconti?" insistette il piccolo
principe.
"Eh!! Non me le ricordo le barzellette! E adesso non disturbarmi, sto
cercando di ricordare!" disse seccato l'uomo. "Io sono stanco, voglio
sentirle!" ripeté il piccolo principe ansioso.L'uomo si andò a rannicchiare
in un angolo del suo piccolo pianeta e riuscì a prendere uno stereo,
infilò dentro un' audio-cassetta e subito una musica prorompente e dura si
diffuse; il piccolo principe si spaventò e disse: "Non ne posso più! E la
mia barzelletta?".
Il buffone stette zitto.
Il piccolo principe allora si annoiò e se ne andò pensando: "Gli adulti sono
proprio strani!".
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Il chiacchierone
Il settimo pianeta era completamente desertico: non c'era
neanche un filo d'erba perché l'unico suo abitante, il chiacchierone,
continuava a parlare e non si preoccupava d'altro. Visto che il
chiacchierone non parlava con nessuno, il piccolo principe gli domandò: "Ma
tu, con chi stai parlando? Qui non c'è neanche un ragnetto!"
Il chiacchierone però continuò a parlare, facendo finta che non ci fosse il
ragazzo.
Ma il piccolo principe, insistente, gli rifece la domanda e, non ottenendo
una risposta, gliela ripeté finché l'ebbe. "Ora con te! E' logico, sei
l'unica persona davanti a me !
Però, tu, da dove vieni e perché sei qui?"
Il piccolo principe gli rispose :" Io vengo da un asteroide
chiamato B 612 e sono qui perché mi sono annoiato, sul mio pianeta, di
vedere le stesse cose e perciò ne vorrei scoprire delle nuove."
Il chiacchierone continuò a parlare :" L'anno scorso
…e poi …, ma sai che la luna è vicina a noi …" Il piccolo principe non ci
capì niente e, stanco, chiese bruscamente :"Non potresti stare un po'
zitto?" Il chiacchierone, tutto paonazzo, fece finta di non averlo sentito.
Allora il piccolo principe cambiò tono e notò che il signore era diventato
roseo e si era zittito. Così poté rivolgergli questa domanda :"Cosa fai
durante il giorno?" Per il piccolo principe, la risposta a questa domanda
era fondamentale per capire se poteva fermarsi su quel pianeta o se doveva
seguire il consiglio del geografo, cioè andare sulla Terra. Il chiacchierone
rispose : "Cosa dovrei fare ? Parlo, come tutti! Comunque sai che…"
Il piccolo principe si arrese, capì che l'unica cosa che
doveva fare era seguire il consiglio del geografo e partì.
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