Diario di un forumliviano al Ted
Ovvero sensazioni e riflessioni fissate sulla carta per non dimenticare, perchè siano sempre a portata di mente
La partecipazione ad un evento o ad un
incontro non inizia mai con l’evento stesso, ma prende avvio da
tutti quei momenti di raccordo e di preparazione che lo
anticipano. Così è stato per il Ted.
L’improvvisa comunicazione in redazione che l’Anitel ci avrebbe
ospitato all’interno di una tavola sulla “formazione dei
docenti e l’uso didattico delle TIC”, ha avuto l’effetto di
far lievitare ancor di più l’atmosfera già turbinante per
l’adesione alla manifestazione di Mediaexpo.
Ha preso in tal modo avvio quel periodo frenetico di messaggi,
chat, telefonate, chiacchiere, comunicazioni, discussioni,
chiarimenti, decisioni, scambi, postille, annotazioni,
osservazioni, delucidazioni…. abbinati a contentezza, piacere,
soddisfazione, ma anche ansia, paura, preoccupazione, dubbi,
timori che accompagnano ogni impresa piccola o grande che sia.
Il tutto vissuto con quella gioia e allegria che solo la
condivisione comunitaria può dare. Nel gruppo le emozioni
positive si amplificano, ti danno la carica per continuare e
osare, tanto sai che comunque ciascuno sosterrà l’altro e alla
fine avrai un’esperienza in più da ricordare, da riviviere, da
“portarti stretta nel cuore.”
Al Ted c’erano tutti.
Il tifo e il calore degli assenti lo
avevamo con noi, era parte di noi. La coscienza di essere solo
una frazione del tutto ti porta a vivere ogni momento con
intensità perché poi dovrai condividere, ri-mandare,
l’entusiasmo e la passione ricevuti.
E viene il giorno! Spesso la notte prima non dormi o ti svegli
in continuazione, hai paura di perdere il treno “Che faccio? No,
non può essere. Povera me! La pioggia!” Io amo la pioggerellina
sottile che pulisce l’aria e la rende più respirabile, tutto
sembra più leggero e terso, ma oggi no! La pioggia intasa le
strade di auto che sembrano letargiche lumache. Al volo. Ho
preso il treno al volo, ma ce l’ho fatta. Presto ci sarò!
Non sono ancora a Milano e già squillano i telefonini: Gis e
Clara sono arrivate e mi aspettano. Dove? Al binario, ma già,
quale? Bisogna cercarlo. Una marea di gente si muove all’interno
della stazione, non ci faccio caso, cerco solo i volti delle
amiche che mi stanno aspettando… eccole! I visi si illuminano e
comincio respirare… ce l’ho fatta!
Si parte, il viaggio dura quasi due ore, ma il tempo scorre
velocemente, troppo! Non riusciamo a raccontarci tutto, molte
ancora le cose non dette… per fortuna abbiamo il ritorno: un
nuovo tempo tutto per noi.
Arrivati a Genova, la pioggia ci impedisce di optare per una
passeggiata, meglio il taxi per raggiungere la manifestazione.
Il TED ci appare subito babelico, confuso. Fatichiamo a
comprenderne l’organizzazione e il filo che unisce quei percorsi
colorati che si snodano all’interno dell’area degli stands. Il
vociferare della moltitudine degli studenti presenti ci ricorda
che anche qui è scuola; fiera e scuola sono il connubio di
riferimento, non puoi dimenticartene perché, ovunque ti giri o
cerchi di camminare, incontri frotte di ragazzi con zaini
stracolmi di chissà cosa… mangiano, chiacchierano, camminano.
Molti i gruppi attivi, ragazzi fruitori e attori di idee ed
esperienze; si impara, ma si offre anche ciò che si è imparato.
In quella giostra educativa difficile i contatti con le amiche
che già sono presenti e che tuttavia non riusciamo a trovare.
Meglio allora una sosta al self service: il corpo va nutrito
dopo tutte le emozioni di una intensa mattinata!
In questo spazio più tranquillo e misurato è più facile
incontrarsi. Ed eccole arrivare. Ci sono tutte. Paola che ha
appena terminato la scuola, Marialuisa e Ada che erano a spasso
per la fiera. Tutte splendide, cariche, vitali: questo è il
bello degli incontri, ti riempiono di energia e forza e ti
regalano l’effervescenza della vita.
Appena il tempo di prendere accordi e via di nuovo; l’occasione è ghiotta, siamo qui per comunicare, ma vogliamo anche conoscere e scoprire le opportunità del futuro. Sarà la gioia dell’incontro, sarà l’allegria dell’essere insieme, sarà che a stomaco pieno si ragiona meglio… ora i percorsi della fiera appaiono più agili.
Il VERDE è lo spazio riservato al TED: technology&edutainment days
L’AMARANTO è l’area BTS della Borsa del Turismo Scolastico
L’ARANCIONE è assegnato agli ORIENTAMENTI e infine
il GIALLO alla SCUOLA DEI SAPORI
Guardiamo, osserviamo, facciamo
incetta di depliants, di brochure, cartoline
promozionali, carte turistiche, artistiche tutto può
essere utile, non solo per la scuola. Raccogliamo
immagini, idee, spunti che potrebbero forse essere
reinvestiti nei lavori futuri dei laboratori e intanto
progettiamo, ipotizziamo, immaginiamo…
È tempo di andare. La comunità si riunisce. Prima della
Tavola rotonda sentiamo il desiderio di ritrovarci
insieme per stare tra di noi e confrontarci. Si lavora,
si leggono le bozze, si discute, si pensa agli altri che
non sono qui, ma che che sentiamo esserci, senza di loro
tutto questo non si sarebbe realizzato e non avrebbe
senso. C’è la voglia e il desiderio di continuare, di
migliorare, di intraprendere nuove strade.
Arrivano gli amici dell’Anitel, è il primo momento di confronto e scambio con altri; si condividono le fatiche e i problemi, si gettano semi per un “poi”. Attorno al nostro tavolo vi è anche il Politecnico di Milano. Che “strana la vita” diceva una nostra cara amica ed è vero. Per due anni ho frequentato il DOL di Milano, sempre online: studio compiti, progetti di lavoro, videoconferenze; ora finalmente, a Genova, incontro in diretta il mio professore. E allora lui si incuriosisce e vuole sapere tutto di Forumlive; appassionato e fervente credente di e-learning apprezza il nostro lavoro e ne tesse le lodi; conoscendolo so che è sincero.
Mi guardo intorno, la sala è piena, non molto grande, ma piena. Comincio a registrare e colgo l’attenzione di tutti. L’argomento interessa, chi è qui, è venuto perché vuole sapere, conoscere, capire… Le esperienze in gioco sono differenti, ciascuna con proprie caratteristiche e peculiarità, unite però dalla passione per il lavoro, dalla voglia di crescere, di sperimentare e di condividere. E adesso tocca a noi. La telecamera mi trasmette immagini ballerine… è la mia mano che trema, cerco di rilassarmi… un respiro profondo, penso a tutti quelli della comunità che aspettano di vedere il video per prendere parte, anche se lontani, all’avvenimento. Paola è sicura, spedita, tutto procede per il meglio. La sessione volge alla conclusione, siamo tutti soddisfatti, abbiamo capito che la nostra comunità è stata apprezzata ed il confronto con gli altri è stato positivo e arricchente.
È ora di ripartire. A malincuore salutiamo e riprendiamo la strada del ritorno. È stata un bella giornata! Chi dice che la pioggia mette tristezza è perché non sa che anche una giornata di pioggia può risplendere e dare calore.
(Lucia Bartoli)