come per simulare una griglia di partenza. Pronti... VIA!!” e tutte le bici partono a grande velocità. Poco a poco l'atmosfera si fa sempre più aggressiva, i primi corridori cadono a terra, ma la gara prosegue comunque. Sono passati circa due o tre minuti dalla partenza, e già più della metà delle bici sono a terra, questo dimostra la difficoltà del tracciato. Manca ancora un po' di strada all'arrivo e quelli rimasti in gara sono soltanto: Stefano, Rocco e Walter, un altro componente del gruppetto, ma, ad un tratto, accade qualcosa di strano, tutti e tre cominciano a spingersi con violenza, e poco prima del traguardo Walter e Rocco cadono, Stefano passa per primo il traguardo. Subito Rocco raggiunge Stefano con aria arrabbiata: “Maledetto! Perchè mi hai fatto cadere?”. “Ma io non l'ho fatto apposta!” si giustifica Stefano. Da quel momento i due ragazzi non si cercheranno e vedranno... fino a quando riescono a trovare un'occasione per parlare. “Perchè mi hai spinto?” chiede Rocco, “guarda non l'ho fatto apposta, io ero tra voi due quando abbiamo cominciato a spingerci” aggiunge, Walter mi ha spinto e di conseguenza io ho spinto te. Siete caduti entrambi perchè tu sei stato urtato da me, mentre Walter ha preso una buca ed ha perso l'equilibrio, così è caduto”. A quel punto Rocco capisce tutto: ”Allora… scusami se mi sono rivolto a te in quel modo. Ritorniamo amici?”. “Ok... Amici”. E fu un rinnovamento vero e proprio. Il loro legame, se possibile, divenne ancora più forte!
                                                            Cesare Cosentino

 
     

 

Struttura e grafica di Sebastiana Schillaci