Nella sede della prestigiosa
scuola guida Forumdrive era tempo di revisione delle
patenti.
L'instancabile direttrice Paola Sterza contava e
ricontava le iscrizioni, le schede e i badge dei candidati,
predisponeva le cartelline per gli esami con il logo della
scuola e snocciolava dati statistici con cadenza oraria.
Certo, i numeri erano confortanti, la scuola era in
crescita, ma lei non era mai contenta. Così, ogni tanto
indossava il suo cappellino a punta con il logo della
scuola, scendeva in strada e ai passanti stupefatti chiedeva
insistentemente: “Ma celllài la patente? Secondo me non
cellllài, la patente. E vvvieni che tteladò io, la patente!
Vulevù une patante?” Ovviamente, quasi tutti la mandavano
sommessamente in un certo posto a fare una certa cosa.
“Vabbé va' – mormorò tra sé e sé – oggi non è giornata,
accontentiamoci degli iscritti che già abbiamo! Uhm,
vediamo... la prima candidata di oggi è tale Adelina
Mauro... da Palma Campania. Apperò! Dovrebbe già essere qui,
vediamo se c'...” Come per incanto, la porta della scuola si
spalancò e in una nuvola che profumava di zucchero filato e
di croccante apparve Adelina, trafelata sì, ma con una mise
impeccabile: alle orecchie aveva perfino dei deliziosi
orecchini a forma di automobilina. Portava con sé un baule
che a occhio e croce non doveva pesare meno di un quintale.
“Mamma mia, sempre di corsa sto, co' tutte le cose che devo
fare, preparare, predisporre... mo' ci mancava pure 'sto
esame per la patente!“
Bando alle ciance – tagliò corto la direttrice – ché io qua
non ho tempo da perdere. Vediamo un po' se possiamo
rinnovarle questa benedetta patente. Le farò qualche
domanda, vediamo... Ecco, stia bene attenta: lei saprà
sicuramente cosa sono la prima, la seconda, la terza, la qu...”
“Ehhhhhhh, direttrice – la interruppe Adelina – che, non lo
so? Certo, la prima credo di non averla mai usata.
Modestamente, con il decolleté che mi ritrovo, mi stanno
taglie un po' più abbondanti... una terza buona buona,
diciamo.”
La direttrice Sterza sobbalzò sulla sedia: “Decolleté? Terza
abbondante? Ma di cosa stiamo farneticando?!?!?! Passiamo ad
altro, va'! Si concentri, ché qua ne va della sua patente:
parliamo delle cinture di sicurezza... “
“Le cinture, direttrice? Uuuuuuuhhh, roba superata, molto
meglio una fusciacca o un bel foulard da legare in vita,
così, guardi... “ E aperto il baule, con l'abilità di un
prestidigitatore cominciò ad estrarne camiciole, gonne a
balze, cappellini e metri e metri di stoffa colorata di ogni
tipo e fantasia, a tinta unita, a pois, a righe e chi più ne
ha più ne metta. “Guardi, direttrice, ho perfino preparato
delle stole con il logo della scuola guida, guardi qua, ce
n'è per tutti gli iscritti...”
La direttrice Sterza, ormai sull'orlo di una crisi di nervi,
con le ultime scorte di calma rimastele sibilò: “Le do
un'ultima possibilità, se la giochi bene, mi raccomando: mi
parli della funzione dello specchietto retrovisore”
“Eh, retrovisore... e a che serve: io voglio guardare
avanti, sempre avanti, mai guardare indietro, se no si è
perduti!”
Basta, era troppo: con una botta tremenda, Paola Sterza
chiuse la cartelletta intestata ad Adelina e scandendo bene
le parole disse gelida: “Lei non la riavrà MAI, la
patente!”.
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