DANTE
Donna pietosa e di novella etate
Poi vidi cose dubitose molte
Nel vano immaginare, ov'io entrai;
Ed esser mi parea non so in qual loco,
E veder donne andar per via disciolte,
Qual lagrimando e qual traendo guai,
Che di tristizia saettavan foco.
Poi mi parve vedere appoco appoco
Turbar lo sole e apparir la stella,
E pianger egli ed ella;
Cader gli augelli volando per l'are,
E la terra tremare;
Ed uom m'apparve scolorito e fioco,
Dicendomi: che fai? non sai novella?
Morta è la donna tua, ch'era sì bella.
E vedea che parean pioggia di manna
Gli Angeli che tornavan suso in cielo,
Ed una nuvoletta avean davanti,
Dopo la qual gridavan tutti Osanna;
E s'altro avesser detto, a voi direlo.
Allor diceva Amor: più non ti celo;
Vieni a veder nostra donna che giace.
L'immaginar fallace
Mi condusse a veder mia donna morta;
E quando l'avea scorta,
Vedea che donne la covrian d'un velo;
Ed avea seco umiltà sì verace,
Che parea che dicesse: io sono in pace.
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