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Stella, stellina...

 

La luce filtra radente attraverso le tapparelle. Lenzuola all’aria, letto disfatto.
“Ho fatto uno strano sogno, questa notte…” e sistema con indolenza la bretellina della camicia.
“Me ne sono accorto! Non stavi mai ferma… Non sono riuscito a dormire nemmeno un secondo!”
“Ma se ti ho chiamato e richiamato e continuavi a russare… se ti dico che non mi rispondevi!”
“Che cosa avrei dovuto fare allora? Alzarmi per svegliarmi del tutto, per ascoltare una bella favola…”
“Una volta l’avresti fatto!” E lo sguardo si posa sulla collanina appoggiata sul comodino, il primo regalo di Marco… “Di’ piuttosto che ti sei ingozzato ieri sera, ed è per questo che non hai dormito!”
Si strascina lentamente verso la cucina, apre il frigo.
Sembra una bella giornata, oggi.
Scaccia un attimo le nubi che gli serrano le tempie…è ancora presto, l’appuntamento é alle nove.
“Sentiamo questo sogno!”
Lei versa distrattamente il caffè. Una goccia cade sulla tovaglietta con Snoopy, quella che piace tanto a Betty. Meglio fare piano, potrebbe svegliarsi. Oggi la scuola è chiusa.
“Ho sognato che perdevo gli orecchini…”
Sbadiglio.
“Ho sognato che perdevo gli orecchini, quelli che sembrano antichi, dovevano essere di qualche nonna: ti ricordi?”
Sbadiglio.
“Poi invece li ritrovavo, ma si erano rotti, e cercavo di ricomporli…Li riattaccavo, ma c’era una grande pietra verde che prima non avevano, e li mettevo così… Mi sono svegliata tastandomi le orecchie, e gli orecchini erano al loro posto…”
“Veramente un sogno angosciante! Piuttosto, dov’è la marmellata?”
“Ma non avevi mal di stomaco? Chissà che cosa vorrà dire? Forse perderò qualcosa di caro! O qualcosa cambierà nella mia vita… La pietra verde…Vado a cercare il libro dei sogni! Orecchini…”
“Forse perderai il 21… Troverai la classe distrutta dalle tue adorabili pesti!”
Indolente e trasognata, prosegue: “ Poi mi sono addormentata… e ho sognato un terremoto violento… Ci salvavamo sotto un tavolo, ma poi mi sono risvegliata per lo spavento… E poi di nuovo, ero in stazione, facevo un biglietto per Venezia, e un ragazzo mi invitava con lui… E poi acqua, acqua…”
“Secondo me, sei tu che hai mangiato troppo fritto… o troppa cioccolata! L’autobus non ti aspetta!”
“Ma oggi non vado a scuola!”
“E perché? Guarda che Brunetta ti manda la visita fiscale! Dovrai stare in casa tutta la giornata!”
“Ma, te l’avevo detto! Porto Betty dalla nonna e vado alla manifestazione!
“Alla manifestazione… Ma da quando in qua tu vai a manifestare?”
“Te l’avevo detto! Ma tu non mi ascolti mai! Con i bambini abbiamo anche preparato una canzoncina: Stella stellina, la notte si avvicina, la scuola traballa…”
“Ah, adesso mi spiego tutte le ore al pc e al telefono… Grande mobilitazione contro la Gelmini! Ti vedrò sfilare con le orecchie da asino!”
“Ecco, non mi vuoi capire! Eppure anche Andrea dice che...”
“Andrea?” Il nome non gli risuona nuovo…
“Sì, frequentava la facoltà con me… L’ho rivisto a un incontro di insegnanti! Ora insegna al liceo… Ha i capelli un po’ ingrigiti, ma è uguale ad allora!” Una luce, quella luce si accende negli occhi verdi; la pagliuzza dorata sembra ridere.
Si toglie la cravatta e indossa maglioncino e giubbotto.
“Non avevi quell’importante cliente alle nove?”
“Mah…Vengo con te oggi! Il cliente può aspettare.”

 

                                                                                           Elisabetta Rizzo

   


 

 

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