SCENA
SESTA
(interno casa/stanza segreta)
Sir Simon: - Non ce la faccio più, sono stremato. Più cerco di
liberarmi di questa famiglia di pazzi, più loro si divertono. Non solo!
Da qualche giorno è arrivato un collega, un altro fantasma che invece di
prendersela con loro, con chi se la prende? Con me! Mi appare ovunque con
quella sua faccia da melone e gli occhi di fuoco. Un travestimento degno
della mia sublime interpretazione di “Martino il Maniaco”… Basta, sono
stanco. Vorrei solo un po’ di pace (si accascia)… di pace sì: ma
solo dopo che li avrò distrutti, annientati, pol-ve-ri-zza-tiiiii! Mi
hanno perfino costretto a mettermi quel (aria sprezzante) lubrificante
Tammany, puah!
Solo la dolce Virginia ha mostrato un briciolo di rispetto per me, non
so che ne farò di lei, ci devo pensare…
(rumore agghiacciante e musica; entra il “fantasma”: un “mostro” che
si regge su un bastone di legno manovrato in realtà da Stelle e Strisce)
Finto fantasma: - Buuuuuuu, vecchio fantasma di Canterville, è
giunta l’ora di andare in pensioneeeee. Ora questa è la mia casaaaaa.
Sir Simon: - Cielo che paura, non sono mai stato tanto
terrorizzato in tutta la mia vita, mi sento svenire (sviene).
Finto fantasma: - Viiiiaaaaaaaaaa, viiiiaaaaaaaaa (Stelle fa
cadere il “fantasma”)
Strisce: - Sei il solito maldestro, l’hai fatto cadere!
Stelle: - Guarda, il nostro fantasma è meglio del congegno. Non mi sono mai
divertito tanto.
Strisce: - Non dobbiamo spaventarlo troppo, altrimenti se ne va e… addio
divertimento.
Stelle & Strisce (girano saltellando intorno al fantasma e
cantilenano): - Stupido fantasma, stupido fantasma, stu…
(voce da fuori): - Bambini, dove siete?
Strisce: - Uffiiiii, Mrs Umney ci cerca.
Stelle: - Ma non ha niente di meglio da fare? Eppure, da quando la
cameriera si è licenziata è lei che si deve occupare di tutto.
Strisce: - Riesce sempre a trovarci. Scommetti che dobbiamo fare il bagno?
Non ne posso più dell’acqua. (riflette) Giaaaà, non ne possiamo più
dell’acqua… ma l’acqua può diventare interessante per fare un bello
scherzetto al nostro fantasma.
Stelle: - Che cosa hai in mente di preciso? (Strisce gli parla
all’orecchio)
Genio, sei un genio! Musica (riempiono un secchio d’acqua, in realtà
coriandoli, e preparano una trappola al fantasma) Sfuma musica.
Stelle: - E per concludere in bellezza, lasciamo il nostro biglietto da
visita. (mettono un cartello sul fantasma finto)
(voce da fuori) - Insomma, dove vi siete cacciati (entra la governante)
Eccovi monellacci. Via, filate immediatamente a fare il bagno (i due
fanno un gesto al pubblico come per dire “l’avevo detto io” ed escono
con la governante)
Sir Simon (rinviene lentamente): - Acc, non ricordo cosa è successo. Ora
che ci ripenso, il fantasma dagli occhi di fuoco, eccolo qui… ma, è
morto! (lo prende) Ma questo è un fantoccio!!! C’è anche un
cartello (mostra e legge la scritta) “Spettro degli Otis, unico vero e
autentico Fantasma, guardarsi dalle imitazioni, tutti gli altri sono
falsi”… nnnooooo! Un affronto del genere a me… da quei due mocciosi.
Adesso che li prend… aaaahhhhhh! (rumore d’acqua e coriandoli con relativo
secchio in testa) Baaaassstaaaaaaaa! Grrrrrrr, mi ritiro nel mio
rifugio segreto a meditare la vendetta!!!! Mi hanno stufatoooo! (va nel
rifugio)
musica – chiudere il sipario per allestire la scena “If I could fly”da
questo momento la recitazione si sposta sotto il palco che è il rifugio
del fantasma
(entra Virginia, il fantasma le dà le spalle e non si accorge di voi)
Sir Simon: - Sono stanco, sono tanto stanco. Sono debole e malato. Ma che
ho fatto di male…
Virginia: - Volete proprio saperlo?
Sir Simon: - Virginia, non mi provocate, ho simpatia per voi, ma
non mi provocate! Come siete arrivata qui?
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Virginia: - Per caso, girando per i corridoi. Speravo di incontrarvi. Cosa
credete che non mi sia accorta che avete rubato i miei colori per
dipingere, per simulare la macchia di sangue sul tappeto? Va bene il
rosso, ma usare il verde è stato patetico.
Sir Simon: - Beh, che c’è di male? E’ solo una questione di gusti. I Canterville, per esempio, hanno il sangue blu, ma questo a voi americani
non interessa.
Virginia: - Cosa ne sapete voi di ciò che ci interessa?
Sir Simon (lamentosamente): - Lasciate stare un povero fantasma malato…
Virginia: - Non fate la vittima, sapete bene che avete ucciso vostra moglie.
Sir Simon: - Lo ammetto, ma questi sono affari miei, di famiglia.
Virginia: - Uccidere è male, per nessun motivo si deve togliere la vita ad
una persona.
Sir Simon: - Ma mia moglie era bruttina…
Virginia: - Per nessun motivo.
Sir Simon: - Non sapeva inamidarmi le camicie…
Virginia: - Per nessun motivo.
Sir Simon: - Non sapeva cucinare…
Virginia: - Per nessun motivo.
Sir Simon: - … e comunque anche io sono stato fatto fuori.
Virginia: - Per nessun… come?
Sir Simon: - Esattamente, per vendetta. Mi hanno fatto morire di
fame (incrocia le braccia e fa un sorrisetto compiaciuto verso Virginia,
poi assume un’aria triste) ma quel che è peggio è che sono stanco, non
dormo…
Virginia: - Non dormite… spegnete la candela e coricatevi invece di
spaventare le persone perbene. Voi sarete nobile, ma mio padre è un
ministro, cosa credete!
Sir Simon: - Ti prego, non dormo da trecento anni, Virginia, posso
chiamarti Virginia?
Virginia: - Ma certo. Ditemi, cosa vi è capitato?
Sir Simon: - A causa delle mie malefatte sono condannato. Ma io vorrei
dormire, volare verso l’alto e stare finalmente in pace. Sono stanco di
spaventare chi non si spaventa, di far risuanare catene che non cigolano
più, di umiliarmi a mettere sangue finto sui tappeti. Basta (si copre il volto con le mani, come se piangesse), se potessi volare, come un re, nel
cielo... Se potessi volare, non avrei più preoccupazioni, né paura… se
potessi volare. (Virginia gli fa una carezza sulla testa)
Si apre il sipario. Musica “If I could fly”, cantata da tutti sul palco.
Le Muse ballano, il fantasma mima. (al termine escono tutti; il fantasma
e Virginia scendono sotto il palco, nel rifugio segreto del fantasma; il
sipario si chiude, cambio scena)
Virginia: - Vorrei tanto potervi aiutare.
Sir Simon: - Ma tu puoi, puoi Virginia. Ricordi cosa dice la profezia
scritta nel vecchio quadro della biblioteca? Va’ a prenderla.
Musica
Virginia (esce e dopo un ventina di sec. rientra, musica in sottofondo):
-
Ecco, ho portato il quadro. C’è scritto “Quando una fanciulla dai
capelli d’oro otterrà una preghiera dalle labbra di un peccatore, quando
lo sterile mandorlo fiorirà, e una lacrima verrà versata, allora la casa
ritornerà tranquilla e la pace scenderà su Canterville”. Oh, povero
fantasma…
Sir Simon: - Tu ti commuovi per me Virginia. Tu, le tue lacrime, la tua
innocenza, saranno forse la mia salvezza. Vuoi accompagnarmi nel luogo
in cui potrò dormire?
Virginia: - Vi accompagnerò Sir Simon.
Sir Simon: - Sarà un viaggio lungo, dammi la mano. Ricorda bene la strada
per tornare indietro e, ricorda: non racconterai mai a nessuno ciò che
ci siamo detti e ciò che vedrai… a nessuno. Me lo prometti?
Virginia: - Prometto… (alza volume musica)
Musica (Il fantasma e Virginia, tenendosi per mano, a passo svelto
percorrono il corridoio centrale del teatro, girano tra gli spettatori
ed escono, intanto sul palco le muse sistemano una poltrona per far
accomodare Virginia quando rientrerà dal viaggio)
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