|
LA FATINA SENZA NOME atto unico di ALESSANDRA DE ACUTIS |
Ragno: E’ triste poverina. Bruco: Perché sei triste, bella fatina? (la fatina sta per rispondere ma il ragno e il verme la precedono) Verme: Non ha un nome. Ragno: E non riesce a trovarlo. Verme e Ragno: Nessun nome è adatto a lei! Bruco: Niente paura ragazzi, ci sono qua io! Adesso ne trovo uno bellissimo (pensa). BRUCO, potresti chiamarti Bruco! Fatina: No, Bruco non va bene. Non è un nome adatto a me. (Il verme e il ragno sussurrano qualcosa al bruco) Bruco: Cara fatina, non va bene Verme, non va bene Ragno e nemmeno Bruco ti va bene. E’ proprio difficile trovare un nome adatto a te. (Entra lo gnomo) Gnomo: Ho sentito bene? State parlando di nomi? Ci penso io! Chi è che cerca un nome? Bruco: E’ questa bella fatina. Verme: Io le ho detto: “Ti vuoi chiamare Verme?” Ragno: E non le andava bene. Io le ho detto:”Vuoi chiamarti Ragno?” Bruco: E non le andava bene. Io le ho detto:”Vuoi chiamarti Bruco?” Gnomo: E scommetto che lei ha risposto che non andava bene e che non era un nome adatto a lei. Bruco: Esatto. Fatina: (spazientita) E tu non dirmi che devo chiamarmi Gnomo! Gnomo: (ride) E perché ti devi chiamare Gnomo? Nemmeno io che sono uno gnomo mi chiamo Gnomo! Verme Ragno e Bruco: Non ti chiami Gnomooooooo!!! Fatina: E come ti chiami? Gnomo: Mi chiamo So-Tutto e so dare il nome alle fate. Dovete sapere che le fate hanno il nome dei fiori. Tu sei sotto un’ortica e il tuo nome è Ortica. Vicino a te c’è una violetta e il tuo cognome è Violetta. Ti piace?
|
|