Personaggi: SELVA
7, SELVA 8, ANGELICA, ALESSANDRA, SACRIPANTE,
ARIOSTO
MUSICA: E. Battiato, Voglio vederti
danzare
SELVA 7
Oh gran bontà de' cavallieri antiqui!
Eran rivali, eran di fé diversi,
e si sentian degli aspri colpi iniqui
per tutta la persona anco dolersi;
e pur per selve oscure e calli obliqui
insieme van senza sospetto aversi.
Ecco come l’amore l’uom distrugge!
Ma seguitiamo Angelica che fugge!
SELVA 8
Fugge tra selve spaventose e scure,
per lochi inabitati, ermi e selvaggi.
Il mover de le frondi e di verzure,
che di cerri sentia, d’olmi e di faggi,
fatto le avea con subite paure
trovar di qua di là strani viaggi
Trovossi al fin in un boschetto adorno,
che lievemente la fresca aura muove.
Duo chiari rivi, mormorando intorno,
sempre l’erbe vi fan tenere e nuove;
e rendea ad ascoltar dolce concento,
rotto tra picciol sassi, il correr lento.
SACR – (piange e urla) Gnaaaaaaaaa!!! O me
infelice! Me misero, me tapino, me derelitto!
Gnaaaaaaaaa!!!!!
LUD – Ehi, ma ti pare il modo? Cos’è tutto sto
casino? Guarda che qui c’è scritto “e rendea ad
ascoltar dolce concento”… ad ascoltar… dolce…
concento… senti che bella espressione… concento!
Lo sai tu cos’è un dolce concento, eh?
Ignorante! Armonia! Musica! Questo è!
SACR – Mi scusi, signor Arrosto…
LUD – Ar-i-osto, con la i
SACR – e vabbè, so’ straniero… ma io la mia
parte credo di averla studiata bene. Devo
lamentarmi in modo così struggente da spezzare
le pietre, sospirare e soffiare come un vulcano
e piangere fiumi di lacrime
LUD – seeee… e ti pare di averlo fatto?
Sacripante, voi asiatici siete sempre degli
esagerati. Allora… vediamo un po’… tu sei venuto
dalla lontana Circassìa… nel Caucaso… cavoli che
posti… vediamo un po’ se ci sono sulla mia carta
geografica, che manimàn non me li sia inventati
di sana pianta… eh, io mi invento tante di
quelle cose… ah, eccoli qui… Circassìa, nel
Caucaso… bene… dicevo… tu sei venuto dalla
lontana Circassìa per correre dietro ad
Angelica…
SACR – beh, mica solo per correrle dietro! Anche per...
(fa un gesto eloquente)
LUD – Beh, soprassdediamo, quelle sono cose
vostre e io non so se potrò…
SACR – Come no! Mister Arrosto, non mi deluda!
LUD – Ar-i-osto…
SACR – voi siete l’autore e potete tutto!
Suvvia, vi prego, fatemela incontrare! E mi
raccomando, che sia ancora vergine!
LUD – Quanto a fartela incontrare… beh, non è
difficile… vergine... mmmhhh…. È fuori garanzia
e non è previsto dal contratto… per il resto,
caro Sacripante, il destino è imprevedibile, il
postino bussa sempre due volte, mai dire mai,
chi cerca trova, chi va piano va sano e va
lontano, e tanto va la gatta al lardo, che ci
lascia lo zampino! (esce)
SACR – che cosa ha detto? Boh? Signor Arrosto!
Venga qui! Non ho capito le ultime parole! So’ stranierooooooooo!!! Signor Arrosto!
(esce)
ANG – Oh, adesso finalmente è il mio turno.
Questo tipo qui me lo cucino io. Voi aspettate
qui, signora, che questa scena tocca a me! (si
porta al centro)
SIPARIO APERTO
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Le immagini
si riferiscono a uno spettacolo
messo in scena nel 2010 dal
Liceo Scientifico Statale
LEONARDO DA VINCI
GENOVA
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