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Atto I Scena 5 PERSONAGGI: Morte, Regista, Vita (Scena: Vuota - Tavolo da Ping-pong al centro, con due racchette e una pallina - 1 o 2 sedie - Un po' decentrata, con le spalle al pubblico e un piede su una sedia, la Morte, con la falce in mano) MUSICA: "LA MORTE", di F. De Andrè’ : 3 strofe: prime 2 e ultima.La morte danza e agita la falce a suon di musica MORTE: (Con un ghigno) Eh, eh, eh! Questo non è un palcoscenico! Ma lo specchio della mente umana! Eh eh! Vi sembra strano, eh? E allora state a sentire... Quale pensiero, quale orrido sentimento aleggia intorno al cervello dell'uomo e lo consuma, più della morte? E io sono quella! Tutto posso sconfiggere, tutto posso domare..... il mio dominio sulla terra non ha limiti! (al pubblico) Via, via....... non allarmatevi! Non sono qui per voi .... o almeno ..... non ancora! Sono qui perchè sono importante, e per questo voglio una commedia, tutta per me! REGISTA: (accorre) Chi? Cosa? Chi e che parla di commedia? (vede la Morte e lancia un grido di spavento, lasciandosi cadere sulla sedia) MORTE: Eh, calma! Non è ancora giunta la tua ora! Calma! REGISTA: (indicandola) l-l-la...la..l..la mor...m..m..moo-orte!! MORTE: E sì, va beh, sono la Morte......e allora? Credevi che io non esistessi? Che vivessi solo nei libri di favole? Io sono una realtà! REGISTA: l-l-lo vedo! MORTE: Bene, è già qualcosa. Ma ti ripeto: niente paura! Ti ho detto che non sono qui per falciarti (fa un gesto con la falce e il Regista cade dalla sedia) Prima o poi capita, no, che un uomo debba parlare a quattr’occhi con la propria morte! REGISTA: N-non è che s-sia molto p-piacevole… MORTE: Lo so. Purtroppo ma mia compagnia non è mai gradita…Ma non importa. Io sono venuta a parlarti d'altro. REGISTA: (rassegnato). Dimmi. Sono tutt 'orecchie , ma posa quell’arnese, che mi dà fastidio. (La Morte posa la falce) MORTE : Tu devi scrivere una commedia, vero? O mi sbaglio? REGISTA: No, non ti sbagli MORTE : E sei a corto di idee, vero? O mi sbaglio? REGISTA: Non ti sbagli nemmeno stavolta MORTE (enfatica e smantellando): E allora eccomi! (il REGISTA fa un balzo indietro atterrito e impugna una sedia) REGISTA: Via, pussa via! Via! Sciò! MORTE : Oh, sta’ tranquillo! C'è tempo prima che io stenda le mie ali nere su di te! Prima almeno devi scrivermi la commedia! Una commedia per la morte! (Entra di corsa la Vita) VITA : Fosse scemo! Sono arrivata prima io, e gli ho già parlato! MORTE: Ah! Maledetta nemica! Sempre pronta a portarmi via i clienti, quando io li ho già circuiti e dannati! VITA: (Sistemandosi da una parte del tavolo da ping-pong e impugnando una racchetta; la Morte va dall'altra parte e il REGISTA rimane in mezzo) Perché io sono più forte di te e ti ho sempre battuto! Io sono una forza divina, e risorgo da te ! Piegati 'alla mia potenza! MORTE: (lasciando una pallina) Mai! Beccati questa! (Cominciarlo a giocare a ping-pong) VITA: E tu, autore, fatti venire qualche idea! Questo è il momento! (Entrano le idee, ognuna con una pallina da ping-pong che getta sul tavolo, confondendo il gioco di Vita e Morte; sullo sfondo incomincia lentamente la Moldava di Smetana; il Regista sta al centro del tavolo da ping pong e le Idee in semicerchio dietro; luci basse. Vita e Morte interrompono il gioco) VITA: Maledetto sii tu, mare d'inferno, onta d'abisso, io più di te che ancora ti calpesto, orrida terra MORTE: Sciogliti nelle vampe di un tramonto, cadi dai sogni, straziati nella, vita di ricordi, consuma, il tempo! LE IDEE: (in coro, uscendo di scena in fila) Travalicano i fiumi eterni solchi d'arte e di storia (sottovoce) Nel buio ascolta fremiti e silenzi muta la notte (luce molto fioca) REGISTA: "Tu sei, in fondo, quel che sei. Mettiti in testa parrucche con centomila riccioli, mettiti ai piedi coturni alti un braccio, resterai sempre quel che sei". Goethe, Faust, versi 1805-1809. (chiude il sipario; Fine I ATTO) musica intervallo |
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APPARATO DIDATTICO 1. Che cosa rappresenta secondo te, in questa scena, la Morte? 2. Come reagisce il Regista alla sua vista? 3. La soluzione scenica del tavolo da ping pong ha un significato simbolico. Quale?
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