SCENA 2
Narratore: L'epoca in cui visse Pokonaso è stata chiamata Era Glaciale perché la maggior parte della Terra era coperta da una spessa lastra di ghiaccio. Le estati erano solo appena calde e, d'inverno, tempeste e tormente di neve venivano giù dalle montagne coperte di ghiaccio, mentre la gente si stringeva nelle caverne piene di correnti d'aria attorno a fuochi crepitanti, in attesa della primavera.
Il padre e la madre di Pokonaso sono seduti davanti al fuoco con la nonna. Poco più in là si vedono Kapo Kapo e sua moglie.
Mamma: Credo che ancora sia troppo piccolo per dirglielo. Non capirebbe
Babbo: Una volta o l'altra lo dovrà pur sapere, che sia adesso o dopo fa lo stesso. Non vorrai mica che cresca senza saperne niente, no?
Entrano Pokonaso e Occhibuffi, si avvicinano al fuoco. Pokonaso si siede accanto ai genitori
Pokonaso : Brr... che freddo!
Occhibuffi mima di avere i brividi
Babbo : Pokonaso, stai diventando un bambino grande e c'è una cosa che devi sapere. Ascoltaci attentamente, te la spiegheremo
Mamma: D'estate il sole è caldo. Fa sciogliere la neve, fa aprire i fiori, fa maturare i frutti e fa intiepidire l'aria.
Nonna: Ora, questo lavoro è assai duro e, come ogni lavoro che si rispetti, rende il sole molto, molto stanco. Dunque, Pokonaso, dicci, cosa succede d'autunno quando i frutti sono maturi?
Pokonaso: Comincia a fare freddo.
Babbo: Giusto. E ti sei mai domandato perché?
Pokonaso : No
Babbo: Bene, te lo dirò io. Lo sforzo che il sole compie per far crescere le cose lo lascia estremamente indebolito.
Nonna: E via via che il tempo passa, emana sempre meno calore. Si alza tardi e tramonta presto, finché gli rimane soltanto la forza di farsi vedere appena.
Mamma: Adesso è così debole che un bell'acquazzone riuscirebbe ad annientarlo.
Si avvicinano Kapo Kapo e sua moglie.
Babbo : Salve Kapo Kapo. E salve anche a voi.
Kapo Kapo : Sembravate impegnati in un discorso importante.
Babbo : Spiegavamo a Pokonaso il duro lavoro che svolge il sole per noi e di quanto sia debole ora.
Entra il coro e tutti cantano Amico Sole ( di Roberto Piumini da Il mattino di zucchero ), Il coro resta in scena sullo sfondo.
Kapo Kapo : Bene. Se vogliamo che il sole non muoia lasciandoci senza luce né calore, ogni anno dobbiamo fare qualcosa affinché continui a funzionare per un'altra estate. Fino ad ora eri troppo piccolo per partecipare, ma adesso farai anche tu la tua parte... da domani. Tra 3 giorni ci sarà la DANZA DEL SOLE.
Moglie di Kapo Kapo: C'è molto lavoro da fare tutti insieme: uomini,donne e bambini. Libereremo dalla neve uno spiazzo, poi andremo nel bosco a raccogliere rami verdi e bacche, vischio ed erbe, dovremo metterle tutte insieme per formare un enorme mucchio, poi al centro isseremo un albero.
Pokonaso: (rivolto al pubblico) Lo sapevo. Ci sarà da faticare molto e da graffiarsi tutte le mani.
Babbo: Ecco quello che cerchiamo di fare. Mostreremo al sole com'è l'state, affinché se ne ricordi, e accenderemo fuochi per riscaldarlo e per restituirgli un po' delle sue forze.
Moglie di Kapo Kapo: Ci saranno anche canti e balli, naturalmente. E tutti noi riceveremo dei regali.
Pokonaso: La cosa si fa moooolto interessante!
Al centro si allestisce la scena
Tutta la tribù si riunisce intorno al totem, in silenzio.
Entra solennemente Kapo Kapo, con una torcia, seguito da alcune persone che portano in mano frutti, pesce, carne.. e le depongono ai piedi del totem.
Parte la musica n° 3 tratta dal cd INDIANI
Finita la danza Kapo Kapo alza le mani e la torcia al cielo
Kapo Kapo: Abbiamo avuto calore, luce ed allegria. Che il grande sole possa recuperare le sue forze ogni giorno di più e portarci un'altra estate