Personaggi: Donna Prassede, moglie del sarto,
don Ferrante, Lucia, Abbondio, Perpetua
(scena: casa di Don Ferrante; la prima parte si recita a sipario chiuso)
Narratore:
Una volta liberata, Lucia viene ospitata nella
casa di un umile sarto, ma Donna Prassede, una nobildonna un po’
presuntuosa e con un marito un po’ eccentrico, la vorrebbe a casa sua
per riportarla sulla retta via…
Prassede: (entra seguita a reverente distanza dalla moglie del sarto)
No no no, non se ne parla nemmeno.
Moglie: Oh, la prego, donna Prassede! Era la mia scena!
Prassede: Oh, la togliamo, la togliamo! Non sarà poi un gran male,
dopotutto!
Moglie: E il signor Manzoni cosa dirà? Oh, la prego, signora
Prassede!....
Prassede: E dagli con questo Manzoni! Ha certe idee... E poi lui dice
che io ho poche idee. Sarà. . .le mie, comunque, sono poche ma buone, e
io ci sono molto affezionata Sulle...sue, invece, ci sarebbe molto da
discutere…
Moglie: Ma signora donna Prassede, lui è l'autore! E' un letterato, sa,
come il sarto mio marito!
Prassede: Oh, per carità! Anche Don Ferrante mio marito è un letterato,
sa? E i letterati, creda a me, bisogna lasciarli stare, cara lei!
Cuociano nel loro brodo! Quanto a noi donne, ci conviene far di testa
nostra
Moglie: Ma signora….
Prassede: Oh, basta. Lucia viene a casa mia e basta (infilando la
testa fra le tende) Siamo pronti là dentro? Uh, che lentezza! presto,
dateci una botta! E poi cara la mia donna, come è che fate voi a
ospitare Lucia? C’è la carestia, e avete gia tante bocche da sfamare, e
poi … e poi, via! quella ragazza ha bisogno di una drizzatina. Quanto al
signor Manzoni, lei non si preoccupi, che vedremo di raddrizzare anche
lui. Venga, venga con me, che andiamo a cercare mio marito. Don
Ferrante! Don Ferranteeee!!! Quando lo cerco non c'è mai. Don
Ferranteeee!!!
(escono; apre il sipario; entra don Ferrante vestito
come Diogene, abbozzando passi di danza ritmica)
Ferrante: E uno, due, tre, quattro, … uno, due, tre, quattro…
Prassede: (rientrando) Don Ferrante! Don Fer... toh, questa poi!
Da che cosa ci siamo vestiti oggi, caro il mio maritino ?
Ferrante: Da Diogene ballerino, cara la mia mogliera! Esperto in
influssi astrali , amuleti, ricerca dell’uomo ed elitropia.
Prassede: Eli … che?
Ferante: Elitropia, ma chérie, trasformazione dei metalli in oro, pietra
filosofale et similia. Lo sai, tesoruccio mio, che sono un esperto, io,
in
metafisica!
Prassede: Metà sola? E non ti sembrerebbe il caso di imparare anche
l'altra metà, della fisica? Vuoi farti bocciare? Eh? Sfaticato! Se non
fosse per me, batteresti, sempre la fiacca! Oh, ecco. Intanto qui c'è
qualcun altro che ha bisogno dei miei buoni consigli. (Fa entrare
Lucia da sinistra.) Oh, vieni carina, vieni, che ho un mucchio di
cose da dirti . Siedi qui, ecco. Oh, vedrai quante cose che ho da dirti!
LUC: Oh, sì signora, grazie signora!
PRA: Eh, cara mia, a tutti io ho qualcosa da dire, a tutti! A cominciare
dal signor Manzoni. A proposito: che lo so che è laggiù da qualche parte, tra il pubblico, e
si nasconde...e mi evita… però mi sente, oh se mi ha da sentire! Che da
quando facciamo le prove per questo spettacolo non ha mai perso una
scena! Dunque...a proposito di scena… vorrei che la mia scena fosse
un po' più lunga... anzi, vorrei due o tre scene tutte per me… O…
non so… anche una parte da
protagonista... in fondo io sono molto brava e....
Abbondio: (precipitandosi sul palco, da destra) Aiuto! I
Lanzichenecchi! Arrivano i Lanzichenecchi! Si salvi chi può, aiuto!
(va a nascondersi sotto il tavolo)
Perpetua: (dietro Abbondio, con una siringa) E si calmi, don Abbondio,
si calmi! Venghi qui, venghi, che facciamo una bella iniezione di
Valium..
Abbondio: No, la puntura no! Mi fa male, punge, ho paura dell'aidiesse…
Ahi! Già fatto? AAhhhh! (cade addormentato)
Perpetua: Oh, finalmente, così quietiamo per due o tre scene.
Lo farò
portare al castello dell'Innominato, così ci arriva dormendo e
non fa tante storie.
Ferrante: (a Perpetua, riemergendo
come dal letargo) O
donzella! Voi siete tempestiva come la provvida sventura, discreta come
i vinti nel mito dell'ostrica, aulica come la donna angelicata, realista
come…. O non siete piuttosto una ninfa? Ma certo, la ninfa… la ninfa...
come si chiamava? Puntura! La ninfa puntura. Oh, che sbadato! Siringa!
La ninfa siringa!
Perpetua: Boh! Questo
è tutto matto. Sarà meglio
chiudere il sipario (fa per chiudere)
Prassede: Eh no, adesso non si chiude, proprio no! Fermi! Ho detto no!
Mmhh... volete chiudere? Ebbene chiudete, chiudete. (Chiude il
sipario e si smantella la casa di Don Ferrante) Io resto fuori.
Almeno per un applauso. Che, me lo fate applauso? Oh, grazie, grazie.
Allora… dicevamo cosa?
Cosa vedo? I soldati! Aiuto! Fatemi entrare! Non vorrete mica lasciarmi
qui fuori da sola! Fatemi entrare!!!
(entra precipitosamente mentre dal fondo arrivano i Lanzichenecchi al
suono della marcia di Radetzsky)
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