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ATTO II - Scena 3

 

Personaggi : Lucia, vecchia. Innominato. Federico Borromeo. Manzoni)

(scena : ancora bipartita; in A un letto : in B la tavola è stata apparecchiata. La vecchia entra in B con cibarie; Lucia in A singhiozzante)

Vecchia: E mangia, dai! Quante storie per un rapimento! Tanto lo sai come andrà a finire, no? M'avessero rapito a me, alla tua età! Certo che il riscatto non lo avrebbe pagato nessuno. (assaggia il cibo) Mmhhh... che delizia! Eh, queste ragazze d'oggi! Tutte uguali! Si perdono in un bicchier d'acqua ! Ai miei tempi...

Lucia : Oh, che il signore mi aiuti!

Vecchia: Non vuoi mangiare? Beh, tanto meglio: mangerò io. Mmh... vuoi almeno dormire? No, vero? (passa in B) Eh già, tu ci hai questa tua fede... devi pregare... chissà che gusto ci trovi. Manzoni dice che la fede è poesia. Boh, chissà poi dov'è, questa poesia... Beh, dormirò io. Buonanotte, eh? (si sdraia)

(cala la luce, occhio di bue su Lucia per la prima lettura, sull'Innominato per la seconda. In sottofondo, fra la prima e la seconda lettura, inizia "la Moldava", in modo che il crescendo coincida con la fine della seconda lettura )

Voce fuori campo:

Io sono il vento sul mare,

sono l'onda dell'oceano,

sono la musica del mare.

Io sono un toro di sette battaglie,

sono l'uccello rapace sulla roccia,
sono una lacrima del sole.

Io Sono bello in mezzo ai fiori,

sono un cinghiale,
sono un salmone in uno specchio d'acqua,

sono un lago nella pianura.

Io sono parola di conoscenza.
sono la punta della lancia che ha combattuto,
sono il dio che ha dato alla mente il pensiero.

 

Innominato: (entrato durate la prima lettura, irrequieto, poi apre un libro e legge, affranto):

Ho ripensato al mio tempo

nella mia strana fissità

d'oggi,

al movimento

dei giochi e dei pensieri,

alle mie stanze di ieri

avide ancora di risvegli

e di follie.

Sono colate le mie stagioni

lente

sulla mia pelle;

in nodi carezzati di memoria

hanno rappreso le note più belle
e infranto specchi

freddi

ai miti morti del passato.

E adesso mi guardo, mi rido:  

non credo di avere una storia;

un anno è un momento buttato,

un'alga che lascia sul lido

stanco

il suo profilo

mutato.

 

(torna la luce)

Federigo: (dalla platea, salendo) Oh, la pecorella smarrita senza nome! Signor innominato! Innominato: Chi? Io? Signor cardinale... ma non dovevo...

Federigo: Sì, sì, dovevate venire voi da me nel libro, è vero, ma... secondo il volere di Dio ero io a dover venire da voi, ed eccomi qua. Siete voi l'Innominato, vero?

Innominato: Sono io, sì, io. Hanno voluto fare di me un cattivo, un orco… perfino il nome, perfino il nome mi ha tolto, il Manzoni, e ora mi sembra di non avere più nemmeno un volto.

Federico: Ma che importanza hanno i nomi, via, di fronte al vero nome? Che cosa sono le parole degli uomini, di fronte alla parola di Dio?

Manzoni: (accorrendo al palco) Cardinale Federigo Borromeo! Che cosa ci fate voi qui? Non lo sapete VOI che dovete stare al VOSTRO posto? VOI dovevate aspettare il VOSTRO turno, VOI...

Federigo: E VOI, signor Manzoni? Che cosa pensate VOI? Eh? E... ditemi: come andiamo con la VOSTRA conversione?

Manzoni: Beh, ecco, io... veramente...non mi pare che questo sia il momento giusto per...

Federigo: per le cose di Dio è sempre il momento giusto, signor Manzoni!

Innominato: Suvvia, signor Manzoni, mi faccia liberare questa poverina che è di là e che mi fa tanta pena!

Manzoni: Beh, veramente... non mi pare proprio il caso adesso di...

Lucia: (alzandosi) Oh, la prego, signor Manzoni! Dio perdona tante cose per un'opera di misericordia!

Manzoni: Oh, santo cielo Lucia, questa … Questa proprio non me la dovevi dire.  Accidenti, mica sono L'innominato, io!... E va bene, fate come volete: liberatela, lasciatela andare, fate, disfate... tanto ormai avete sempre ragione voi. E’ dall’inizio dello spettacolo che voi fate quello che volete e io non conto nulla. Io me ne lavo le mani, ma non voglio responsabilità. Poi, col pubblico, ve la vedete voi. Io vi saluto e me ne vado. Addio!

(esce; Lucia e l’innominato si abbracciano e il sipario si chiude)

 

indice copioni

 

Lucia al castello dell'Innominato

 

 

 

 

 

L'Innominato

 

 

 

 

 

La notte insonne dell'Innominato

 

 

 

 

 

Il cardinale Federigo Borromeo

  1. La conversione dell'Innominato, in climax ascendente, culmina nella famosa "notte". Analizza la notte di Lucia al Castello e quella dell'Innominato individuandone le "simmetrie".
  2. Il ruolo della Provvidenza e la conversione.
  3. Chi è il Cardinale Federigo Borromeo?

 

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