Convento
delle Vergini (Novodevicij)
Chiuso da una cinta muraria, dotata di
merlature, il convento delle Vergini sorge a ridosso del fiume Moscova. Probabilmente prende
il nome dal luogo dove, secondo la tradizione, i tartari vendevano le
giovani prigioniere oppure da una
precedente comunità monastica femminile.
La sorella di Pietro il
Grande, Sofia, lo ricostruì come seconda residenza quando era reggente in vece del fratello
considerato ancora troppo giovane per un tale incarico di
responsabilità.
Ma una volta al potere, Pietro, si sbarazzò delle sorelle, compresa
Sofia, facendole rinchiudere nel monastero e più tardi
anche di sua moglie, che ripudiò e destinò alla stessa sorte delle
sorelle nel convento. Oggi, il complesso custodisce le spoglie sia delle
sventurate sorelle che della moglie
ripudiata.
In una delle chiese del convento, la Chiesa di Nostra Signora di Smolensk
(vergine della dolcezza)
si trova l’iconostasi più bella di tutte le chiese della capitale:
una serie di cinque file di icone incastonate
in cornici di legno e stucchi a cui lavorarono una cinquantina di
artisti diversi.
Le Sette Sorelle
In occasione
dell’ottocentesimo anniversario della fondazione di Mosca, Stalin,
per emulare l'America, volle costruire sette grandi grattacieli
distribuiti in sette punti strategici della città che vengono
chiamati le Sette Sorelle. Stalin volle coinvolgere nel progetto uno degli architetti che aveva maturato la sua esperienza di lavoro proprio a New
York nel corso del boom edilizio
degli anni trenta.
Originariamente tutti gli edifici, in stile
gotico - modernista, erano
utilizzati come sedi dell’amministrazione pubblica, ma oggi, la maggior parte di essi, sono adibiti ad Hotel
o condomini di
abitazioni private. Solo tre delle sette
sorelle sono ancora utilizzate come uffici pubblici: l'Università
Statale, il Ministero dei Trasporti e
il Ministero degli Affari Esteri.
Queste mastodontiche costruzioni spuntano all’occhio del visitatore
in ogni punto panoramico
della città e mentre di giorno non sono estasianti, di notte sono
così ben illuminate da suscitare
ammirazione.
Metropolitana
La
metropolitana di Mosca rispecchia la pianta circolare della città in superficie.
È sicuramente una visita da non
perdere. Oltre ad essere fra le più estese e funzionali al mondo,
molte delle sue stazioni centrali possono essere considerate quasi
dei musei sotterranei. Ogni stazione ha un suo stile: alcune sono
decorate con mosaici, altre con vetrate artistiche, altre
con statue in bronzo, altre ancora con marmi e pietre semipreziose. I pilastri di marmo
sono decorati con bassorilievi e dai soffitti a volta pendono lampadari in cristallo.
Un altro paradigma del fasto
connaturato nel potere e nella cultura sovietica.
Parco della Vittoria
La Collina Poklonnaja
è uno dei punti più alti di
Mosca.
Il suo nome significa "Collina degli inchini". Tale
appellativo è dovuto al fatto che da qui i viaggiatori salutavano
Mosca con un inchino prima di lasciare la città. Su questa altura, da
cui si gode uno spettacolare panorama della capitale Russa, tra il
1966 ed il 1987, fu costruito il complesso del Parco della
Vittoria, un memoriale realizzato per celebrare la
Vittoria
nel conflitto contro la
Germania nazista
durante la Seconda Guerra Mondiale. È una immensa piazza circolare
pavimentata in marmo con al centro una stele alta più di 100 metri
dalla quale si staglia la statua in bronzo della vittoria alata che
porge la corona. Dietro la stele un complesso di colonne delimitano
l’emiciclo della piazza. Dalla circonferenza della piazza partono
una serie di fontane con zampilli illuminati che discendono verso la
città per circa un chilometro contornate da prati e viali alberati.
Un’ulteriore opera, che al di là della commemorazione dell'episodio
storico, sembra voler ribadire la grandezza e l’imponenza
moscovita. |
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