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Rwanda
Agosto 2011

a cura di Teresa Ducci

 

Tra Natura,  Memoria e Ricostruzione

Quadri di vita

Artigianato artistico: Imigongo 
Agli inizi del XIX secolo un giovane principe ruandese ideò una nuova forma d'arte per decorare le case che consisteva nel riprodurre sui muri spirali e forme geometriche dai significati simbolici.
La cooperativa Kakira, che nasce da un gruppo di donne, ispirandosi a questa arte antica, ne riprende i motivi geometrici, aggiunge scene di vita quotidiana o disegni astratti per realizzare tavolette in legno molto decorative. La particolarità degli Imigongo è che sono creati utilizzando solo prodotti naturali come lo sterco di mucca per formare la struttura e il rilievo dei dipinti, argille e vegetali per ottenere i colori. Oggi l’Imigongo è una delle forme di artigianato artistico più apprezzato in tutto il Ruanda e fuori.

Le Città   
Le città sono molto trafficate e presidiate. Ovunque si incontrano militari armati che non ti permettono di fotografarli, ma vigilano ogni punto strategico. Solo le strade principali sono asfaltate. Basta allontanarsi di poco dal centro ed inoltrarsi nelle zone periferiche che ci si ritrova su strade e piazze di terra rossa. 
I mezzi di trasporto vanno dai
pulmini di piccola dimensione sempre sovraffollati di gente ai taxi ed ai più economici bici taxi. Senza dubbio i più usati sono i MotoTaxi: ragazzi molto giovani ti offrono un casco e per pochi franchi ti trasportano da un punto all’altro della città svicolando in mezzo al traffico ed usando abbondantemente il clacson, del resto come tutti gli altri veicoli. Come i mototaxi drivers facciano a ritrovare le destinazioni è un mistero perchè le vie della città non hanno nomi.
Un sabato al mese, di mattina, dalle ore sette alle undici, le città si svuotano: è il sabato dell’ Umuganda quando tutti i cittadini adulti ed abili sono chiamati dal governo a svolgere un lavoro di utilità sociale come trasportare pietre per la costruzione di una scuola, ripulire un luogo pubblico, riempire di terra le buche delle strade che la pioggia ha scavato ecc.
Kigali, la caotica capitale del Ruanda, nel sabato dell’Umuganda è ferma. I negozi sono chiusi, le auto non circolano. Anche il nostro gruppo è  fermo perchè sia l' autista che la guida ruandese sono impegnati nell'Umuganda.  Il silenzio sovrasta la città. Bisogna aspettare mezzogiorno per vederla riprendere vita pian piano, fino a riacquistare il suo aspetto di città capitale.
 

Il nostro viaggio si conclude a Kigali da dove era iniziato.
“La terra delle mille colline” si allontana sempre di più sotto l’ala dell’aereo ed appare come una fitta rete di strade di terra rossa con case, bananeti e vegetazione dalle mille sfumature.
Ritornano in mente i volti, i sorrisi e gli occhi della sua gente, ma soprattutto la forza per ricostruire la propria vita tenendo viva la memoria dei fatti accaduti per superarli e riallacciare rapporti sociali sulla solidarietà e tolleranza: un impegno psicologico ed emotivo non indifferente.
Le nuvole e l’altitudine ormai nascondono le mille colline e più svaniscono sotto i nostri occhi più prende forma la consapevolezza che la debolezza attribuita al popolo nero è soltanto un erroneo immaginario occidentale.

Fine
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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