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CONTINUAZIONE N. 4....

....Nel frattempo il lupo e la volpe, approfittando del fatto che erano tutti impegnati ad ascoltare ciò che il re aveva da dire e ordinare, si fiondarono in cucina. Mentre la volpe si limitò a mangiare l'essenziale per calmare la sua fame, il lupo mangiò talmente tanto fino al punto di non potersi quasi più muovere. Allora la volpe si rivolse a lui dicendo: “Lupo, lupo ferma un po' il tuo appetito, altrimenti finirai per sentirti male e non rimarrà neanche una briciola del cibo che c'è in questa dispensa”. Neanche il tempo di dirlo e il lupo venne colpito da forti dolori allo stomaco: erano tanti giorni che non mangiava tutto quel cibo e si era riempito talmente tanto da non farlo quasi più respirare.
Ad un certo punto da lontano si udirono dei passi; dal canticchio per niente soave e armonioso capirono che era Filomena! La cuoca stava tornando. Allora la volpe dovette pensare subito ad un piano, ma vedendo il lupo in quelle condizioni e comprendendo che non avrebbe potuto correre e scappare insieme a lei, in un batter d' occhio lo costrinse a nascondersi dentro un mobile. Intanto lei con le poche cose che riuscì a raccogliere, sgattaiolò fuori con un balzo nascondendosi in un cespuglio. Quando Filomena entrò in cucina trovò tutto fuori posto e corse subito ad avvisare le guardie e il re dell'accaduto. La volpe che era la più furba capì che non poteva lasciare il lupo perché, se l'avessero scoperto, anche lei sarebbe stata in pericolo. Quindi, approfittando della momentanea assenza di Filomena, portò fuori di lì il lupo caricandolo sul carretto dove rimasero nascosti.
Il re, appena seppe dell'accaduto, ordinò alle sue guardie che fino a quando non fosse venuto fuori il colpevole, nessuno avrebbe dovuto lasciare il castello. La volpe e il lupo si trovarono costretti a rimanere nascosti per alcuni giorni e, quando tutto tornò alla normalità, il loro pensiero fu quello di sfruttare subito la loro prima opportunità per fuggire. Quando il giardiniere Gervasio uscì dal castello, fuggirono a gambe levate felici di avere conquistato la loro libertà.
Una volta liberi la fame si fece di nuovo sentire. Che fare? Tornarono dal Merlo dal Becco Giallo che appena li vide, incuriosito, volle conoscere com'erano andate le cose. La volpe, che era sempre la più astuta, disse al Merlo:-” Tutto è andato per il meglio! Faresti bene ad andare anche tu al castello!”. Accrebbe così la curiosità del Merlo fino a spingerlo a scendere dall'albero. Quando finalmente lo ebbe a tiro, lo afferrò e lo mangiò. Anche per quel giorno il pranzo era stato servito.

Cristian Di Caccamo
I.C. Renato Guttuso
PALERMO
 CLASSE I C
 
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