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CONTINUAZIONE N. 6...

LAVORO PREMIATO
come miglior lavoro individuale
Nella reggia la confusione regnava sovrana, ma almeno non mancava il cibo. Quando il re decise di mettere ordine, le cose peggiorarono. Infatti, la cuoca Filomena, per preparare un semplice piatto di pasta, prima doveva andare in una stanza e prendere l'acqua, poi doveva recarsi in una stanza che inizia con la “P” solo per prendere la pasta e dei pomodori e infine doveva anche andare in una stanza che inizia per “M” per prendere il mestolo. Insomma tutto ormai era diventato un caos. Al momento di andare in una sala che inizia per “S” per prendere il sale era troppo stanca, quindi non lo prendeva e di conseguenza la pasta, come tutti gli altri pasti, risultava decisamente insipida per il raffinato palato del re.
Egli, sempre insoddisfatto del cibo che metteva sotto i denti, buttava via sempre tutto. Ogni volta che il campo era libero, il lupo e la volpe sbucavano fuori e si ingozzavano fino ad avere le pance piene, fin troppo piene. Intanto il Merlo dal becco giallo cominciò a pensare come poteva vendicarsi del re: voleva fargli passare la voglia di entrare nella foresta e spaventare gli animali. Ogni giorno, per colpa sua, non solo la foresta era in pericolo, ma nessuno poteva procurarsi il cibo perché non potevano uscire dai loro nascondigli per la paura di essere catturati. In fondo lui, un piccolo Merlo, come poteva competere con un re potente, dotato anche di un potentissimo esercito, pronto a difenderlo e a combattere infinitamente a costo della vita per lui? Come poteva anche lontanamente immaginare di riuscire nel suo difficile intento? D'altronde, ovviamente nessuno lo avrebbe aiutato nella sua impresa, anche se nessuno voleva più subire questi atti di prepotenza e nessuno voleva più questa situazione. Quale animale tra quelli tanto timorosi e insicuri, si sarebbe offerto di aiutarlo a sconfiggere un re così potente, a fargli cambiare atteggiamento e a metterlo al suo posto? Ovviamente nessuno dei suoi amici! Neanche quelli più intimi! Era scoraggiato, ma ci pensò lo stesso su fino a quando non ebbe una splendida idea! “Chiederò alla volpe e al lupo! Dopotutto io li ho aiutati, dando un prezioso consiglio per entrare nella reggia. Dovranno pure sdebitarsi in qualche modo! E dato che il loro intento potrebbe anche fallire, gli offrirò del cibo in cambio, e forse accetteranno la mia proposta! Non mi faranno mica male una furba volpe scrupolosa e in più uno sciocco lupo ma ubbidiente ad ogni ordine! Detto ciò si alzò in volo, sempre più in alto e sempre più veloce, tutto contento per aver avuto un'idea così fantastica. Dopo pochi minuti arrivò a destinazione e cominciò a scrutare ben benino il cortile in attesa di incrociare quei due birbanti. Dopo aver cercato a lungo, li trovò uno sopra l'altro nascosti dietro una siepe in attesa del momento più favorevole per uscire ed ingozzarsi come sempre. La voce del Merlo interruppe ad un tratto la loro concentrazione: “Oh cari miei, un'allettante proposta io vi farei, se tanto cibo voi volete, aiutarmi dovrete!” disse l'uccello cercando di essere più convincente possibile. “Oh mio caro Merlo dal becco giallo canarino, dicci questa buona offerta allora, se desideri da noi un aiutino!” Ribatté la volpe cercando di scoprire le sue intenzioni, anche se lei non si sarebbe mai fatta convincere, perché ormai era messa bene, non aveva certo intenzione di rischiare di perdere tutto! “Se voi mangiar volete, il mio piano seguirete, miei cari come voi sapete il re disturba la foresta,e abbiamo bisogno di voi, affinché finisca la sua festa!”.”Mio caro Merlo non dir più nulla, non abbiamo bisogno di te e dei tuoi amici, ormai così bene stiamo e tornare indietro non vogliamo!” disse la volpe. Il Merlo si incupì e con un volo leggero e malinconico, tornò nella grande quercia. Intanto alla reggia, la cuoca Filomena e i camerieri, cercarono di convincere il re di tornare sui suoi passi, loro non ne potevano più di tutto quel caos! Ma il re, troppo orgoglioso per ammettere di aver commesso un terribile errore, stufo delle loro interminabili lamentele decise di licenziare tutti e cacciarli dal castello. Passarono i giorni, e il re diventava sempre più debole. Andò a caccia nel bosco, ma ormai non aveva più la lucidità di prendere la mira. Vide il Merlo dal becco giallo poggiato su uno dei tanti rami della grande quercia, provò a colpirlo con un colpo di fucile, ma fallì la sua intenzione. Nel frattempo il lupo e la volpe mangiarono tutto il cibo della reggia, correndo da una stanza all'altra ad ingozzarsi. Nel bosco scese la sera e il re non sapeva più come tornare alla reggia. Il merlo dal becco giallo, generoso com'era, si offrì di accompagnarlo e gli indicò la direzione. Col tempo,tutto tornò come prima. La cuoca Filomena ritrovò la sua vecchia cucina e ritornò a cucinare piatti buonissimi. Il re ritrovò le sue forze, e capì che può essere un re senza i suoi sudditi. Per ringraziare il merlo dal becco giallo per averlo aiutato a ritrovare la strada, il re promise che non avrebbe sparato un solo colpo di fucile per spaventare gli animali, né ora né mai. Ma la carne non mancava lo stesso alla reggia! Infatti, il lupo e la volpe, per salvare la pelle furono costretti dal re stesso, a fare ogni giorno il loro mestiere, cioè quello di cercare nel bosco cibo per loro e per il loro re.

Maria Diletta Vaccaro
I.C. Renato Guttuso
PALERMO
CLASSE I C


















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