Percorso didattico per alunni della scuola primaria

presentazione di Gollum

“Bravo! Sei riuscito a superare anche questa prova” Disse la vecchina e Cerbero ci ha lasciato passare.

Michele si trovò in un altro mondo, era il terzo luogo dell’Isola Incantata,  intorno a lui tutto era silenzioso e immobile, sembrava di essere sulle rive di una immensa palude marrone. “Questa è la Palude della Tristezza, qui vive Gollum, un vecchio elfo malandato”. Michele vide allora, ai suoi piedi, un piccolissimo omino, grande quanto un topolino con una massa informe di capelli sulla piccola testolina che si muoveva lentissimamente.

 

“Io sono Gollum, il guardiano della Palude della Tristezza, ti aspettava da tempo… Devi stare attento: in questo luogo, caro Michele, ti potrà capitare di sentirti triste e solo. Se ti lascerai coinvolgere troppo da questa emozione però corri il rischio di non riuscire più ad andartene. La palude della Tristezza è un luogo strano: qui è facile ricordare i momenti più tristi della nostra vita come quando… Michele intervenne subito e raccontò di quanto una mattina giravano in classe dei bei foglietti, erano sicuramente gli inviti per la festa di Fabrizio, un suo compagno di scuola. La festa era per sabato pomeriggio. Michele era sicuro che uno di quei bei foglietti fosse per lui… ma… Michele aspettò, ma quando, finito l’intervallo, tutti tornarono al posto, si rese conto di non essere stato invitato. A quella festa c’erano proprio tutti i suoi amici... che delusione e che tristezza.

Non appena ebbe terminato il racconto, Michele guardò la vecchina che con sorriso caldo ed affettuoso gli disse “Sei stato davvero coraggioso, bravo, ma prima di proseguire devi riuscire a lasciarti alle spalle la tristezza. Non lasciare che il fango che circonda la paluda ti intrappoli: trova nel tuo amico Fabrizio qualcosa di positivo: cerca qualcosa di lui che ti permetta di essergli amico, scopri le sue qualità.

“Non è una cosa facile – aggiunse Gollum- a volte per scoprire i nostri lati positivi abbiamo bisogno dell’aiuto degli amici.

Ad ogni bambino viene distribuito un foglietto con un nome di un compagno…. ...
e la frase: le cose che apprezzo di te:______________

I biglietti, compilati dai ragazzi, vengono lasciati nella palude, si passa di nuovo attraverso la porta e si raggiunge l’ultimo mondo.

 
presentazione di Iride

 

Tutti in cerchio si balla una musica vivace e poi si disegna a gruppi o a coppie su fogli colorati e dalle forme diverse (conchiglie, coralli, granchi, stelle marine, pesci) che vengono poi messi sulla spiaggia.

“Siamo arrivati alla Spiaggia della Gioia – disse ancora la vecchina – qui abita la scattante Iride.”  Michele vide una specie di fatina con un lungo abito colorato che la copriva sino ai piedi.

“Caro Michele ti ho aspettato tanto… ho bisogno di te e dei tuoi amici che fino ad ora ti hanno aiutato a superare tutte le prove di questo viaggio. Devi sapere che i magnifici colori che puoi ammirare sulla spiaggia della gioia, sono tutti vivi ed accesi dai bei ricordi dei bambini e da ogni momento di gioia che essi vivono. È molto tempo che qui non passa nessuno e la grande spiaggia sta lentamente ingrigendo… Se vuoi aiutami, balla con me la danza dei colori e poi scrivi/disegna/colora sulla spiaggia per riportarla al suo antico splendore.

 

 

 

 

 

 

 

 

In classe brainstorming sull'esperienza appena terminata

“Grazie”  disse Iride

“Caro Michele ti ho osservato, mentre attraversavi l’Isola Incantata, sei stato davvero bravo e non hai avuto paura di mostrarti sinceramente.. ora lasciati di nuovo guidare dalla tua amica vecchina e torna al tuo mondo, con il tuo cuore leggero perché sai di aver aiutato gli abitanti dell’Isola Incantata a non perdere le loro magie…

Iride era sparita, ma come si sentiva bene Michele, era soddisfatto e felice; la vecchina lo guardò dolcemente e carezzandogli il capo gli disse “Ero sicura che ce l’avresti fatta, sei un ragazzino coraggioso e generoso. Ora se vuoi, puoi tornare nel tuo mondo”. Così la vecchina lo prese per mano e lo condusse attraverso la porta per l’ultima volta.

Michele chiuse gli occhi e quando li riaprì si trovò di fronte al portone della sua scuola… forse correndo un po’ sarebbe arrivato in tempo per la lezione di matematica… in classe seconda.

  Fiaba realizzata e sperimentata in una classe seconda nell'a.s. 2006/07  

a cura di Lucia Bartoli