11. La Volpe corre ai ripari. Entra di nuovo in scena la Gazza ladra
- Qui va proprio male, come immaginavo – disse la Volpe – Lupo, vieni con me: andiamo a cercare la Gazza ladra.
La Gazza se ne stava nel suo nido, sulla cima della betulla gigante, quando vide arrivare ai piedi dell’albero quei due gaglioffi.
- Cosa volete? – chiese.
- Scendi un po’ giù, abbiamo bisogno di te – disse la Volpe.
Quando la Gazza si posò sul solito rametto vicino a quei due, la Volpe così parlò:
- Senti, Gazza carissima, vola fino al palazzo del Re e guarda bene quello che succede; vieni poi alla mia tana e riferisci tutto quello che hai sentito. Ti darò un bel sacchetto di noccioline.
La Gazza prese subito il volo e la Volpe tornò alla sua tana. Il Lupo la seguiva brontolando:
Meno male che le gazze non vogliono poesie e canzoni, altrimenti mi farebbero cantare tutto il santo giorno!
12. La Gazza torna e porta strane novità
Qualche ora più tardi, la Gazza tornò e bussò con il becco alla tana della Volpe.
- Grosse novità – disse quando le fu aperto l’uscio – Ascolta! Il Re ha messo a soqquadro tutto il palazzo, ha schierato tutte le guardie, ha radunato tutti i suoi cani, ha convocato i ministri, ha ordinato di preparare i cavalli e ha chiamato i suoi uomini migliori. Ho notato fra gli altri: SENTETUTTO, quello che percepisce perfino il rumore del grano quando nasce; SALTARELLO, che è uno che fa balzi prodigiosi, alti come un palazzo; VEDETUTTO, quello che di qui è capace di scorgere un uccellino in Africa; GAMBALESTA, il famoso corridore; CICLONE, quello che con uno starnuto sradica un albero e che l’altra volta, sempre con uno starnuto, ha strappato i pantaloni all’Orco e l’ha lasciato in mutande. Se posso dare un consiglio, dato che i preparativi che ho visto vanno ancora per le lunghe, direi di andare a sentire il notiziario di domani mattina e di regolarci poi di conseguenza.
- Grazie – disse la Volpe – ci vedremo domani mattina alla trasmissione del notiziario. Eccoti il sacchetto di noccioline: te le sei proprio meritate.
13. Il notiziario riporta stranissime novità dall’interno e dall’estero
Non esistevano quotidiani nella foresta. Tuttavia, gli animali erano sempre informati di tutto, perché il Merlo dal becco giallo ogni mattina trasmetteva il giornale radio e il telegiornale, sempre in poesia e con impareggiabile bravura. Nei giorni di festa, poi, addirittura lo cantava. Lo aiutava la Cornacchia giornalaia, che svolazzava all’intorno strillando gli avvenimenti più importanti.
Difatti la mattina seguente, quando il Lupo e la Volpe con la Gazza andarono sotto la quercia, sentirono la Cornacchia giornalaia che gridava:
- Notiziario estero! Ultime notizie dall’estero!
In quel momento, il Merlo sporse il capo dal suo nido e cominciò a parlare così:
Rodi ha molti roditori.
Creta è piena di cretini.
di Turchia gli abitatori
di colore son turchini.
Russa il Russo addormentato
ed il Tartaro tartaglia.
Il Persiano ha perso il fiato
e sua moglie fa la maglia.
Nell’Arabia sul tappeto
prende il volo Alì Babà.
Il Muezzìn dal minareto
tutto il giorno invoca Allah.
I Pigmei della foresta
han mangiato un elefante,
e danzando fanno festa
sopra i rami delle piante.
Ma se in Siria sono seri
e si suda nel Sudàn,
l’India è piena di misteri
e ciascuno fa l’indian.
Nella Cina i Mandarini
sono uomini e non frutti,
in Manciuria son mancini
e la mancia danno a tutti.
C’è una clinica in Giappone
dove un celebre dottore
cura il tifo ed il tifone,
la malora ed il malore.
Nella grande prateria
i guerrieri sono pronti:
col gran capo Geremia
vanno a caccia di bisonti.
L’Esquimese presso il Polo
ha pescato una balena,
assicura che da solo
se la mangia come cena.
Alluvioni in Gran Bretagna,
terremoto in Canadà.
Il Califfo va in campagna
con il gatto Mustafà.
La pianista Pestatasti
dà un concerto allegro e vario;
il poeta Saltapasti
vince un premio letterario.
La Cornacchia giornalaia riprese a gridare:
- Ultime notizie dall’interno! Ultimissime della notte!
Dopo di che, il Merlo così continuò:
Adesso annuncio la novità:
domani a caccia il Re vien qua.
Altro da aggiungere ora non ho,
quindi consiglio: scappi chi può.
- Abbiamo trasmesso il giornale radio e il telegiornale. Fine del notiziario. Signore e Signori, buongiorno a tutti! – concluse la Cornacchia giornalaia, e se ne volò via.
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