SCENA TERZA
(interno casa)
Mrs U. (dirigendosi verso l’entrata in scena): -
Vi porgo il benvenuto a Canterville Chase.
Mrs O.: - Ma che buona accoglienza, il tè fresco fresco
per noi.
Mrs U.: - Fresco fresco signora? Non capisco…
Mrs O.: - Voi siete Mrs Umney, giusto?
Mrs U.: - Sì signore.
Mr O.: - Bene, voi sapete bene che questa sarà la nostra
nuova dimora, pagata, cash…
Mrs U.: - Signore, non credo siano questi affari miei. Io
sono da molto tempo la governante di questa casa, mi occupo
personalmente di ogni cosa.
Mrs O.: - Mio Dio caro, è terribile.
Mrs U.: - Cosa?
Mrs O.: - Questo povero tappeto macchiato, non sopporto
la sporcizia.
Mrs U.: - Luciiiilleeee!
Lucille: - Sì.
Mrs U.: - Lucille, sai tu dire qualcosa su questo
increscioso accadimento…
Lucille: - =========
Mrs U.: - Lucille.
Mr Otis: - Ma la ragazza è forse muta Mrs Umney?
Lucille: - Mmmmmmm (fa il gesto di tapparsi la bocca)
Mrs O.: - La poverina non può parlare.
Mr O.: - Santo cielo, è presto risolto. Datele carta e
penna!
(Lucille finge di scrivere lentamente su un foglio,
gli altri leggono quasi sillabando)
Tutti: - No-n ho l’au-to-riz-za-zi-o-ne
Mr O.: - Ma che diamine significa?
Mrs U.: - Cielo, la scioccherella sta superando ogni
limite. Lucille, siete autorizzata, potete parlare.
Mr O.: - Rinuncio a capire, basta che mi spieghiate.
Lucille: - La macchia non si può togliere.
Mrs U. (Facendo un segno di intesa): - Suvvia
Lucille, forse non l’avete vista, non è grave.
Lucille: - Ma, Mrs Umney, lo sapete bene che la macchia
non si toglie, me l’avete raccontata voi la storia del fantasma,
di sua moglie…
Mrs U.: - Tacete! E andatevene.
(Lucille esce con un leggero inchino)
Mrs O.: - Ma basta dunque. Fantasma o non fantasma la
macchia va tolta.
Stelle e Strisce (entrano di corsa girando intorno ai
presenti): - Un fantasma, c’è un fantasma che bello.
Mrs O.: - Bambini smettetela. Ecco, questi sono i miei
figli Stelle e Strisce, in onore della nostra grande bandiera!
Mrs U.: - Davvero… ehm… due piccoli, ehm… adorabili,
vivaci (mentre una lampada rischia di cadere)… oh cielo!
Stelle: - Fantasmaaaaaa…
Strisce: - Dove seiiiii…
Mrs U.: - Bambini, non è il caso di scherzare, le vostre
tenere orecchie non dovrebbero nemmeno ascoltare.
Strisce: - E perché! I fantasmi non esistono.
Stelle: - Sono tutte delle grandissime frottole.
Mrs O.: - Che c’entra il sangue col fantasma?
Mrs U.: - Tanto, ma tanto tempo fa, questa casa era abitata da Sir Simon,
Duca di Canterville,
la cui anima ancora aleggia...
Mr O.: - Via, è una storia vecchia e sepolta, la
conosciamo!
Mrs U.: - Vecchia sì, ma non sepolta purtroppo. In questa
stanza si consumò un delitto, nel 1575. Sir Simon uccise qui, in
questa stanza la moglie Eleanor. Sir Simon visse per altri nove
anni e poi, improvvisamente sparì… nessuno ne seppe più niente.
Si dice che il suo spirito inquieto si aggiri ancora per queste
stanze. La macchia di sangue non si toglie con nulla, molti
turisti arrivano fin qui per ammirarla.
Washington: - Tutte sciocchezze. Scusate, stavo entrando
e non ho potuto fare a meno di sentire. Sono Washington Otis, il
figlio maggiore. Ho qui un potentissimo smacchiatore che in un
momento toglierà la macchia. (Inizia a strofinare)
Stelle (alle muse): - E queste chi sono,
danzatrici?
Strisce (facendo i dispetti alle muse, insieme a
Stelle. Le muse cercano di allontanarli senza successo): -
Ma guarda un po’, guarda un po’…
Mrs O.: - Bambini, smettetela di scherzare, non vedete
che non c’è nessuno?
Stelle e Strisce: - Ma guarda che buffi vestiti, che
buffi capelli (ripetono più volte)
Washington: - Ecco qui, che vi dicevo? Lo smacchiatore
Pinkerton è imbattibile.
(si sente tuonare forte, la signora Umney sviene)
Mr O.: - Che clima orribile, penso che il vecchio
continente sia così sovrappopolato da non poter offrire un tempo
decente. Sono sempre stato convinto che l’unica, vera salvezza
dell’Inghilterra sia l’emigrazione.
Mrs O.: - Caro, cosa si deve fare con una donna che
sviene?
Mr O.: - Facciamole pagare i danni e vedrete che non
sverrà più
Mrs U. (rinviene lentamente): - Santo cielo, santo
cielo, la sventura si abbatterà su questa casa. Voi non vi
rendete conto di cosa avete fatto.
Mr O.: - Su Mrs Umney, siete stanca. Per favore
Washington vuoi aiutarmi?
Mrs U.: - Mi sento male, mi sento proprio male…
Washington: - Papà, penso che un aumento di stipendio le
gioverebbe, non credi?
Mr O.: - L’odore del denaro è il miglior tonico…
(ridono mentre conducono fuori Mr Umney)
Stelle: - Uffa, non si è visto il fantasma, ma che c’è di
divertente da fare qui.
Strisce: - Io sono stufo dei soliti dispetti, mi serve
qualcosa di nuovo!
(si guardano con aria complice)
Stelle: - Ho trovato, diamo la caccia al fantasma
daaaaiiiii
Strisce: - Prepariamo un congegno super antifantasmi… corriiiiii!
(escono emettendo suoni a piacere insieme alla mamma che
tenta di tenerli calmi; le muse si accingono a muoversi quando i
due rientrano)
Strisce: - Ahaaaaa, allora ci siete per davvero e vi
muovete anche! Lo dicevo io mammaaaaaa!
Polly: - Nessuno potrebbe vederci, non so come ma voi ci
riuscite.
Stelle: - Comunque non andate via, bambole. Sono sicuro
che con voi ci sarà da divertirsi… le daremo in pasto al
fantasma….
(Polly fa spallucce, i due correndo escono)
Strisce (rientra): - Mica sarete delle maghe,
perché sarebbe troppo super.
Stelle (entra): - Dai socio, andiamo a caccia di
lucertole, poi le mettiamo sotto il cuscino di qualcuno che so
io (gli parla all’orecchio, poi ridono ed escono di nuovo)
Cally: - Ma sono proprio insopportabili!
(escono)
Virginia (entra cercando qualcosa, poi si siede con
aria sognante): - Questa storia del fantasma fa ridere tutta
la famiglia, a me fa tanta pena…
Mrs O. (entra tenendo dei fiori in mano da disporre
nei vasi): - Virginia, sei qui, dammi una mano a sistemare
questi fiori figliola… Virginia, Virginia mi senti?
Virginia (si scuote): - Oh mamma, scusami, pensavo
al fantasma…
Mrs O.: - Ma cara Virginia, alla tua età sono i
corteggiatori che fanno fare quella faccia, non i fantasmi.
Virginia: - Sì, però…
Mrs O.: - Però, però, non ti avrà mica messo in testa
strane idee la nostra governante. Agli Inglesi è concesso. Se
gli levi il tè e i misteri che gli resta? Ma noi,
(ironica) suvvia, noi siamo Americani.
Virginia: - No, mamma, Mrs Umney non mi ha detto nulla.
Solo mi fa tenerezza pensare ad un povero spettro prigioniero.
Mrs O.: - Rinnovo l’invito a pensare un po’ ai
corteggiatori… che mi dici di Lord Ernest? (appare Lord Ernest
che mima ciò che Mrs Otis descrive) E' un bel giovane,
serio, posato, benestante. Ti ha fatto gli occhi dolci appena ti
ha vista.
Virginia: - Via mamma, non penserai che io gli piaccia.
Mrs Otis: - Le mamme vedono molte cose mia cara. E di
quell’altro, Lord Gray, cosa mi dici? (entra Lord Gray, idem)
Virginia: - E’ giovane mamma, così giovane che a volte mi
chiedo come faccia. Sembra possedere il segreto dell’eterna
giovinezza. E’ raffinato, alto, prestante, ma ha un’aria così
inquietante… mi mette a disagio.
Mrs O.: - Tesoro, sono di là in anticamera, va’ a
prepararti per riceverli.
Virginia: - Non è il caso mamma, non sto spasimando per
nessuno di loro.
Mrs O.: - Nemmeno per il duca di Cheshire, mia cara?
(si avvicina alla figlia, intanto entra il Duca) Lo sapevo,
sei diventata rossa come una ciliegia.
Virginia: - Oh, c’è anche lui...
Mrs O.: - Su, vai, tra poco saranno qui.
(escono, cambio luci)
Lord Ernest: - Orbene, siamo qui signori.
Lord Gray: - Persi d’amore per gli occhi di Virginia Otis.
Duca: - Ma quale amore e amore, voi volete solo
aggiungere un’altra bella ragazza alla vostra ricca collezione.
Ernest (facendo cenni di intesa con l’amico Gray): -
Perché, tu no?
Gray: - Anche tu sei qui per lei, se non sbaglio.
Duca: - Sì è vero, anch’io sono qui. Ma le mie intenzioni
sono serie.
Ernest: - Amico mio, guardandoti attentamente mi accorgo
che ne sei davvero innamorato.
Gray: - E se è così, la cosa si fa interessante.
E & G: - Moooolto interessante.
Ernest: - La bella Virginia saprà riconoscere il vero
amore o si lascerà conquistare dalla bellezza?
Duca: - Dalla bellezza?
Ernest: - La MIA bellezza (il Duca fa una smorfia)
Gray: - Oppure resterà affascinata dalla mia giovinezza,
dalla mia voglia di vivere e divertirmi?
Duca: - Non credo sia il tipo. Sono convinto che mi
amerà.
Gray: - Vedremo…
Ernest: - ... e magari le proporrai di (ride)
sposarti?
Duca: - Certamente!
Ernest: - Ma, povero amico, perderai la tua libertà, la
tua… (si interrompe) eccola!
(entra Virginia, il duca resta in disparte)
Virginia: -Buonasera signori, non mi aspettavo una vostra
visita.
Gray (le bacia la mano): - Miss Virginia, siete
qui, che incantevole visione!
Ernest (sposta in malo modo Gray e le bacia la mano):
- Una così bella ragazza deve aspettarsi la visita dei più
prestanti giovanotti di tutto il Regno.
Virginia: - Signori, voi mi confondete…
Gray (si rivolge sottovoce ad Ernest): - Visto?
Sono bastate due parole e già è confusa… il duca è spacciato!
Virginia (sorride illuminandosi): - Duca di
Cheshire, sono lieta di ricevere una vostra visita.
Duca (le stringe la mano, è impacciato): -
Buonasera Virginia.
Virginia: - Una sincera stretta di mano val più di mille
moine e complimenti. Perdonatemi però, ora devo proprio
lasciarvi, ho mille faccende da sbrigare.
Ernest: - Miss Virginia, dopo aver visto i vostri occhi,
la giornata diventerà fredda e buia.
Virginia: - Allora temo resterà quello che è già: fuori
piove e fa freddo.
Gray (ridacchia tra sé): - Santo cielo che gaffe.
Virginia: - Bene, devo andare. Mia madre mi ha dato una
serie di commissioni da portare a termine prima che faccia buio.
Ernest: - Con questa pioggia vi bagnerete, fuori c’è la
mia carrozza che vi accompagnerà dovunque.
Virginia: - Adoro camminare, ho delle ottime scarpe da
pioggia. Grazie comunque. Quello che mi manca è un ombrello e
voi, Duca, ne avete uno se non sbaglio.
Duca: - Se volete, Miss Otis, è a vostra disposizione.
Anche a me piace molto passeggiare piuttosto che andare in
carrozza. (Le offre braccio cui lei si appoggia
delicatamente)
Virginia: - Arrivederci Lord Ernest. Lord Gray… (il
Duca e Virginia escono)
(i due restano con un palmo di naso, si guardano l’un
l’altro)
Gray: - Che figura hai fatto, amico mio.
Ernest: - Perché, tu? Con quella tua aria da damerino
gnegnegnè ?
Gray: - In ogni caso credo che faremo da testimoni alle
nozze del nostro amico Duca.
Ernest: - Forse… ma non è detta l’ultima parola. Le
invierò tanti di quei fiori…
Gray: - I fiori appassiscono, caro mio, io potrei
portarla a visitare i luoghi più romantici… e sotto la luna
piena non mi negherà un bacio.
Ernest: - Ammesso che accetterà di uscire con te.
Gray: - Comunque a te ha già detto di no, mi pare.
(fuori scena si sente un gran trambusto)
Ernest: - Ma che diamine…
(entrano di corsa Stelle e strisce, con il “congegno
antifantasma”)
Gray: - Sono solo i due (ironicamente) adorabili
fratellini di Virginia.
Stelle: - Ehi Strisce… non vedi anche tu quello che vedo
io…
Strisce: - Io non vedo nulla di speciale…
Stelle: - Guarda meglio, non ti pare di vedere due…
BAMBOCCI? E noi che con il nostro supercongegnoantifantasma
cercavamo lo spettro!
Strisce: - Ah, quelli, i due corteggiatori senza
speranza.
Stelle: - Com’è che hanno detto? Io le riempirò la casa
di fiori… e quell’altro… io la porterò di qua e di là…
Strisce: - Bleeeeaaah!!! Che melassa questi innamorati.
Stelle: - Sono così insulse le femmine!
Strisce: - Hanno paura di tutto, se gli fai uno
scherzetto mettendogli una rana tra i capelli urlano come
invasate.
Stelle: - Se si sporcano il vestito cominciano a piangere
e a frignare e a dire “Oh cielo…oh cielo… oh cielo!"
Gray (mentre i due continuano ad inseguirsi): -
Basta, mi gira la testa. Questi due mocciosi sono davvero
insopportabili.
Ernest: - Vuoi approfittare tu di un passaggio nella mia
carrozza?
Gray (imitanto una voce femminile): - Oh caro Lord
Ernest, accetto volentieri… ti sarebbe piaciuto che Virginia ti
rispondesse così eh?
Ernest: - Mah, in fondo, per quel che m’importa.
(escono)
Stelle: - Tutte le femmine del mondo sono insulse.
L’unica coraggiosa che conosco è la mamma.
Strisce: - E’ vero, mamma non ha paura di nulla, nemmeno
dei fantasmi.
(fuori scena la madre chiama)
Mrs O.: - Bambini, venite.
Strisce: - Un momento ancora mamma.
(entra Mrs Otis)
Mrs O.: - Via, è l’ora del bagno, poi a cena e a nanna.
Stelle: - Mamma, ancora il bagno. Ci siamo già lavati
ieri!
Strisce: - E poi a cena così presto, siamo grandi oramai…
Stelle: - Dai mamma…
Mrs O. (benevolmente): - Non vi sembra di aver
combinato abbastanza danni per oggi? Su, andiamo.
Stelle e strisce (proteste varie… uffa e così via)
(escono tutti) musica
(entrano le Muse)
Muse: - Passan le notti, dentro alla casa/ ed il fantasma, arriva e
scompare/
Getta ancor sangue, alla rinfusa/dentro al salotto, e tutti a
smacchiare!/Proprio a nessuno lui fa paura/oh quale onta, qual
disonore/ora la lotta si fa più dura/ ora ha deciso lui
d’apparire/
ora signori, ecco il mistero/ solo al pensarci, mi viene l’asma/
(si abbassano le luci) ora che in casa, tutto è più nero/ questo
è il momento, per il fantasma.
Sfuma musica
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