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L'Orlando Furioso Rivisitazione in chiave semiseria a cura di Paola Lerza |
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ATTO II - SCENA III |
Personaggi:
ALESSANDRA, ANGELICA, MEDORO, SELVA 13, SELVA 14 SELVA IN SCENA, 3 alberi (ANG e ALE sono decentrate sulla scena e fingono di parlare animatamente) MED – (entra ferito e si accascia a terra) ANG – Ooooh! Com’è belloooo! ALE – Chi, quello li? Ma non diciamo stupidaggini, ragazzina! Quello non è mica un cavaliere! E’ solo un umile fante! Non fa per te, è fuori concorso! ANG – Ma è così bello! Sembra Brad Pitt! ALE – No no no no, assolutamente no! Questo non va bene, non è un buon partito! E’ povero in canna, e per te che sei una principessa ci vuole altro! Uno… come dire… di un certo livello! Fatti furba, ragazzina! ANG – Ma signora, l’amore è cieco e non guarda in faccia nessuno! E poi scusi, sa? Ma proprio voi che volete fare tanto la moderna! Non eravate voi che volevate dire basta alle discriminazioni sociali, basta ai pregiudizi, basta alle disparità tra classi eccetera eccetera? ALE – Vabbè, ma quello era tanto per dire! Qui si fa sul serio! E quando si deve arrivare al dunque… beh, è un’altra cosa! Sai come si dice… tra il dire e il fare… ANG – Ah no! Io vi pianto qui, signora cara, e me ne vado nel Catai con lui, con Medoro, umile fante saraceno ferito e bello come un angelo! Io lo curerò, io lo guarirò, io lo sposerò! (Angelica prende Medoro e i due se ne vanno abbracciati) ALE – Ah, l’amore, l’amore! Che grande, meravigliosa follia! Tutti matti, questi innamorati! Tutti irrimediabilmente matti! (esce) NARRATORE 13 Chi mette il piè sull’amorosa pània Cerchi ritrarlo, e non v’inveschi l’ale, che non è insomma amor se non insania a giudizio dei savi universale. E quale è di pazzia segno più espresso Che, per altri voler, perder se stesso? NARRATORE 14 Varii gli effetti son, ma la pazzia È tutt’una, però, che li fa uscire. Gli è come una gran selva, ove la via Convien per forza, a chi vi va, fallire. Chi su, chi giù, chi q ua, chi là travia Per concludere, insomma, io vi v o’ dire A chi in amor s’invecchia, oltr’ogni pena, si convengono i ceppi e la catena. SIPARIO CHIUSO |
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ATTO II - SCENA III |