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L'Orlando Furioso Rivisitazione in chiave semiseria a cura di Paola Lerza |
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ATTO II - SCENA V |
Personaggi:
ORLANDO, ALESSANDRA SELVA IN SCENA, 3 alberi (Arriva in scena Orlando trafelato) ORL – Questa l’autore me la paga. Giuro che me la paga! Mi ha fatto girare mezzo mondo, mi ha fatto, per correre dietro a una donna. A me, Orlando, nipote di re Carlo e suo più valoroso paladino! Mesi e mesi di viaggi! Mi ha spedito in Oriente, nell’Oceano, in Europa, per mari e monti e selve e valli e ghiacci e deserti… sempre con questo miraggio: Angelica! E quando finalmente sono riuscito a prenderla e a portarla al campo dei Franchi che cosa decide, mister Ariosto? Di farla scappare di nuovo! Maledizione, questa è una congiura! Quella donna deve essere mia! Me la sono guadagnata con tutta questa fatica, è il mio premio! E ora lui chissà dove l’ha spedita! ALE – eh no, eh? Ora basta! E’ ora di finirla con questa idea della donna oggetto! Una volta tanto, però, mio marito non c’entra. Stavolta Angelica ha fatto tutto da sola! ORL – Cosa? Voi chi siete e cosa state dicendo? ALE – Io sono Alessandra Benucci Strozzi naturalizzata ferrarese che però la mia storia l’ho già raccontata e il pubblico la sa, quindi ora non la ripeto… insomma, sono la moglie di messer Ludovico Ariosto! E sono anche testimone oculare dei fatti, che per quanto riguarda Angelica ho visto tutto! ORL – Che cosa avete visto voi? ALE - Tutto! O almeno quasi… Ma ho visto che la ragazzina si è innamorata perdutamente di un umile fante saraceno, un certo Medoro, povero, spiantato e bellissimo. Era ferito… lei lo ha curato, lo ha guarito, lo ha sposato, ed è partita con lui per il Catai, in luna di miele! ORL – Nooooooooo! non è possibile! ALE – oh sì che è possibile! L’ho vista io con i miei occhi e poi guardi… qui ci sono le prove… su questi alberi, su questi tronchi, vedi quante scritte, quanti cuoricini? Angelica e Medoro, Angelica ama Medoro, Medoro e Angelica, insieme per la vita, Angelica vuole Medoro, tua per sempre… leggi, leggi! Sai leggere, no? Mica è turco! ORL – acc… non è possibile! Anche se fosse turco, poi, io lo so, il turco! Cosa credete? Mica sono ignorante e barbaro come tutti gli altri personaggi del poema, io! Ma dite un po’… non è che… per caso… questo Medoro qua… sono io? Non è che Angelica voleva dire Med-or-lando… Med-or-o… insomma, un’abbreviazione? ALE – seeee… come no! Med-oro, Med-argento, Med-dibronzo e med-initaly… ma fammi il piacere! Quello era biondo e bello e di gentile aspetto! Tu sei nero e un po’ bruttino… insomma… diciamo… un po’ cesso… (Incomincia in sottofondo la MUSICA Pino Daniele, Io so' pazzo) ORL – Ma come vi permettete! Io sono Orlando, nipote di re Carlo e suo più valoroso paladino! Io so’ Romeo, er mejo der Colosseo! Angelica è mia, deve essere mia, io sono pazzo di lei, sono pazzo, pazzo! Io so’pppazzoooooooo! ALE – che sbruffone! SALE LA MUSICA (Orlando si spoglia, dà in escandescenze e cade a terra) SIPARIO CHIUSO |
ATTO II - SCENA V |