LA FESTA DELLA RICONOSCENZA atto unico di ADELE CHIAPPISI |
TUTTI IN SCENA |
(si apre il sipario e un gruppo di bambini allestisce lo scenario: attaccano fiori, addobbi, uno ha un block notes con la scaletta, si gira verso il pubblico, che finge di non vedere e si stacca dagli altri) Armando: Questa prova è andata abbastanza bene. Il coro forse è ancora un po’ insicuro… Enrico: Ha parlato Pavarotti… Roberta: Non è il caso di fare polemiche. È tardi, questa è la prova generale e fra poco genitori e insegnanti saranno qui per vedere quello che siamo riusciti a mettere in scena. Armando: È vero, dobbiamo sbrigarci. Perciò seguiamo la scaletta (guarda il notes), dopo la canzone sigla, che spiega il senso di questo spettacolo, arrivo io, il presentatore e faccio un discorso… Rachele: E chi ha deciso che tu farai il presentatore? Ci hai consultato forse? È stata una decisione democratica? Roberta: Per favore Rachele, non litighiamo! Armando è proprio adatto per questo ruolo, ha una bella chiacchiera e non si può discutere su questo, o no? Rachele: E va bene! Farai tu il presentatore. Roberta ha ragione; bisogna riconoscere le virtù degli altri. E poi? Lo spettacolo prima di tutto! Armando: Comincerò il discorso bla bla bla e come sono state importanti le nostre insegnanti, eccetera eccetera, come abbiamo lavorato in questi anni, quante cose abbiamo imparato…Ognuno di noi farà la parte di sé stesso e ricostruiremo questo periodo felice passato insieme. Rachele: Quante esperienze abbiamo avuto, moltissime belle, altre tristi: quando… [inserire il riferimento ad un fatto triste vissuto dagli alunni] E a quante iniziative abbiamo aderito, mi viene in mente la gita a… [inserire riferimento a località meta dei viaggi di istruzione] e la visita a… [idem] eccetera eccetera… Roberta: È stata veramente una bella idea, quella di preparare una grande festa per la fine dell’anno scolastico, che quest’anno coincide con la fine di un ciclo di studi. Mi viene un nodo alla gola, se ci penso…Vorrei tanto non perdere la maestra che in questi anni ci ha fatto crescere, per affrontare grandi cose… Manfredi: Roberta, non ti intristire; sì è vero, andremo via, ma resteremo sempre in contatto tra noi e con le nostre insegnanti. Ora, pensiamo alla festa, continuando a rievocare le belle cose che abbiamo fatto in questi cinque anni. Enrico: Sì, certo. Pensiamo alla festa e consideriamo che abbiamo fatto tutto da soli! Sarà una grossa sorpresa per le insegnanti e i genitori, che ci sono stati vicini… Rachele: Che ci hanno aiutato… Roberta: Che ci hanno voluto bene… Rachele: (ridacchiando) Che ci hanno sopportato… Anna: (lasciando lo scenario) Sembra giusto anche a me. Armando: Allora, verifichiamo che tutto sia pronto. (Si rivolge ad Anna, che ha appena lasciato lo scenario) Anna, sarai tu la mia assistente, mi hai già aiutato per la scaletta. Ti va bene continuare ad aiutarmi? Prendi nota di tutte queste proposte. Anna: (prende un notes e una penna, si guarda intorno e si avvicina) Ma certo! (pausa) Eppure mi sento osservata! Armando: Cosa viene adesso?
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