Scena terza
Segretario (entra affannato): -
Colonnello, Colonnello.
Colonnello (lisciandosi il pelo seduto comodamente su una sedia a sdraio
mentre sorseggia una bibita da una cannuccia): -
Sì, segretario.
Segretario (con deferenza): -
Mi scusi Colonnello, mi scusi tanto.
Colonnello: -
Segretario, tu sai che io sono sempre molto
impegnato, se devi dirmi qualcosa fallo subito e poi torna al tuo
lavoro.
Segretario: -
Lo so che non ce l’hanno l’appuntamento, lo so, lo
so. Ma è che hanno talmente insistito che non ho potuto rifiutare.
Colonnello: -
Segretà, parla chiaro per cortesia e poi sparisci.
Segretario: - Allora, ci sono qui Zorba e alcuni amici suoi.
Colonnello: -
Non se ne parla neanche, ricevo solo per
appuntamento, io.
Segretario: -
Ma hanno un problema grave e urgente.
Colonnello: -
Glielo risolverò domani, devono prendere un
appuntamento. Ho da fare.
Segretario: -
Ma hanno detto che è questione di vita o di morte.
Colonnello: - Sì, sì … dicono tutti così.
Segretario:
- Hanno anche detto che sono nelle sue zampe Colonnello.
Colonnello: - Uffiiii … non voglio sentire altro.
Segretario: -
Va bene Colonnello, riferirò.
(fa per andarsene)
Colonnello: -
Segretario!
Segretario: -
Sì, signore.
Colonnello: -
Sono nelle mie zampe hai detto?
Segretario: -
Sì, signore e solo lei può aiutarli.
Colonnello: - E non mi togliere i miagolii di bocca, stavo giusto per
dirlo, perbacco!
Segretario: -
Allora Colonnello?
Colonnello: - Allora cosa?
Segretario: -
Che devo fare signore?
Colonnello: - Falli entrare, che aspetti? Possibile che devo pensare io a
tutto?
Segretario: -
Sì, signore.
Colonnello (spazientito):
- Che fai ancora lì impalato, corri!
Segretario (esce e rientra con Zorba e gli altri):
- Eccoli qua signore.
Colonnello: -
Allora, qual è il problema tanto grave da non poter aspettare
domani?
Zorba: - Buongiorno Colonnello.(entra la gattina, musica in sottofondo e si
accoccola accanto a Colonnello)
I Gatto: - Hai mai visto niente di più affascinante?
II Gatto: -
Chissà se è fidanzata.
Gattina: -
Ciao zio Colonnello.
Colonnello (teneramente):
- Ciao tesoro dello zio, stai qui buona e
ascolta. Questi signori hanno qualcosa di importante da dirmi. Allora,
il problema è presto risolto.
Segretario: - Ma se non hanno ancora detto niente signore.
Colonnello: - Che brutta abitudine quella di togliermi i miagolii di bocca
… stavo giusto dicendo che il problema sarà risolto appena me lo dirà Zorba.
Zorba: - Colonnello, mi è atterrato un UFO sul balcone.
Colonnello: -
Uhm, un ufo eh? E come è fatto?
Zorba: - Tutto nero, appiccicoso, con le penne e dice cose incomprensibili.
Colonnello: -
Beh, vediamo, potrebbe essere, potrebbe essere …
Segretario: -
Potrebbe essere un uccello, dico io.
Colonnello: - Segretario, la vuoi smettere una buona volta di miagolare al
mio posto? Certo, stavo per dirlo, è senza dubbio un uccello!
Segretario
(mortificato): -
Mi scusi signore.
Gattina: - Zio, ma se è un uccello tu sai benissimo cosa deve fare un
gatto.
Colonnello: -
Ah sì, io lo dovrei sapere? Certo, certo che lo so … allora,
quello che un gatto deve fare quando incontra un uccello è … dunque … è
… lo sanno tutti che è …
Segretario: -
Mangiarselo signore!!!
Gattina: -
Non togliere i miagolii di bocca allo zio, porta rispetto.
Colonnello: - Giusto cara, meno male che ci sei tu a ricordare la buona
educazione a questo guaglione impertinente.
Gattina:
- Zio, lo sai quanto ti voglio bene.
Colonnello: -
Allora Zorba, il problema è risolto. Mangiati quell’uccello e
facciamola finita con questa storia.
Gattina: - Che
impertinenti, disturbare lo zio per una
questione insignificante.
I Gatto: -
Che caratterino, però mi piace.
II Gatto: - Appena posso le chiedo di uscire con me, sono il gatto più
bello del porto.
I Gatto: -
Sì, come no …
Zorba: - Il problema è serio. E voi smettetela di fare la corte alla nipote
del Colonnello. A parte che non le piacete e si vede, ma abbiamo un
problema più serio da risolvere.
Colonnello: - Ancora!?!
Zorba: - La gabbiana mi ha chiesto di salvare il suo uovo.
Colonnello: - E tu?
Zorba: - Ho promesso di farlo e poi mi ha chiesto di non mangiare l’uovo.
Gattina e
Colonnello: - E tu?
Zorba: - Ho promesso d farlo, e poi mi ha chiesto … ecco, mi ha chiesto …
di avere cura del piccolo che doveva nascere.
Gattina, Colonnello e
Segretario: - E tu?
Zorba: - Ho promesso di farlo …
Gattina: - Ma che razza di promesse …
Zorba: - Aspettate, non è finita. Mi ha chiesto … ecco, mi ha chiesto di
insegnare a volare al piccolo.
Tutti: - E tu?
Zorba (sospira):
- Ho promesso di farlo.
Gattina: -
Tu sei matto, caro Zorba.
Colonnello: -
Ti sei cacciato in un bel guaio guaglioncello mio!
Zorba: - Adesso che faccio? Come posso fare a cavarmela? Io sono un gatto,
mica volo …
Gattina: -
Zorba, e che ne so io? Io so solo che hai promesso. E sai bene
che i gatti del porto mantengono sempre la loro parola. E’ una questione
d’onore.
Colonnello: - Vediamo, vediamo che si può fare … ecco, quasi ci sono.
(rivolto al pubblico)
E adesso che gli dico, non ne ho la più pallida
idea.
Segretario: -
Signore, si potrebbe andare all’Accademia di Diderot.
Colonnello: - Come al solito Segretario, mi togli il miagolio di bocca. Lo
stavo dicendo, che diamine!
Segretario: - È vero signore, scusi ancora signore.
Gattina: -
E dire che stavo per dirti di sì quando mi hai chiesto di uscire
per una passeggiata per il porto.
Segretario: -
No gattina ti prego, sono mesi che aspetto.
Gattina: - Io non esco con chi offende mio zio.
Segretario: - Ma io mi sono scusato.
Gattina: -
Umpf!!! (gli gira le spalle sdegnata)
Colonnello: - Su nipotina, è un bravo guaglione in fondo.
Gattina: -
Non lo so, ci devo pensare.
I Gatto: -
Colonnello, lei ha avuto una splendida idea; andiamo
all’Accademia di Diderot.
II Gatto: - È il gatto più colto del porto, lui e i suoi dotti colleghi
troveranno sicuramente un modo per aiutare Zorba.
Zorba: - Andiamo da Diderot allora.
(escono tutti, si chiude il sipario)
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