Nelle epoche più antiche i primitivi dovevano aspettare che il fuoco si producesse per cause naturali, come un incendio provocato da un fulmine o dall'eruzione di un vulcano.
Non sappiamo chi fu che per primo ebbe il coraggio di prendere da terra un tizzone ardente per conservarlo acceso, ma probabilmente prima di scoprire come accendere il fuoco, i primitivi raccoglievano legni ardenti e li alimentavano con erba e sterpi secchi per poterlo avere sempre a disposizione.
Grazie al fuoco l'uomo fece il primo grande salto di qualità per la sua vita.
Il fuoco cuoceva i cibi, eliminando il rischio di intossicazioni, rendendoli più digeribili ed facilmente masticabili dai bambini più piccoli e dagli anziani, cosa che non riuscivano a fare bene con la carne cruda.
Il fuoco ricaldava le fredde notti dell'era glaciale, facendo diminuire le malattie legate al raffreddamento.
Il fuoco proteggeva dagli insetti e dalle bestie feroci.
Il fuoco illuminava la notte, quindi allungava la giornata e favoriva la socializzazione. Probabilmente è proprio intorno al fuoco che gli uomini iniziarono a raccontarsi le loro esperienze, rinsaldando così la conoscenza reciproca e le amicizie, ma soprattutto favorendo lo sviluppo del linguaggio.
L'uomo primitivo ad un certo punto, ma non si sa nè esattamente quando, nè esattamente come, scoprì che il fuoco poteva essere creato in due modi: per percussione di due pietre particolari (le pietre focaie) o per sfregamento di legna.
Alfio ha riprodotto in tempo reale l'accensione a percussione
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