Personaggi: Perpetua, Abbondio, Renzo, Lucia, Agnese, Tonio, Gervaso,
Manzoni
Narratore: Le sorprese non erano finite per
don Abbondio, il quale, di ritorno a casa…..
(scena: casa di don Abbondio, Perpetua intenta
ad apparecchiare e a servire la cena )
Perpetua: (canta) i sogni son desideri…. Di felicità….
Abbondio: (entra da sinistra e appende mantella e cappello)
oh, finalmente!
Perpetua: (senza notarlo continua a cantare)
Abbondio: Ehem!
Perpetua: (ricomponendosi) Oh, don Abbondio! Venghi, venghi
che è pronta la cena!
Abbondio: Mmmmh, risotto alla milanese, che delizia!
Perpetua: E c'è anche il suo vino preferito, sa, quello che...
Abbondio: No no, per carità! Tanto più che, guardi, non ho proprio
niente da dirle.
Perpetua: Come! non è successo niente?
Abbondio: A me, no. (ogni volta tenta di mangiare e Perpetua lo
interrompe)
Perpetua: Come! E i bravi? Non li ha visti? Non ci ha parlato?
Abbondio: Chi, io? Nossignore, proprio no. Con loro se l'è vista il
signor Manzoni.
Perpetua: Oh, ma davvero? Allora forse...
Abbondio: Allora forse che cosa?
Perpetua: dicevo, così per dire signor curato, che allora forse
questa semplifica le cose.
Abbondio: (alterato, alzandosi) Semplificare? Ora non mi venga
fuori anche lei con le sue semplificazioni, che sono sempre
complicatissime. Che già ce ne sono tante di complicazioni, in questo
spettacolo. Non basta che un poveraccio debba trovarsi qui, su un
palcoscenico, e sia costretto a recitare una parte così difficile come
la mia, anzichè starsene comodamente a casa sua a...
Perpetua: (che intanto è andata la porta e ha fatto tacitamente
entrare Renzo) Pensavo, signor curato, che in fondo questo
matrimonio si potrebbe anche fare, alla fin fine!
Renzo: (euforico e spaventando Abbondio ) Buona sera Signor
curato! Allora, lo facciamo ‘sto matrimonio?
Abbondio: Oh Domineiddio! Renzo! E tu che ci fai qui?
Renzo: Mi sposo, signor curato!
Abbondio: E che, da solo?
Renzo: ( indicando la porta) No, ma...
Abbondio: I “ma” lasciali stare, che sono nella mia parte e li dico
io. Dunque, vediamo, Renzo: tu ti vuoi sposare, hai detto. Ma non sono
mica cose da fare a cuore leggero, codeste! Cogito ergo sum: la
riflessione, prima di tutto. Mantenere il controllo di se stessi: mens
sana in corpore sano. E poi, quando alea iacta est... eh eh, caro il
mio Renzo... errare humanum, perseverare...
Renzo: Ah no, caro don Abbondio, stavolta non mi frega più col
latino! Mi sono fatto furbo anch'io e mi sono portato… la grammatica...eccola
qua… e il vocabolario, non si sa mai (li tira fuori dalla borsa).
Ecco qua!
Abbondio: Ah, questi ragazzacci moderni! Non sanno più tradurre
neanche una sillaba senza l'aiuto del vocabolario! Ah , o tempora o
mores!
Perpetua: temporali non ce n'è in giro per stasera... quanto alle
more ... ecco qua, queste due brave donne gliene hanno portato un
cestino colmo colmo, che le piacciono tanto, eh, signor curato? (fa
entrare Lucia e Agnese)
Renzo: Lucia, Agnese!
Agnese: Buonasera, buonasera a tutti! Ah, finalmente qui si respira.
Faceva un caldo, là fuori, che non ci si poteva neanche stare. Bene,
bene, ci siamo quasi tutti, mi pare.
Abbondio: Ehi, un momento, un momento, santa pazienza! Che cos'è
tutta questa confusione a casa mia, e a quest'ora, per di più?
Agnese: Gli è, caro don Abbondio, che se lei non ha parlato con i
bravi e non ha ricevuto minacce, questi due poveri figlioli si
potrebbero anche sposare, no? E poi, io mi eviterei anche di dire alla
signorina Perpetua che è una… zitella! ( Perpetua dà segni di
insofferenza )
Abbondio: Ehi, andiamoci piano! Le minacce sono come le tasse, ci
sono le dirette e le indirette: fatto sta che alla fine si pagano
sempre tutte! Quanto a Perpetua poi...
Lucia: Oh, la prego, signor curato! Eviteremmo quel matrimonio di
sorpresa che a me mi dà così fastidio! Tutto quel parapiglia, quei
problemi... e poi, quella coperta che mi tirano in testa... è piena di
peli di cane, e puzza, perché ci va sempre a dormire il cane custode
fuori dall’orario delle prove!
Abbondio: Ma, non so veramente... io non voglio compromettermi e poi,
vedi Lucia, mancano anche i testimoni...
Perpetua: Oh se è per quello ci sono io e anche quelli (fa entrare
Tonio e Gervaso)
Gervaso: (allegro e tonto, stringendo la mano a tutti)
Congratulazioni! Congratulazioni! Ci sposiamo, eh? Congratulazioni! (a
Manzoni, che nel frattempo è salito in scena con il libro dei PS)
Congr...
Manzoni: GERVASO!
Tonio: (impersonale alla platea) A chi la tocca la tocca!
Manzoni: che succede? Quale messinscena è mai questa?
Tonio: (come sopra) una messa in scena, appunto. Per poco ci
scappava anche la cerimonia di nozze!
Manzoni: Ma come, ma come! Questo è un imbroglio, un imbroglio bello
e buono!
Tonio: (come sopra) Appunto: la notte degli imbrogli.
Manzoni: Chi ti ha detto di usare quest'espressione? E chi vi ha
detto di inscenare questa farsa?
Agnese: La questione è , signor Manzoni, che lei ci aveva dato delle
parti da studiare, ci aveva!
Manzoni: Oh, lo so bene! (indica il libro) Lo so bene io quali
parti vi avevo dato da studiare!
Agnese: E noi abbiamo studiato, sa? Ma era così difficile e così
lungo... e allora, dietro mio consiglio, abbia dato qualche scorciatina,
qualche taglio qua e là...
Renzo: Ecco, vede? Abbiamo studiato sul Bignami: Ernesto Bignami,
I Promessi Sposi. E... converrà che c'è una certa differenza, no? (confronta
i due testi)
Manzoni: E te pareva che non ci risiamo con la concorrenza e i
rifacimenti abusivi! Da’ qua, via questa robaccia (getta il Bignami
in platea) e voi fuori, fuori tutti a ripassare la parte come si
deve, via! E ricordatevi che questo matrimonio, almeno per ora, non s'ha
da fare! (escono tutti)
Gervaso: (uscendo, con voce scema) Prepotente!
Cala il sipario
Intermezzo musicale (durata: 30-40 secondi circa )
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