Personaggi: Renzo, Manzoni
(scena: sipario chiuso, Renzo esce sul palco,
Manzoni in platea)
Renzo: E te pareva! C'era da immaginarselo, c'era!
Maledizione, lo sapevo io che prima o poi mi toccava! Accidenti ai
consigli di Agnese. Peggio dei pareri di Perpetua, garantisco io. (pausa)
E va beh, rassegniamoci. Fermi lì: vengo subito (entra dietro il
sipario; rumore di galline dal pollaio; Renzo riemerge con quattro
capponi). Ma cosa ridete! Non ci posso mica andare a mani vuote da
quel mafioso dell'Acchiappagarbugli!
Manzoni: Azzecca, Renzo, Azzeccagarbugli.
Renzo: Oh beh, che differenza fa? Tanto quello...
manco una mosca credo sia capace di acchiappare! E che questa volta gli
andrà bene, gli andrà, che acchiapperà quattro capponi con una fava
(indica se stesso). Ma io mica ci voglio fare la figura dello scemo
di campagna, che mi sono portato anche il manuale di diritto
costituzionale e ... oddio, dove l'ho messo? Oh Dio, ho lasciato la
borsa da don Abbondio... oh no! Non aprite il sipario un momento,
accidenti, e ora come faccio? Aspettate... oh no!
Apre il sipario
SCENA 5
Personaggi: Azzeccagarbugli, Renzo, Manzoni
(scena:studio, scrivania, scaffali con libri,
armadietto, penna e calamaio sul tavolo)
Azzeccagarbugli: (seduto da scrivania, senza
alzare la testa per due o tre battute) Vieni avanti, figliuuuuoooolo!
Renzo: E per forza, se vado ancora un po' più
indietro cado di sotto! (sbircia, avvicinandosi più volte al tavolo
dell'Azzeccagarbugli, senza essere degnato di uno sguardo). Le ho
portato quattro capponi, Eccellenza.
Azzeccagarbugli: Ah, bene!
Renzo: Quattro capponi freschi freschi, guardi
qua: hanno ancora tutte le piume addosso!
Azzeccagarbugli: (si alza) Quanto a quello,
non ti preoccupare, figliuolo, che sono un maestro, io, nello spennare i
polli! Da’ qua (mette i capponi nell'armadio, e prende un libro dallo
scaffale) dunque... vediamo un po'... pollo alla diavola, pasticcio
di riso e pollo, soufflè di cappone in salsa tartara...Mmmh... che
squisitezza! ( siede ) Allora, figliuolo, qual è il tuo problema?
Renzo: Ecco, vede, eccellenza... io mi vorrei
sposare, ma Abbondio non vuole, o meglio, lui vorrebbe anche, perché con
i bravi di don Rodrigo non ci ha parlato lui di persona, ma è il signor
Manzoni che non vuole e che con i bravi credo che ci abbia parlato lui,
ma io avevo i libri di latino e non mi sono fatto fregare, ma ora quelli
di diritto li ho dimenticati e...
Azzeccagarbugli: (si alza) Oh, basta, per
carità! Che guazzabuglio! Questa è roba che supera le mie capacità, e
ci vorrebbe il mio compare più competente, l'Azzeccaguazzabugli, ma
comunque... beh, per questa volta vedrò cosa posso fare io. Ma non ti
sembra, figliuolo, che dato che c'è di mezzo il nome di don Rodrigo si
potrebbe... emh... si potrebbe...shh...
Renzo: (seguendo anche nel tono)... si
potrebbe... eh?
Azzeccagarbugli: (all'improvviso, fingendo di
inseguire qualcosa per prenderlo) Zitto! Ah accidenti, me l'hai
fatto scappare! Dove ti sei ficcato?... vieni qua! Zac! Aha!
Renzo: Che cos'è?
Azzeccagarbugli: Un garbuglio, naturalmente.
Fresco fresco, appena acchiappato. Eccolo qua: questo lo metto via per
il prossimo episodio.
Manzoni: (dalla platea) Non ci sarà un
prossimo episodio, Azzecca! Fa già abbastanza schifo questo!
Azzeccagarbugli: Ma come! E il pranzo da don
Rodrigo, che era la cosa più gustosa di tutta la faccenda?
Manzoni: E' soppresso, basta, oramai vai avanti e
non perdere altro tempo.
Azzeccagarbugli: Mmmm, che modi!... Allora,
giovinotto, forse ho quello che fa per te. Aspetta... dove l'ho messo...qui
non c'è... qui nemmeno... ah, eccolo qui!
Renzo: (diffidente) Che roba è?
Azzeccagarbugli: (con una lente d'ingrandimento)
Ecco, guarda, c'è anche scritto... grano... salis.
Renzo: Grano che?
Azzeccagarbugli: Salis, figliolo mio, grano salis.
Lo dicevano anche gli antichi: bisogna prendere le cose cum grano salis.
Renzo: Col grano? Ma questo va bene per fare il
pane nei tumulti di Milano, ha sbagliato scena!
Azzeccagarbugli: (seguendolo e facendogli
ingoiare il chicco a forza) Fermo lì, vieni qui, ecco qua, apri la
bocca, ingoia!
Renzo: Puah, che schifo! È amaro, e salato bleah!
Azzeccagarbugli: E per forza, cosa ti aspettavi?
Che fosse dolce? E' un grano salis, te l'ho detto, mica un grano
zuccheris! Ecco fatto: d'ora in poi, tutta la vicenda avrà un pizzico di
sale in più. D'altro canto ce n'è bisogno e...sono cose che si dicono
abitualmente: avere sale in zucca, mettere il sale sulla coda, eh eh...
caro il mio Lorenzo Travaglino!
Renzo: Tramaglino, signor avvocato, Lorenzo
Tramaglino, colla “emme” come Manzoni! Uh a proposito... chissà cosa
penserà il Signor Manzoni di questa scena... presto, prima che venga a
protestare, mi converrà filarmela. Intanto lo sapevo che qui era tempo
perso non cavavo un ragno dal buco. Riverisco, signor avvocato, ma
rivoglio i miei capponi!
Azzeccagarbugli: Fossi matto! Manzoni mi ha
tagliato via il pranzo da don Rodrigo, e io mi tengo i tuoi capponi,
come indennizzo e risarcimento per danni fisici e morali. (riprende i
capponi) Eh eh, caro il mio Lorenzo Travaglino! Travàgliati,
travàgliati, che la vita è fatta a scale, c'è chi scende e c'è chi SALE
(te l’avevo detto che c’entrava il sale!) E... a proposito: non
vorrai mica andare via così, vero? Aspetta un po'... (scribacchia su
un foglio e lo porge a Renzo) Ecco qua!
Renzo: Che roba è?
Azzeccagarbugli: La mia parcella figliuolo
Renzo: Uh, ma è uno sproposito!
Azzeccagarbugli: E' salata caro il mio Lorenzo
Travaglino, semplicemente assai salata. E non si è forse deciso per un
pizzico di sale in più? E anche tu sei complice di questo: non hai forse
ingoiato il mio garbuglio di sale? E allora paga, caro amico, scuci!
(Renzo, molto a malincuore, paga). E ora va', su, vattene! Vattene
dal tuo fra' Cristoforo, che ti addolcirà un poco con il suo zucchero.
Io, per conto mio, vado a salarmi i miei capponi. Buonasera. (esce)
cala il sipario
si smantella lo studio di Azzeccagarbugli
intermezzo musicale
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Renzo dall'Azzeccagarbugli
Il dottor Azzeccagarbugli
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